Capitolo Ventitré

256 20 15
                                    


Quando Rosalba si svegliò la mattina del suo sedicesimo compleanno, si ritrovò tra le sue braccia. Sorrise, ripensando a tutto quello che le era accaduto: aveva desiderato un'avventura e l'aveva avuta, aveva sognato l'amore ed era stata accontentata.
Beh, non era andata esattamente come aveva previsto, ma non poteva lamentarsi.
Alexander mugugnò nel sonno.
E pensare che ho sempre pensato che il mio tipo fosse il classico stereotipo del principe azzurro, sospirò tra sé e sé.
Accarezzò di sfuggita i capelli corvini del giovane. Sembrava così vulnerabile mentre dormiva...così innocente...
Rosalba si protese verso di lui e gli sfiorò la guancia con le labbra. Il contatto con la sua pelle le provocò un brivido. Era sempre freddo, in qualsiasi momento in qualsiasi luogo.
Suppongo che ci farò l'abitudine...pensò, percorrendo con la bocca una linea immaginaria sul volto del redivivo.
Quando le sue labbra giunsero a sfiorare l'incavo del collo del ragazzo, questi non riuscì a reprimere un gemito di piacere.
-Buongiorno...- lo salutò lei, quando aprì gli occhi.
-Vedo che siamo di buon umore, stamattina- commentò Alexander, facendole passare un braccio sotto la vita e, così facendo, stringendola a sé.
-È il mio compleanno...- sussurrò Rosalba.
Il vampiro si rabbuiò per un attimo per poi sorridere raggiante –Allora dobbiamo festeggiare!- esclamò, rimettendosi in piedi ed aiutando la ragazza ad alzarsi.
Rosalba lo guardò interrogativa.
Alexander le sollevò una ciocca di capelli –Fidati di me- le bisbigliò all'orecchio –Voglio farti passare il compleanno migliore della tua vita...- concluse, mordendosi le labbra, con un gesto che suscitò in Rosalba l'irreprimibile desiderio di baciarlo.
Dopodichè le prese la mano e la condusse via con sé.

-Cosa ci fate voi qui?- chiese Scarlett ai tre sbalorditi fratelli.
-La domanda giusta è che cosa ci fate voi qui...- replicò Soren –Sinceramente non avrei mai pensato...- concluse, scuotendo il capo.
Lady Scarlett lo guardò stranita –Non avreste mai pensato cosa, per esattezza?-
-Non credevamo che aveste questi gusti....- intervenne Florence.
-Questi...? Oh cielo!- proruppe la Principessa quando comprese ciò che i tre intendevano –Non penserete mica che sia cannibale vero?- terminò con una risata cristallina.
Faust avvampò di vergogna –Dovete ammettere, Vostra Altezza, che c'erano tutti i presupposti per poterlo pensare.-
Scarlett si piegò in due dalle risa –Oh! Lo credo bene!-
-Scusatemi- continuò, cercando di mantenersi seria –Il mio contegno è imperdonabile.-
Quando i tre furono slegati la Principessa fece le dovute presentazioni –Mr Gideon, questi sono i tre consiglieri di Melancholy, nonché cari amici di mia madre: Faust, Florence e Soren De Rosenoir.-
-Gideon. Piacere di conoscervi- disse il Capo, stringendo loro frettolosamente la mano –Ma avrei una domanda da farvi: che cosa ci facevate nel mio accampamento?-
-Ah- ribattè Soren –quindi quei terribili bambini sono tutti figli vostri...?-
Il Capo alzò un sopracciglio –Non credo siano affari vostri. Comunque no.-
Un bambino dall'aria vivace si avvicinò al gruppetto, incuriosito.
Vedendolo Gideon lo strinse a sé –Questo è mio figlio...Henry, saluta i nostri ospiti.-
Il bimbo mimò il gesto di azzannare un pezzo di carne, al che tutti e tre i fratelli sobbalzarono all'unisono.
-M-morde?- chiese Florence, spaventato.
-Non è mica un cane...- commentò la Principessa, sempre più divertita.
-Non credo mi abbiate ancora risposto...- ribattè Gideon, serrando le mani a pugno.
Faust si schiarì la gola –Ci stavamo recando a Palazzo, ma la nostra carrozza si è rotta e siamo stati costretti a continuare a piedi. Siamo arrivati qui per puro caso: siamo accidentalmente caduti dentro un buco in una quercia e poi...beh, poi siamo stati aggrediti da una masnada di bambini urlanti...ed eccoci qui.-
Gideon sorrise sollevato –Questo spiega tutto.-
-Stavate venendo a Palazzo?- domandò Scarlett.
-Sì, a cercare Jul...il Reggente di Melancholy- rispose Florence.
-Non è a Palazzo- constatò la ragazza –Se n'è andato con voi dopo il Consiglio e poi non l'ho più visto.-
Blackpool si avvicinò, insieme agli altri Reggenti –Julien è scomparso?-
Soren annuì –Da qualche giorno.-
-Non era in cella con noi...- replicò Inverness, scuotendo il capo.
Faust lo fissò –In cella?-
-C'è stato un colpo di stato- spiegò la Principessa –Goldwin si è impadronito del regno.-
-Lo sapevo che era stato lui!- esultò Florence, guadagnandosi un'occhiata stupita da parte di tutti i presenti –A rapire Julien intendo...-
-Vi spiegheremo tutto a tempo debito, De Rosenoir- concluse Lady Cassandra.
-De Rosenoir?- chiese Henry al padre.
-È il loro nome caro...- spiegò il Capo.
-Proprio come...- continuò il bambino.
-...Rosalba!- dichiarò Vincent, che finora era stato zitto.
-È vero! La ragazza aveva detto di chiamarsi così!- confermò Stephen.
Faust prese Vincent per le spalle –Voi conoscete Rosalba?-
-È rimasta con noi per un paio di giorni...lei e quel vampiro.- spiegò Danny.
-Con voi?!- ripeté Soren, stupito.
-Vampiro?!- si accertò Florence, inquieto.
-Signori- disse Faust, in tono di comando –Qui urge un Consiglio Speciale.-
-Oh no!- gemette la Principessa.

Sleeping Beauty -Sedici anni- || COMPLETA MA DA REVISIONARE ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora