3. Un'altra Possibilità

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I giorni seguenti feci tutte le cose che facevo tre anni prima:guardai degli anime con Alphys, andai a casa di Undyne per cucinare, uscii a fare un pupazzi di neve con Papyrus...

Mancava solo una cosa: andare al Grillby's con Sans.

Ovviamente non ci volevo andare, non ci parlavamo da quando ero arrivata. Eppure, un giorno, mentre camminavo in giro per Snowdin, incontrai Sans davanti al bar e mi chiese se volevo entrare.

«Facciamo solo una chiacchierata fra amici»

Annuii dicendo a me stessa che era ora di chiarire le cose con Sans.

Si sedette al solito posto e io accanto a lui.

«Ehy Grillby, portaci delle patatine»

Grillby annuì, ma prima di andare mi sussurrò:

«Bentornata Frisk»

Sans ovviamente iniziò a bere del ketchup dalla bottiglia.

«Allora, come to senti ad essere tornata? E perché lo hai fatto? Perché sei pentita di aver ucciso i tuoi amici?»

«In realtà io...»

«Perché se fossi in te, io sarei pentito. Anzi, mi odierei a morte. Ma tu, sembri in pace con te stessa. In realtà non mi sorprende, sapevo già cosa sei veramente. Un mostro, non un umano»

Iniziai a piangere, quelle parole mi fecero male come se qualcuno mi avesse colpita. Se ne accorse anche lui, ma non si fermò.

Alla fine, con il volto rigato di lacrime mi alzai e uscii dal bar.

Mi sedetti al retro del Grillby's singhiozzando. Perché era così cattivo con me?

Eppure aveva ragione. Dopo aver fatto la pacifist mi ero stancata, e un po' per la curiosità, un po' perché Chara mi diceva che sarebbe stato più divertente, avevo iniziato la Genocide.

All'inizio quando uccidevo qualcuno piangevo, poi Chara era diventata tuttuna con me.

E alla fine, ero entrata nella stanza del giudizio, quella che ormai tormentava i miei sogni.

Sans non aveva avuto pietà e neanche Chara. Ogni volta che questa veniva colpita sentivo dolore mentre lei sembrava indifferente.

Arrivammo a 121 reset, e finalmente Chara colpì Sans. Solo allora mi ridiede il mio corpo.

Sans sapeva tutto dei reset precedenti, ma non seppe mai cosa successe dopo la sua morte.

Dopo che il suo corpo si era dissolto, io mi ero seduta stringendo la sua felpa e versandoci sopra lacrime. Fu allora che capii davvero quanto tenessi a Sans.

E quando Chara mi disse di alzarmi e andare nella stanza precedente, io pensai a tutto il male che avevo fatto, i sensi di colpa mi caddero addosso e decisi di finirla lì, con lo stesso pugnale con cui avevo trafitto i miei amici.

Solo che al posto di morire, il gioco ricominciò. Decisi che sarebbe stato l'ultimo reset che avrei fatto.

Solo che Chara era ancora dentro di me, e così, finita la pacifist, avevo deciso di andarmene per imparare a controllarla e non fare del male a nessuno.

Avevo viaggiato nel sottosuolo e in superficie, e alla fine avevo deciso di tornare.

Mi accorsi che c'era qualcuno davanti a me. Ebbi appena il tempo di alzare la testa che una forza invisibile mi fece sbattere contro il muro, per poi tenermi sospesa in aria. Sentivo che qualcosa mi stava strozzando.

«Rispondimi. Perché sei tornata Frisk? Non te lo chiederò un'altra volta» disse Sans, con la mano puntata verso di me e l'occhio sinistro acceso di azzurro.

«P-per rimediare ai miei errori. Per tornare a fare la vita che facevamo prima. T-ti ricordi il primo reset? Eravamo felici. Eravamo... amici»

«E tu ci hai tolto quella felicità. L'hai trasformata in terrore. E non vale come scusa il fatto che Chara ha preso il controllo su di te. Sei TU che hai iniziato la genocide» l'ultima frase la disse gridando.

Avevo già raccontato a Sans di Chara, tre anni prima, perciò sapeva già tutti su di lei.

«Hai ragione. E per questo sono tornata. Dammi un'altra possibilità Sans. Ti prometto che non farò più reset. Ti prometto che questo sarà l'ultimo»

Sans mi guardò e poi mi fece tornare a terra. Pensavo che finalmente lo avevo convinto, e invece, quando stavo per ringraziarlo, delle ossa mi trafissero ovunque.

❥︎𝑭𝑹𝑨𝑵𝑺~𝑡ℎ𝑒 𝐿𝑎𝑠𝑡 𝑅𝑒𝑠𝑒𝑡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora