Capitolo Diciotto

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Alexander scoppiò a ridere, nonostante ogni singola risata gli provocasse un dolore lancinante al petto.

-Tu, biondina? Tu vorresti farmi bere il tuo prezioso sangue?-

Rosalba pestò ostinatamente il piede sul pavimento –Perché no?- chiese, testarda.

E in quel momento, con i lunghi capelli biondi scompigliati e quell'espressione risoluta stampata sulla faccia, al vampiro parve ancora più bella del solito. E ancora più desiderabile.

Alexander si accasciò sui cuscini –Lo sai che non te lo permetterò mai, vero?-

-Non vi lascerò morire. E se questo è l'unico modo per rimettervi in piedi, sono pronta a farlo.-

Il vampiro scosse la testa –Non se ne parla.-

Rosalba gli si avvicinò con un sorriso mellifluo –Mi state forse dicendo che non avete la più minima voglia di affondare i denti nella mia carne e assaggiare il mio sangue, Mr Black?-

Alexander negò di nuovo, senza mai staccare gli occhi da quelli di lei.

La ragazza si fece più vicina, il suo viso a pochi centimetri da quello del vampiro –Ne siete proprio sicuro, Mr Black?- disse, scostandosi i capelli dal collo.

-Potrei anche non riuscire a fermarmi, lo sai questo biondina? Potrei succhiare ogni singola goccia di sangue dal tuo corpo e tu non potresti fare nulla per fermarmi...- replicò con la voce arrochita dal desiderio, avvicinando il viso a quello di lei.

Rosalba non mostrò segni di turbamento –Sono pronta a rischiare.-

Alexander sospirò –Non posso farlo. Non sarei in grado di controllarmi. Non posso mordervi in queste condizioni...-

La ragazza contrasse la mascella –Ve ne prego...Non potete chiedermi di abbandonarvi qui! Tutta la strada che ho fatto, l'ho fatta grazie a voi...Ve ne prego, lasciatemi tentare...Ho bisogno di fare un tentativo di salvarvi...Alexander, io ho bisogno di voi...-

Davanti a quell'ultima supplica il vampiro non potè che cedere.

-Non credo che sia la cosa più giusta da fare, ma...immagino che non riuscirò a farti cambiare idea, vero?-

Rosalba scosse lentamente la testa.

Alexander non riusciva proprio a credere a quello che stava per fare. Se le fosse successo qualcosa di male ne sarebbe stato distrutto. E se quel qualcosa fosse stato opera sua...beh, non sarebbe mai riuscito a perdonarselo. Non sarebbe più riuscito a convivere con se stesso, questo era certo.

Ormai era in gioco molto più di quanto fosse pronto ad ammettere.

Rosalba si sedette sul letto, lui posò la schiena sulla parete del letto e le cinse la vita con le mani, facendole aderire la schiena al suo petto.

Le liberò il collo con un delicato movimento della mano. Il tocco freddo delle sue mani la fece sussultare.

Alexander appoggiò il mento  sulla sua spalla –Ne sei proprio sicura, dolcezza?- sussurrò, le labbra vicinissime al lobo del suo orecchio.

Rosalba girò il viso verso di lui e lo fissò con i suoi occhi color del cielo –Mi fido di voi...-

Il vampiro dominò il desiderio di baciarla e di farla finita una volta per tutte e imprecò tra sé e sé. Speriamo che vada tutto bene...certo, il fatto che sia seminuda di sicuro non aiuta...

Il respiro del giovane redivivo si era fatto corto. Avanti, via il dente via il dolore...

Alexander premette le labbra sulla pelle morbida e candida del collo della ragazza. Immediatamente il desiderio si impadronì di lui, i suoi occhi divennero più cupi e, liberato da qualsiasi dubbio o preoccupazione, affondò le zanne nella sua carne.

Sleeping Beauty -Sedici anni- || COMPLETA MA DA REVISIONARE ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora