43- Attirati

23 4 3
                                    

I tonfi mi inquietano. Sono piccoli,hanno gli occhi neri come la pece e continuano a guardarci in modo spudorato,senza toglierci gli occhi di dosso. Ci siamo rannicchiati in un punto,fra due casette di legno,a mangiare il nostro pranzo improvvisato. Mi hanno medicato,usando vari impacchi e unguenti. Le loro piccole manine paffute,con un dito in meno rispetto a noi umani,mi hanno toccato,con delicatezza e se sussultavo di dolore,questi scappavano via,tutti schiamazzando. Fanno senso,però, finchè non ci attaccano o tentano di squartarci vivi,posso chiudere un occhio,o magari tutti e due,visto che è da quando quelle bestie mi hanno mangiato e risputato, che non riposo. Ho passato tutta la notte con le spalle appiccicate ad un albero a fissare il buoi,con tanto di paure e allucinazioni. Ho sempre avuto con me la pistola,ma come facevo a mirare a qualcosa che non vedovo? I miei occhi hanno cercato di prendersi gioco di me,facendomi vedere ombre che non esistevano. L'unico modo in cui potevo difendermi era sparare. Però è andata diversamente,a trovarmi sono state queste bestie. Hanno alzato mezza foresta con il vento e me l'hanno gettata addosso. Un benvenuto al quanto strano devo dire,sopratutto per delle bestie "innocue". Preso dalla paura che fosse un'altro di quei cosi,ho zoppicato fin qui,scoprendo solo di essere finito nel covo.

"Mi dici come l'hai incontrato?" Jeon,con un coscio di tacchino selvatico in bocca,indica Jimin,il quale è andato a giocare con quei mostriciattoli. Li adora. Ai suoi occhi sono come gattini appena nati.

"Perchè ti interessa?" Butto gli avanzi del mio pasto a terra, i quali vengono presi al volo da una ventata di vento e fattu sparire al di là delle siepi,o muraglione magico. Ancora non ho capito che mezzo di difesa usano.

"Sai,non mi capita spesso di vedere un detective che se la spassa tranquillamente con un delinquente. Lo sai no? Jimin e i suoi lavoretti." Annuisco. Jimin inizialmente non sapeva del mio lavoro,ero solo un uomo qualunque. Si è aperto come un libro e ha riversato tutte le sue cafonate a me. Una mossa alquanto stupida,che avrebbe potuto metterlo dentro tranquillamente,avrei potuto tranquillamente sbatterlo dentro dopo aver raccolto qualche prova,ma così non è accaduto e il ragazzo si è dimostrato più utile di quanto pensassi.

"Sono finito nei guai e lui mi ha tirato fuori." Era cosí? Rimesto nella mente i ricordi,ricordandomi di essermi infilato in un locale fuori città,pieno di gente losca e rinnegati freschi di pazzia. Ho rischiato di farmi uccidere a son di cazzotti,però poí è intervenuto Jimin. Anche se ricordo ben poco. Dopo aver ricevuto un cazzotto dritto nelle tempie,sono svenuto e lui mi ha portato fuori. Cosa ci facesse in quel posto non me lo vuole raccontare,però vedendo i movimenti e la collocazione di quel posto immagino che non stesse facendo niente di legale. Droga? Ormai che importanza ha? Dopodiché siamo rimasti in contatto,non so per quale assurdo motivo,ma sentivo che mi sarebbe tornato utile e cosí è stato. Nemmeno a lui vanno a genio questi Rinnegati.

"Che tipo di guai? Non ti sembra strano? Cosa ne sa un orologiaio di tutte queste bestie? I coronati,i tonfi." Storge il naso,mordendo via dall'osso un gran boccone di carne. Ha tentennato prima di prendere il tacchino morto,ma quando è stato spennato,è stato il primo a mettersi davanti al falò per cuocerlo. Le bestioline hanno costruito un falò versione extra gigante,per noi,con qualche ciocco di legno e dei sassi. Ci trattano come divinità. Magari fra di loro non è abitudine vedere tratti delicati come i miei. È la risposta piú plausibile che so darmi.

"Non lo so. Meglio cosí,no?" Prendo una ciotola e bevo,il misto di acqua,erbe e resina. Questa è una specie di tisana che i tonfi bevono per l'arrivo dell'inverno. Così mi ha detto Jimin. Dice che aiuta a guarire. Poco importa,devo solo reidratarmi. Tiro giù varie sorsate e il dolciastro mi si ferma in gola,facendomi tossire.

"Si,ma non ti sembra strano. È come se lo avessi già visto...da qualche parte." Alla fine la tisana mi va di traverso.

"Ma sei...cretino? Certo che l'hai già visto." Replico fra i colpi di tosse,allarmando le bestiole che scappano subito da Jimin per arrivare a me. Si accalcano ai miei piedi e mi guardano. Qualcuno sistema il bendaggio di corteggia sulla mia caviglia - che devo dire essere veramente efficace,sono riusciti a farla smettere di pulsare. Faccio finta che non esistano e guardo Jeon. Pure lui non ne è uscito integro dall'attacco dei coronati. Ha i vestiti a pezzi,con gli impacchi di erbe sul petto. Jimin,ci ha spiegato che solitamente quelle bestie non vivono nei boschi,ma nei deserti,sono delle specie di talpe con il corpo da lupo. Si radunano in branchi e sono diversi. Una loro peculiarità è che si dividono i sensi. C'è chi possiede solo la vista,e ha gli occhi,ma non la bocca e le orecchie,e chi viceversa ha uno degli altri sensi,senza gli altri. Praticamente è come se facessero parte di un solo essere vivente,si comunicano le sensazioni per cacciare in branco,oppure come hanno fatto con noi,si dividono. Questa cosa la fanno con le prede deboli e noi lo eravamo. Io sono stato così fortunato da incontrare quello con i denti. Che fortuna.  

UNDER FATE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora