Capitolo uno: Atrax

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Due anni prima

Peter, con addosso il suo solito costume di Spiderman, era in giro per il suo abituale giro di ricognizione.
"Sembra non esserci nulla di degno di nota" riferì Peter via auricolare a Tony, il quale era già tornato nel loro nascondiglio, che ormai era praticamente la casa dei pochi rimasti. Fino a qualche mese prima Peter viveva con zia May, ma anche lei era rimasta uccisa in uno dei numerosi attacchi dell'HYDRA, che aveva causato un'esplosione durante la quale anche lei era rimasta coinvolta. Quindi ora anche Peter viveva con Tony, Pepper e Bruce.
"Bene, allora torna alla base" gli rispose Tony.
Proprio in quel momento, però, il senso di ragno del ragazzo si attivò.
"Credo ci sia qualcuno nelle vicinanze" comunicò Peter "me ne occupo e poi torno".
"Va bene, stai attento" gli raccomandò Tony.
Spiderman notò due uomini dal viso coperto che si stavano avvicinando. Solo uno dei due però, lo attaccò. Ricambiò subito l'attacco, atterrando l'uomo abbastanza velocemente.
"Tutto qui?" Chiese retoricamente Peter, abbastanza deluso dalla facilità con cui la situazione sembrava risolta.
Quasi subito, però, si chiese dove fosse l'altro, visto che erano in due. Non fece in tempo a rifletterci su che, proprio l'altro lo bloccò da dietro. Allora quello che l'aveva attaccato era solo una distrazione. Cercò di liberarsi dalla presa, ma sentì gli occhi farsi pesanti. L'uomo che lo stava bloccando gli iniettò un sedativo nel collo, per poi trascinarlo di peso in una base segreta dell'HYDRA, una volta che il ragazzo si addormentò completamente.
Dopo una ventina di minuti, Tony si rese conto che Peter non si era nè fatto ancora fatto sentire nè era tornato. Decise però di aspettare qualche altro minuto per cercare di contattarlo per assicurarsi che andasse tutto bene, così non l'avrebbe distratto nel caso stesse ancora combattendo.
Passarono altri dieci minuti e di Peter non aveva ancora notizie. Decise quindi di cercare di contattarlo.
"Peter? Tutto bene?" Nessuna risposta. Decise di riprovare un altro paio di volte migliorando la ricezione, ma niente. Continuava a non rispondere.
"FRIDAY, mandami la posizione di Peter" disse alzandosi, deciso ad andare lui stesso a controllare che andasse tutto bene.
"Peter è irrintracciabile" gli comunicò FRIDAY.
"Cosa? Com'è possibile?" Chiese perplesso, controllando lui stesso alcuni schermi, ed effettivamente era così. Sembrava essersi volatilizzato.
Decisamente preoccupato, Tony decise di andare a cercarlo lui stesso. Dopo numerosi giri di tutta la città, non lo trovò.
Nel frattempo, Peter si svegliò, guardandosi attorno, confuso. Ricordava di essere stato bloccato, per poi essere come svenuto. In poco tempo, capì dove si trovava. Quella era decisamente una base segreta dell'HYDRA. Fece per muoversi, ma si rese conto che i suoi polsi e le sue caviglie erano bloccate. Cercò con forza di liberarsi, ma non ci riusciva. Com'era possibile?
"Oh, è inutile sprecare energia" gli comunicò quello che doveva essere un agente dell'HYDRA "tutto ciò che vedi è a prova di super forza. E il posto in cui ti trovi è a prova di localizzazione. In sostanza, nessuno ti rinttaccerà mai nè tu riuscirai mai a scappare".
"Cosa volete da me?" Chiese Peter con rabbia, cercando comunque di liberarsi.
"Non sentirti troppo onorato da ciò che sto per dire, ma ti stavamo osservando da un po'. I tuoi poteri sarebbero molto utili, nelle nostre mani".
"Nelle vostre mani?" Peter scoppiò a ridere. "Credete davvero che mi unirò a voi?"
"Oh, no, certo che no. Non volontariamente, almeno. Abbiamo un aiutino. Lo vedi quell'aggeggio che hai in testa?"
Non poteva vederlo, ma sentiva che c'era qualcosa appoggiato alla sua testa. Fece per dire qualcosa, ma l'agente dell'HYDRA premette un bottone e dalla bocca di Peter non uscirono parole, ma un urlo straziante, mentre sentiva potenti scosse elettriche invadere dolorosamente la sua testa.
Tutti all'HYDRA erano convinti che il "trattamento" per cancellargli la memoria sarebbe durato poco, visto che si trattava di un ragazzino. E invece ci vollero più di due settimane, visto che Peter continuava a oppore resistenza. Due settimane di agonia e torture, per lui. Non poteva essere sottoposto a troppe scariche al giorno, quindi dopo veniva portato in una cella. Si stava completamente consumando mentalmente e fisicamente. Nessuno prima d'ora era mai riuscito ad opporre così tanta resistenza.
Erano passate più di due settimane e all'HYDRA, e stavano pensando di rinunciare e ucciderlo e basta. Alla fine decisero di provare un'ultima volta e con una scarica più potente del solito. L'avrebbe ucciso o avrebbe funzionato. Andarono quindi a prelevarlo dalla cella e a trascinarlo di peso, visto che non si reggeva più in piedi. Provarono con la scarica, aumentando l'intensità. Come al solito ci furono delle urla, ma durarono molto di meno. Peter rimase completamente immobile per qualche secondo.
"Credo che ci sia rimasto secco" osservò un agente dell'HYDRA, ma poi vide Peter muovere lentamente la testa e guardarsi attorno. Sembrava confuso e spaesato.
"Ti ricordi come ti chiami?" Chiese per sicurezza.
"Come... mi chiamo?" Peter sembrò pensarci su "non... Non lo ricordo. Dove sono?" Chiese, continuando ad essere palesemente confuso.
Gli agenti dell'HYDRA gioirono.
E così, dopo mesi di addestramento e indottrinamento, avevano ottenuto l'assassino perfetto. Aveva anche una nuova tuta, che non prevedeva una maschera. Tanto avrebbe ucciso chiunque si sarebbe trovato sulla sua strada. Il suo nome adesso era Atrax, lo stesso di un ragno velenoso.

