"Non è una tutina,deficiente" Partiamo già con i complimenti,anche se devo ammettere che il primo ad iniziare sono stato proprio io,ma d'altronde quando vedo quel bel faccione di culo di Jin,non posso fare altrimenti. Il bastardo è riuscito a scappare prima di me e la cosa non mi va giù.
"Ma...Martus" Il ragazzo che ho aiutato a curarsi,adesso si sta inginocchiando davanti a tutti,nominando uno strano nome. Faccio un passo indietro,alquanto confuso. Nel tragitto dal laboratorio a quà,ha saputo solo dirmi poche cose,come il suo nome e dove si trova la stanza dello stante,il posto dove dovrebbe essere quella specie di scacchiera. Il momento più incisivo è stato quando ha tirato fuori una pozione della guarigione ancora intatta dalla sua borsa e me l'ha data. La pozione mi ha aiutato a rimettermi in piedi,nonostante avesse il sapore di una scalinata di ferro arrugginita cosparsa di cannella. Non me la sono vista bella. Lo stante ha incrinato sicuramente qualcosa dentro di me,spero di essere fuori pericolo. Le pozioni per la guarigione sono conosciute per i miracoli che fanno,non dovrei esserne escluso.
"Qualcuno di intelligente." Lamenta Jimin andando a prendere il ragazzo per le spalle. C'è qualcosa che non mi torna. Come ha fatto ad arrivare fino a quì? Persino vestito a festa. Da uno come lui mi aspetterei una fuga più duratura. Il problema maggiore è come ha fatto a sfuggire a tutte quelle fottute guardie là fuori.
"C-cosa ha portato qui la sua presenza?" Il giovane ragazzo dovrebbe chiamarsi Vante,così ha detto.
"Più che altro come hai fatto a entrare quà dentro? Che cazzo è quella adesso? Fai pure il ninja di professione?" Indico la spada che gli balla sul fianco. Una custodia bianca,con fini ghirigori d'oro. Sembrano cuciti,non intarsiati. Strano. Il resto sembra fatto in madreperla. Un accostamento di materiali al quanto strano,e ammaliante allo stesso tempo. Un oggetto del genere vale molto. Se fossi in lui farei bene attenzione a non farmela fregare. Con me nei paraggi non si sa mai.
"Io non..." L'orologiaio pronuncia quelle parole,interrompendosi per ridere. Jin,accanto a lui si porta le mani sulla faccia e nega col capo.
"Eppure tu sei il primo ad essersi accorto che qualcosa non andava. Davvero non ti viene in mente nulla?"
"Cosa dovrei sapere?"
"Glielo spieghi tu? Ragazzo?" Cosa mi dovrebbe spiegare uno sconosciuto trovato in un bosco? Questa situazione è abbastanza assurda. Pure quà dentro sembra sia esplosa una bomba? C'è un letto distrutto,travi di legno spezzate,cuscini esplosi. Sporco ovunque. Un tornado ha spazzato via la camera. Non c'è altra spiegazione.
"Lui è martus è uno degli dei conosciuti. Detiene il potere delle catastrofi. Muove la terra,scatena gli tsunami. La terra è sua. I-io le devo le mie scuse. Sono la causa di tutto questo. Ho aiutato lo Stante a trovare la scacchiera ed avviare il gioco. Non ho avuto scelta."
"Martus?" Sbuffo,incrociando le braccia al petto. Cos'è questa cafonata? Si sono messi d'accordo? Controllo la reazione di Seokjin. Lo ritrovo sempre con la stessa faccia sconfortata,fa spallucce e si gira dall'altra parte,verso quella che sembra una porta blindata. Martus. Quel nome mi dice qualcosa. Un ricordo breve. Parziale. Sembra già più concreto di Jimin. o Jimmy? Qualcosa del genere mi balena nella testa.
"Non sarai per caso quella fottuta statua tutta muscoli?" Esclamo,interrompendo l'ira che sta per nascere dentro al ragazzo. La sera della cattura,ho visto qualcosa che gli somiglia. C'era scritto qualcosa del genere sulla targa.
"Probabile. E tu,parla." La situazione si è ribaltata per qualche motivo. Adesso la voce di Jimin,insomma, quell'essere,è mutata. Non suona più frustrata,ma proprio arrabbiata,scocciata. Prima la foresta,poi lo stante che prova a estirparmi lo stomaco dalle carni,poi questa stronzata di Jimin è le sue crisi d'identità. Anche se lo sento. Continua a risuonarmi una cosa nella testa Ho altri ricordi di lui. Possibile che non sia chi ha detto di essere? E' pure successo qualcosa quella sera nel bosco,ho difficoltà a ricordare.
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UNDER FATE
FanfictionQuando l'uomo si crede piú furbo del mondo che calpesta,quest'ultimo si ribella ribaltando le carte in tavola. Il tempo e lo spazio,sono unici e irreplecabili,basta una piccola goccia,un battito di ciglia per stravolgere le sorti di vite innocenti...