47-La verità non piace

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"Io penso di aver fatto un casino" Cosa posso tenermi ancora dentro? Quando sono stato rispedito nella buca del diavolo? Tanto è inutile mentire. Kim lo sa,mi legge. Non sono piú furbo come una volta e come posso nascondermi dalla verità,adesso che mi è stata sputata in faccia.

"Cosa significa un casino?" L'ira di Kim cresce,gliela sento gorgogliare nel petto. Sono fortunato che sia legato. Scommetto che se potesse,mi salterebbe in faccia come un gatto furioso.

"Come posso dirlo?" Temporeggio. Il coraggio mi manca. La verità non fa per un ladro,non fa per me. Io mi nascondo,io scappo. Corro via. Non voglio. So a cosa comporterà,non tanto per la reazione di Seokjin,ma per quello che mi farà lo Stante. Gli effetti del suo potere sono ancora sul mio corpo. Sento caldo. Tanto. Mi ha fritto con uno sguardo. Per un millisecondo ho sentito ossa,cuore e anima,evaporare. Un antipasto di quello che è capace. Se non mi uccide,mi terrà in vita per torturarmi. O mi torturerà per uccidermi. Mi vuole morto. Lo farà. 

"Dillo e basta. Ti rendi conto della situazione in cui ci troviamo?" Si mette in ginocchio in malomodo e grugnisce,trattenendo le urla che si trasformano in vene sul suo collo.

"Ho rubato il potere a sua figlia,durante il trasferimento." I suoi occhi si fanno grandi per la sorpresa. Si impettisce e trattiene tutto quello che gli esplode nella testa. Presto farà come una pentola a pressione. O sibilerà talmente tanto forte da stordirmi,oppure esploderà.

"Spero per te che sia uno scherzo" Nego con la testa. Improvvisamente mi sento inadeguato. Sento i sensi di colpa che tanto odio. A volte la mia coscienza lo fa. Prova a farmi pensare alle cose e alla loro logica. A come dovrei agire. Però io non sono questo e mi sento sbagliato,fuori luogo. Perchè lo sono,ma mai come oggi.

"L'hai uccisa?"

"No,certo che no. Ma a che cazzo vai a pensare." La sua domanda mi sembra al quanto infondata. È stupido? Perchè dovrei uccidere qualcuno?

"Mi sono solo messo in mezzo al momento giusto. Mentre lui le passava il potere e l'ho assorbito." Poi sono scappato come un fulmine,il più lontano possibile,il prima possibile. Un tocco di Tatak e tutto è finito. Durante i primi istanti mi sono sentito malissimo. Nausea,capogiri,vomito. Successivamente ho acquisito il potere piano piano. Scommetto che la cosa poteva uccidermi. Un pensiero che a volte mi rincorre e al quale ho sempre riso in faccia.

"Ma hai idea di quello che hai fatto? La ragazza è morta. Ecco perchè. Non era uno stupido incidente da laboratorio." Di cosa sta parlando adesso? Prima ha parlato di una scacchiera. Quella del sogno. Adesso si mette a parlare di incidenti? Non voglio sentire le cose,non voglio sapere altro.

"Lo sai?" Continua a ripetere. Nego,nego e nego ancora. Sinceramente non mi è mai importato di quello che è successo dopo. Io avevo il mio potere,ed ero contento così.

"No,non lo so."

"Te lo dico io. Sul giornale sono comparsi strani articoli. La polizia stava indagando,ma adesso ho capito. Non ci vuole un genio. Hai compromesso la cessione del potere?" Annuisco. Gliel'ho già detto. È per caso idiota?

"Si."

"E come? Come fa un cretino come te ad interrompere il passaggio di un potere? Buttandosi nel mezzo ovviamente" Più o meno. Mi sono nascosto. Sapevo che stava creando qualcosa,un nuovo potere,ma non avrei mai pensato che avrei assistito al trasferimento di esso. Cosí,da ignorante,ho aspetto quello che pensavo fosse il momento giusto. C'era la ragazza da una parte,in fase di meditazione,se ne stava lí,impalata,quasi spiritata. Ricordo ancora che vestiva un lunghissimo vestito bianco,pieno di cristalli. Un vero tocco d'arte e portafogli. Un angelo in confronto allo scempio del padre. Mentre lo stante se ne stava davanti a lei,armeggiava con oggetti luminosi sopra ad un tavolo. Li muoveva come se fossero stati bombe ad orologeria. Non vedevo molto bene,dal punto in cui ero. Ne ricordo solo il fioco bagliore bianco. Io aspettai. Non sapevo bene cosa. Non avevo mai assistito ad un passaggio di poteri in vita mia. Avrei fatto bene ad argomentarmi,ma non lo feci,quindi,quando vidi che stava andando verso di lei,sono saltato fuori dal mio nascondiglio,piombando fra i due. Ho cercato di afferrare l'oggetto luminoso tenuto dallo Stante ed è avvenuta un esplosione. Non mi aspettavo tutto quel caos, né tutto quel dolore. Lui mi vide,mi inveì contro,ma nonostante ciò, riuscii a cliccare il tasto sul Tatak e farmi trasportare via chilometri dalla villa.

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