Due anni dopo

"Non ti ricordi chi sei? Dannazione..." Tony prese la terribile decisione di uscire dall'armatura e di avvicinarsi a lui. Sapeva quanto sarebbe stato pericoloso, ma voleva correre il rischio. Non lo vedeva da due anni e per poterlo vedere da vicino, ora che poteva, avrebbe rischiato tutto.
"Oh, Peter, cosa ti è successo?" Chiese, ma in modo retorico. Perché aveva capito. Aveva capito tutto ciò che era successo nell'esatto momento in cui l'aveva guardato negli occhi. E poi aveva un dannato simbolo dell'HYDRA. Era abbastanza ovvio. Eppure Tony, per una volta nella sua vita, voleva avere torto. Voleva essere stupido e avere frainteso tutto, ma ers impossibile. Collegava sempre più informazioni a ciò che aveva sotto i suoi occhi. Pensò a tutte le persone morte da poco più di un anno a questa parte che erano state palesemente uccise da un assassino esperto che sapeva anche come non lasciare tracce. Un dettaglio in particolare fece gelare il sangue a Tony. Molte di quelle persone non erano neanche obiettivi dell'HYDRA. Doveva averle uccise per puro divertimento. Eppure, l'unica cosa che riusciva a provare nei confronti di Peter era dolore. Non poteva e non voleva immaginare cosa gli avevano fatto. Non poteva essere stato facile, quindi per Peter doveva essere per forza essere stato terribilmente doloroso. Altrimenti non sarebbero mai riusciti a rendere così spietata la persona dal cuore più puro che Tony conosceva.
"Non so chi sia questo Peter" rispose il ragazzo, per poi colpire con un calcio sulle costole Tony, il quale cadde a terra tossendo, per poi tornare subito nell'armatura, non per attaccarlo, non l'avrebbe mai fatto neanche se la sua vita fosse stata in pericolo, ma solo per evitare gli attacchi. Riuscì a schivare un paio di colpi, ma si rese conto che non poteva andare avanti per molto. Lo shock di averlo rivisto, soprattutto in quelle condizioni, gli stava offuscando la mente. Doveva andarsene al più presto.
"Scusa ragazzino, ma dobbiamo rimandare il nostro incontro" disse e si mise in volo con l'armatura il più velocemente e il più in alto possibile, per evitare che Peter riuscisse a tirarlo giù con una ragnatela. Per fortuna questo non accadde.
Tempo qualche minuto Tony tornò al rifugio, uscendo dall'armatura. Pepper fu la prima a vederlo.
"Tony? Stai bene?" Chiese preoccupata, visto che era evidentemente scosso.
"Ho rivisto Peter" rispose lui, sedendosi.

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