53-Dubbi

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Il mio problema numero uno,al momento,è stato eliminato. Con brutalità,ma è stato eliminato. Ho visto pure il sangue che schizzava dal suo collo mozzato. Kim non lo sa,ma uno zampillo per qualche centimetro non gli arriva sul piede. Io per poco vomito. Da questa tremenda situazione ne uscirò profondamente traumatizzato. Non ho altra alternativa ormai. Però dovrei essere vivo? 

"Cosa sta accadendo?" Il ragazzo che ho salvato,per nulla -visto che neanche un'ora dopo si è messo nuovamente nei casini- alza la testa per cercare di avere almeno un piccolo scorcio sulla situazione. 

"Lo stante è morto. Se sei debole di stomaco ti consiglio di non guardare" Oltretutto è sbucato pure un altro energumeno. Più alto di tutti e due,vestito come un mendicante. Martus lo ha riconosciuto con un sorriso. Immagino sia un'altro stronzo da aggiungere alla congrega dei magici deficienti divini. Il ragazzo si puntella sui gomiti e guarda il suo vecchio datore di lavoro - se così possiamo nominarlo- e si accascia a terra,di nuovo,non dopo aver emesso un grande sospiro di sollievo. Anche io faccio lo stesso. Un peso in meno. Ora resta da capire se posso effettivamente andarmene. La Dea ha vociferato di farci fuori. O meglio ha voluto provarci con Kim,ma Martus si è messo nel mezzo,parlottando di patti ecc. La cosa migliore è sempre andarsene. Spaesato mi guardo in torno. Per uscire di qui dovrei affrontare il bosco e le sue bestie,non so quanto mi convenga. Sono stanco e rintontito. M'è piovuta addosso più polvere oggi che nella mia intera vita. Però non posso nemmeno aspettare che mi taglino la testa con una spada. No. Seokjin striscia verso di noi,lentamente. Anche lui fuori uso,eppure non abbiamo fatto niente se non evitare di morire. 

"E ora?" Chiedo con un pò di giusta e sana strafottenza. Mi sento abbastanza vuoto. Il nostro problema è stato risolto. Siamo venuti alla foce del fottutissimo gioco. Lo stante,quell'uomo ignobile,è morto. La scacchiera verrà presa in mano dagli dei. E poi? Torniamo alle nostre vite? Così come se niente sia realmente accaduto? 

"Potresti dirmi una cosa. Solo gli dei possono piegare gli astri? Gli stanti no? Giusto?" Si avvicina a Vante e gli fa la domanda,tutto nervoso. Ancora questa storia? Perchè rimugina cosí tanto?

"Diciamo di si." Il ragazzo si rianima,spaventato dalla nuova presenza. Gli dei sono spariti,non penso sia andati molto lontani. Infatti intravedo Martus cercare fra le macerie. Gli altri due non mi è possibile vederli. Rido. Il fatto che degli dei così potenti,stiano cercando un pezzo di marmo,fra dai detriti,come dei puri idioti è abbastanza ilare. 

"Quindi come può,un congegno creato da uno Stante,fare qualcosa che solo gli dei possono fare?" Tante parole,veloci,mi fanno venire un capogiro. Quanto parla?

"Non lo so,ma qualcuno ci è riuscito" Con tranquillità e ancor e ancor più stanchezza,il ragazzo prova cercare le parole. Si mette un braccio sopra la faccia e mugola. 

"Non muoverti,potresti avere qualcosa di rotto" Lo fa stare giù Kim. 

"Cosa hai in mente? Genio." Preso da un improvvisa nausea,mi stropiccio la faccia. Sono disidratato. In questo momento ci vorrebbe proprio una bella coca cola fresca. 

"La situazione non torna,non vi pare. Quindi,è impossibile che uno stante crei qualcosa di così potente,almeno che non usi il potere di un vero dio?" Vante lo guarda,strizza gli occhi. 

"In realta è possibilissimo,è ciò che è avvenuto. Non ti pare." Non serve un genio. Faccio notare a Kim che si sta scordando un particolare molto importante.

"La questione cambierebbe,ma come è possibile?" Fra le tante domande si aggiunge quella del giovane. Si puntella sui gomiti,ignorando completamente i consigli dell'altro. Se si muove,sicuramente non avrà niente di rotto oltre al piede storto.

"Sai altro riguardo agli dei? Possono perdere i poteri?" Adesso siamo tutti fermi,a guardarci in faccia. Vorrei interrompere il momento magico,però ho paura ad interrompere gli sguardi intensi che si stanno lanciando. Io passo da uno all'altro,confuso. Nel frattempo qualcuno comincia ad urlare alle nostre spalle. C'è ancora gente che sta scappando. Questa non era un villa,ma un ecosistema. Mi meraviglio che possa contenere cosí tanta gente.

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