5.Uscita con il gruppo
<Per aver attirato l'attenzione del signorino non puoi essere nessuno!> ribatté una voce esterna al cerchio attorno a me. Da esso spuntò un ragazzo, un Beta data la mancanza di odore, biondo scuro che si appoggiò alle spalle dell' 'irraggiungibile' sorridendo.
<Lorenz! Non sono così assurdo, non ho trovato l'Omega giusta ecco!> gli rispose quest'ultimo piccato.
<Comunque piacere Lorenz Parental> si presentò il Beta ignorando l'amico e porgendomi la mano.
<Camille Grendelf> risposi stringendola.
<Non sei di qui vero?> si intromise Vivian. I suoi occhi scuri mi stavano trapassando in un modo che mi mise i brividi.
<No vengo da Gardner> risposi sorridendo, ripensare al mio paesino era doloroso ma è il luogo in cui ero nata.
"Attenzione la signorina Camille Grendelf è desiderata in segreteria" proclamò la voce dall'altoparlante, sollevai la testa stranita.
<Chissà cosa vogliono> mi chiesi ad alta voce.
<Andiamo a scoprirlo!> mi disse Violet prendendomi sottobraccio, <Ragazzi ci vediamo dopo> salutò rivolta alla comitiva per poi trascinarmi via.
In segreteria mi dissero che avevano preso in considerazione la mia domanda per la stanza al campus e l'avevano accettata. Dopo aver finito di firmare i vari documenti, mi diedero la chiave con attaccato il numero della camera. Violet mi accompagnò a prelevare i bagagli dalla macchina e poi mi portò alla stanza, informandomi che la sua si trovava proprio nel corridoio adiacente.
Passarono così un paio di settimane in cui riuscii ad ambientarmi tra lezioni, corsi di approfondimento e vari laboratori. Conobbi inoltre anche parecchie ragazze mie vicine di stanza con cui avevo scambiato appunti e chiacchiere, la sera, dopo aver mangiato alla mensa del campus. I pomeriggi liberi dalle lezioni li passavo con il gruppetto di Violet nel parco della scuola. Ero riuscita a declinare le uscite del fine settimana fino a quel venerdì.
<Camille ti va di fare un salto al 'Cambrige Queen's Head'?" mi chiese Violet per l'ennesima volta in quella giornata.
Il pub in questione era un locale molto carino situato poco fuori in campus, adatto alle comitive di studenti, era il posto preferito dei miei compagni di studi e l'Alpha bionda mi aveva marcata stretta tutta la settimana con l'intento di portarmici.
<Non lo so Violet...io avrei da studiare> cercai di sviare come facevo di solito ma la bionda scosse il capo.
<Domani è sabato! Non abbiamo lezioni e puoi studiare tutta domenica!> mi rispose alzando le spalle per poi puntarmi l'indice sinistro addosso, <Passo da te alle ventuno! Vedi di esser pronta!> mi minacciò per poi andare via.
Mi ha incastrata!
E fu così che quella sera, dopo la cena nella mensa comune, mi ritrovai di fronte al mio armadio con solo l'intimo addosso, indecisa su cosa mettere.
Un bussare alla porta mi destò dal mio cruccio. Andai ad aprire indossando una maglia larga del college.
<Ilary? Ciao dimmi pure> sorrisi alla mia vicina di stanza. E' una Beta bassina molto carina e dolce, alcune ragazze la chiamavano in maniera affettuosa 'panda' poiché ha l'abitudine di mettere un capellino con la forma di questo animale ovunque vada.
<Ciao Camille...volevo chiederti gli appunti di Matematica Avanzata, sai che io non ci capisco molto> mi disse mentre mi facevo da parte per farla entrare.
<Certo te li do subito> le risposi andando alla scrivania da dove pescai il quaderno in questione.
Mi voltai trovandola a scrutare il disordine che regnava nella mia camera.
<Oh...stavo decidendo cosa mettermi> le spiego vedendo il suo sguardo interrogatorio.
<Violet ti ha incastrata eh...posso darti una mano se vuoi!> rispose lei sorridendomi.
<Si ti prego! Io non ci capisco molto> le confessai portandomi una mano alla nuca. Non ho mai fatto caso a come mi vestivo, non mi è mai importato e non avevo amici con cui uscire.
La Beta sorrise per poi tuffarsi nel mio armadio, ne riemerse poco dopo con un maglioncino bordò accompagnato da una gonna scozzese sullo stesso tono.
<Metti le calze chiare così ti risalteranno le gambe> mi istruì mentre io cercavo nei cassetti le calze in questione. Una volta vestita mi fece sedere sulla sedia della scrivania e prese ad armeggiare con i miei ricci rossi.
<Come li volgiamo acconciare?> chiese mentre li pettinava. Scrollai le spalle indecisa, io li avevo sempre tenuti legati poiché rischiavano di andarmi davanti agli occhi.
<Okay faccio io! Tu chiudi gli occhi!> mi ordinò autoritaria. Io ubbidì un po' preoccupata. La sentii girarmi attorno, chiedendomi dove fossero varie cose come lacci per capelli e trucchi.
Avvertii le sue mani stringere e alzare i capelli per poi lasciarli andare, non mi andarono sulla faccia quindi lo presi per un buon segno. Poco dopo mi accorsi che si era spostata di fronte a me. Sentii che mi applicava il trucco sul viso, sperai che coprisse le mie tante lentiggini.
<Ora puoi aprire gli occhi!> mi disse, nella sua voce percepì una forte emozione.
Aprii gli occhi trovandomi, non so come, davanti allo specchio a figura intera dell'armadio. Sbarrai gli occhi osservando la ragazza riflessa, quasi non mi riconobbi così truccata con i capelli raccolti in due semi-codine sulla testa.
<Bene! Sono quasi le nove, metti gli stivaletti e divertiti!> mi disse Ilary sorridendo e prendendo il quaderno per cui era venuta all'inizio.
La ringraziai per poi infilarmi gli stivaletti neri con poco tacco e il giacchetto, anch'esso nero, con la borsa bordò ritrovata non so dove tra le mie cose. Tempo cinque minuti e un altro bussare mi fece rizzare i peli sulla nuca.
Dai Camille! È un uscita, stai buona!
<Sei pronta?> mi chiese Violet dall'altra parte della porta. Appena aprii il suo profumo mi investe mentre la sentii trattenere il fiato.
<Wow> mi disse sorridendo. Arrossisco sotto quegli occhi blu portandomi d'istinto una mano al petto.
<Andiamo! gli altri ci aspettano> mi esortò prendendomi per mano e trascinandomi via.
Fa che vada tutto bene! ti prego!
Nota dell'autore:
Ben ritrovati miei cari lettori,
prima di tutto mi scuso per il ritardo ma internet ha fatto i capricci.
Che dire, si entra nel vivo, il prossimo capitolo sarà un po' l'inizio dei problemi per la nostra cara protagonista ma non vi dico niente, mi tengo la suspense.
Grazie per il sostegno e Buon Ferragosto!
C.C.M.G.
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Mi hai sconvolto la vita
ChickLitLa Natura e il Destino non fanno mai niente per caso. Siamo tutti parte di un enorme e incomprensibile disegno. Un Omega riesce ad entrare in una prestigiosa università, la sua vita cambia ma non avrebbe mai pensato fino a tale punto. Tra amicizia...