Intorpidito, decido che è il momento di svegliarmi. So di essere in un ospedale, mi sono girato un paio di volte, adocchiando il bianco sterile dei muri, ma la stanchezza mi attirava ogni volta a se. Ho sognato le cose piú disparate, senza concentrarmi su un'unica cosa. L'incidente di oggi si è ripetuto nuovamente nella mia testa, la bambina, Kim che per poco non muore strozzato e io che non ho controllo di me stesso. Un rinfrescamento, come se averlo vissuto una volta non bastasse. Spero solo che la ragazzina trovi i propri genitori è l'unico e piccolo desiderio che ho, non la conoscevo, ma resta sempre una piccola e indifesa ragazzina.
Nella mia testa sono passati, altri luoghi, persone ed eventi, non ne ricordo nessuno. Ho solo un grande mal di testa e la bocca impastata per il sonno. Lascio i miei occhi aprirsi lentamente, prima voglio capire chi c'è nella stanza. Ad una prima occhiata noto la poltrona vuota e gli armadietti beige, militare all'angolo. Guardando bene mi accorgo che tutto l'ambiente, il letto, perfino la mia maglia, sono ricoperti da una fine polverina bianca. Allarmato osservo il soffitto, sperando che non mi sia caduto in testa. Trovo solo il controsoffitto di cartongesso e un paio di neon spenti. Da dove viene tutta questa roba? Hanno dato un party in questa stanza? Mi passo una mano nei capelli, tutti impastati, crespi per quella sostanza. Provo ad annusarla ma è inodore, mi fa solo pizzicare il naso. Provo a far connettere un emisfero neuronale con l'altro. Penso e ripenso, ma non riesco a capire cosa cazzo sia. Faccio spallucce e scendo, rimanendo bloccato col braccio. L'aflebo maledetto mi sta trattenendo a letto, il tubicino è troppo corto per farmi scendere da quella parte. Percepisco l'ago muoversi nel braccio. Che schifo. Sono costretto a mettermi in una strana posizione per non farmi del male. La porta della stanza si apre, una donna parla con Jin. Rimango pietrificato, con mezza chiappa sul letto e la gamba in aria, in cerca di un equilibrio precario.
"Buongiorno, fortunatamente sei sveglio, scimmia" Imbroncio le labbra. Tutti cordiali come sempre.
"Giorno cretino" Rispondo mettendomi a sedere sul letto. L'infermiera ammonisce entrambi, dandoci dei bambini. Fosse questo il peggio che sappiamo fare. In testa ho parolacce ben peggiori. La signora, una bionda sulla sessantina, mi prende il braccio, misura la pressione e se ne va.
"Come ti senti?" Adesso ciccino fa tutto il preoccupato? Gli sono mancato, immagino. Giusto una dormita e scavo buchi nel cuore delle persone.
"Rintronato, ma vigile." Scuoto la testa per capire se il mio cervello è ancora la dentro. Si, lo sento sballottare, è ancora lí.
"Non puoi essere sia rintronato che vigile" Constata. Roteo gli occhi.
"Invece tu puoi essere un pò indulgente con un povero deficiente appena sveglio?" Faccio come parlano i bambini, però enfatizzando i movimenti, per fargli capire, giusto appunto, che lo sto prendendo per il culo. Forse riesco a farlo sorridere, si dai, eccolo, lo vedo incurvare le labbra. Niente, il mio tentativo fallisce miseramente.
"Fra poco ti faranno uscire, hai avuto un collasso, ma ti sei ripreso. Non devi fare sforzi..." Il momento di gloria dura fin troppo poco,vtorna serio e schietto, nasconde immediatamente il suo lato umano in un angolo. Il mio momento di tregua è durato solo un pisolino.
"Basterebbe che questa cosa non si impossessi di me come gli pare e piace." Tiro indietro i capelli stopposi, mi si incastrano fra le dita. Spero mi lasci almeno 10 minuti per una doccia, cosí non posso di sicuro uscire. Alle mie parole reagisce stranamente, si ferma a pensare come se avesse finalmente ricevuto il messaggio.
"Senti, non è che hai fatto altri sogni strani?" Si mette una mano sotto al mento, facendo finta che sia una domanda innocente.
"No. Non penso di avere avuto nessuna visione per ora. Perché?" Quel giorno, quando mi sono intromesso nel passaggio di quel potere, quando sono diventato una specie di sensitivo, non mi sarei mai immaginato di arrivare a sviluppare tali poteri. Mi chiedo se sia fruttifero? Piú vado avanti col tempo piú divento forte. Se migliora ancora posso vendere dei servizi alle persone e farmi pagare profumatamente. Non sarebbe un idea niente male.
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UNDER FATE
FanfictionQuando l'uomo si crede piú furbo del mondo che calpesta,quest'ultimo si ribella ribaltando le carte in tavola. Il tempo e lo spazio,sono unici e irreplecabili,basta una piccola goccia,un battito di ciglia per stravolgere le sorti di vite innocenti...