Capitolo Sei

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Mentre Rosalba scappava dalla morte imminente, era questo che pensava la nostra sfortunata ragazza, il suo vestito s'impigliava in tutti i possibili rami della Foresta, rallentando la sua fuga. Fuga che, ahimé, non durò molto a lungo.

Forse voi potreste pensare che la nostra povera giovane venne catturata dal vampiro, o che qualche altra diabolica creatura si imbattesse nella sua strada. Ebbene, niente di tutto questo. Semplicemente, la cara Rosalba ebbe un rendez vous per nulla piacevole con un grosso ramo, che pendeva da un altrettanto grosso albero. Questo tête à tête fu così intenso che la nostra protagonista, sventuratamente devo dirvelo, svenne.

Quando finalmente riprese conoscenza l'unica cosa che vide fu un viso chino sul suo e due vivaci occhi verdi che la scrutavano, incuriositi.

Rosalba ci mise qualche secondo prima di rendersi conto che quel viso, nonostante gli occhi, apparteneva a colui che aveva causato la sua poco onorevole fuga.

Quando anche la sua mente accettò questa chiarificante rivelazione, la ragazza cercò disperatamente di svenire di nuovo, ma una mano sconosciuta, mi dispiace dirlo, fu più veloce e le premette una bottiglietta sulla bocca. Rosalba, presa alla sprovvista, ingoiò a forza qualche sorso di quel liquido amaro e pungente. Poi lo sputò violentemente in faccia al suo aguzzino (mi rammarica ammetterlo, ma la povera Rosalba non sempre fa buon uso delle buone maniere).

Un grido di protesta fuoriuscì dalle labbra del giovane redivivo -Ehi! Sarebbe questo il ringraziamento per essermi preso cura di te fino ad ora?-

La ragazza lo guardò nello stesso modo in cui avrebbe guardato uno squilibrato. Poi tentò di alzarsi, ma un dolore lancinante alla tempia la fece ricadere a terra. Rosalba ci provò una seconda e una terza volta, sotto lo sguardo divertito del ragazzo, senza alcun risultato.

-Non per rendere vani i tuoi sforzi, ma credo che dopo quella botta dovrai restare ferma per qualche ora... se però vuoi continuare...- la voce divertita del giovane le ricordò che non era sola.

Si accorse allora di trovarsi in una grotta e che era notte inoltrata. Sospirò e si appoggiò a una roccia. Rivolse un'occhiata al vampiro e rabbrividì. Stava letteralmente morendo di paura.

Si sforzò di parlargli -Ehm...ecco...sentite...vi pregherei di uccidermi prima di bervi il mio sangue... perché...perché non potrei sopportarlo- il tono di Rosalba era rassegnato.

Il giovane gettò la testa all'indietro e scoppiò a ridere -Davvero pensi che mi sia dato tutto questo daffare solo per poi cibarmi del tuo sangue?-

La ragazza rimase interdetta -Beh, e per che altro allora? Voi siete un vampiro giusto?-

Gli occhi del giovane erano scintillanti -Sì tesoro, sono un vampiro, ma questo non esclude che sia anche un gentiluomo. Ogni tanto.-

Rosalba era incredula -Mi avete salvato per il puro piacere di farlo? Non vi aspetterete certo che vi creda spero...-

-Ti ho salvato perché ti trovo dannatamente bella, ecco perché. Puoi anche non credermi, se questo ti reca conforto.-

La ragazza ammutolì. Possibile? Visto che non proferiva più parola il giovane si alzò in piedi, le fece un inchino e si presentò -Sono Alexander Black, felice di fare la tua conoscenza, dolcezza.-

Di fronte a quest'incredibile sfacciataggine Rosalba s'infuriò -Anche se sono il vostro pranzo non penso di avervi mai dato il permesso di trattarmi in modo così informale, signore.-

Il giovane sembrò esasperato -Quante volte devo ripetertelo che non sei il mio pranzo? Se così fosse saresti già morta. Non è che sei un po' tarda?-

Sleeping Beauty -Sedici anni- || COMPLETA MA DA REVISIONARE ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora