"Non pensate che dovremmo fermarci e riflettere?" Per l'ottava volta fa la stessa domanda. Se vuole fermarsi lui,bene. Io per ovvi motivi non posso. Questa cosa mi sta trascinando dove vuole,mi fa muovere senza darmi nemmeno un secondo di pausa. La forza sta consumando tutte le mie,di forze. Dopo esserci accampati vicini al lago sono crollato. Ho dormito tutto il tempo. Anche questa volta farò la stessa fine,sempre se mai arriveremo dove devo.
"Cosa vuoi riflettere ancora?" Scazzato,senza piú voglia di vivere nelle cellule,Jimin gli risponde aspro.
"Fermiamoci" Sicuramente si sarà fermato. Io non posso. Per tutto il tragitto sono stato in testa,a guidarli,camminando come un treno. Ho preso tutte le fronde e le ragnatele per loro. La mia maglia è un disastro. Immagino di essermi preso qualche zecca. Che fastidio.
"Ma dai,muoviti." Se non la smettono di battibeccare,giuro che li ammazzo con il pensiero. Ne ho abbastanza dei loro discorsi. Si comportano come se io potessi decidere quel che faccio o se avessimo scelta. O cerchiamo di trovare la civiltà,o rimaniamo quí,nel nulla. Oltretutto stanotte ho fatto pure un sogno strano. Rocambolesco devo dire. Ho sognato di rotolare giú da un dirupo e ritrovarmi in un altra foresta. Nessun essere vivente,niente scene particolari. Solo io che rotolo. Per adesso non vedo niente di scosceso,solo alberi e cespugli a ripetizione. La foresta che ho sognato era ancora diversa da questa. Forse faccio documentari,non visioni. Il mio subconscio si sta imbottendo di ansia e paura.
"Siete due teste di cazzo." Automaticamente mi si alza pollice,come a dire ok e alzo il braccio sopra la testa. Non sono io,ma la forza. Nemmeno quest'ultima regge quei due? Ci ascolta? Sta impazzendo pure la voce? Che dovrei fare adesso che ho scoperto queste cose? Ovviamente nulla. Finchè tutto ciò non mi si scolla di dosso,non posso fare niente. Oppure è il subconscio che vince su tutto. Spero prima o poi di arrivare a scoprire chi c'è e mettergli in conto tutte le volte che si è preso possesso di qualcosa di non suo. Oddio. L'ipocrisia non mancherebbe,però me piace prendermi possesso delle cose degli altri,non "degli altri". C'è una grande differenza.
"Fermi,fermati." Improvvisamente Jimin mi sussurra da dietro. Lo sento venirmi in contro e afferrarmi la maglia,tira,ma non mi fermo. Non posso e non ne capisco il motivo. Non vedo niente di pericoloso. Ci sono gli alberi,l'erba,le foglie,un ragazzo,le fronde. Un ragazzo? Poco lontano,appoggiato ad un albero intravedo una specie di ragazzo. Sicuramente è un essere umano. Ancora non si è accorto della nostra presenza. È intento a cercare qualcosa all'interno di una borsa. Scava disperato,tirando fuori vari oggetti diversi. Io imperterrito avanzo,facendo un fracasso colossale,mi sentirà a breve. È dei buoni? È dei cattivi? Chi cazzo è? Mi arrendo al fatto che gli arriverò davanti con non chalance. Riesco solo a voltarmi indietro e non vedo nè Jimin,né Jin. Cosa? Se la sono data a gambe,lasciandomi quà? Che bella squadra. Complimenti ai cuor di leone. Cosa devo fare adesso? Comunicare con quell'essere o tirare dritto? Beh,questo lo scoprirò a breve. Un altro problema potrebbe essere se questo mi attacca. Potrò difendermi? I risultati dei vari scontri sono disdicevoli. La prima ragazza lo messa al tappeto - quella psicopatica al parco divertimenti, mentre i due ragazzi armati mi hanno timbrato con un bel proiettile nella gamba. Cinquanta e cinquanta. Non posso fare previsioni. Sono nelle mani di qualsiasi cosa ci sia dietro tutti i miei movimenti.
Il giovane ragazzo alza lo sguardo e spalanca gli occhi. Le sue mani si fermano dal frenetico cercare. Si paralizza e mi guarda a bocca aperta. Il suo viso è sporco,i suoi abiti pure. I capelli neri come la pece gli cadono sulla fronte. Tenta un movimento,ma è solo una scatto. Sta calcolando il da farsi. Da come ha paura, sicuramente non è uno di quei pazzi schizzofrenici. Non vedo niente di rosso su di lui. La mia mano si alza,con palmo rivolto verso di lui. Un "aspetta". Poi la morsa si chiude su di me,come una trappola a scatto. Le gambe mi abbandonano e tutto il mio peso si schiaccia a terra. Cado rovinosamente sui ginocchi. Sento la terra. Riesco a mantenermi dritto,giusto per vedere un camne corrermi incontro."ALT." Un forte richiamo fa calare il silenzio,le orecchie mi fischiano e vorrei solo vomitare. La bestia,come se negli ultimi giorni non ne avessi viste abbastanza,si pietrifica,facendo partire una serie di ringhi. Con la coda dell'occhio vedo il ragazzo che viene accalappiato e buttato a terra da due uomini. Un terzo mi compare davanti alla faccia.
"Portatelo quà" L'uomovappena arrivato indica la terra accanto a me. Sento qualcosa di peso cadere a terra. Seokjin appare e sbatte una facciata a terra. Preso. O meglio,siamo stati presi. Dobbiamo scappare. Non va bene. La sensazione allo stomaco non si è mai sbagliata. Ciò significa che non dovrei trovarmi quà,con queste persone. Appena provo a distendere i muscoli,tremo per lo sforzo. La forza mi ha lasciato nuovamente senza energie.
"L'altro ragazzo è volato via signore?"Quanti sono? Non indossano armi,ma hanno il cane da caccia e la divisa. Quella divisa. È proprio quella delle guardie dello Stante. Di quello Stante. Pacchiana. Di un verde vomito. Sono loro. No. Non è possibile? Perchè tutto questo? Non mi porteranno là vero? Ho i capelli lunghi,è passato del tempo. Ma sono sicuro che mi riconoscerà e da come urlava di rabbia l'ultima volta,sono sicuro mi farà a pezzi. Troppo preso dallo scrutare,non mi sono accorto che Jimin non c'è. Una guardia ha la sua borsa in mano e i suoi vestiti. Cosa diamine sta accadendo e perchè ho sempre piú sonno? Scambio un occhiata furtiva con Kim. Ha la faccia rossa come un pomodoro,sfiorata della terra. Scuote la testa e mi fulmina. Se i suoi occhi potessero parlare,urlerebbero "imbecille" a squarcia gola.
"Dobbiamo scappare" Sillabo,ma quel che viene fuori e solo uno strano biascichio. Impasto le parole,con le forze farsi sempre di meno. Adesso collasso. Lo so. Mi preparo già a sbattere la faccia. Adesso tutti i muscoli vanno in blackout. Li sento. Dai piedi alle spalle e sbam. Almeno atterro sul morbido delle foglie.
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UNDER FATE
FanfictionQuando l'uomo si crede piú furbo del mondo che calpesta,quest'ultimo si ribella ribaltando le carte in tavola. Il tempo e lo spazio,sono unici e irreplecabili,basta una piccola goccia,un battito di ciglia per stravolgere le sorti di vite innocenti...