17. La Mattina Dopo

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17.La Mattina Dopo

Svegliarmi fu un trauma.

Un ramingo raggio di sole lambì il mio viso. Mugugnai cercando di nascondermi nel cuscino. Ma quel cuscino respirava.

<Cosa?> riuscii a farfugliare. Alzai la testa e la mia vista, ancora sfocata, incontrò un viso famigliare. Battei le palpebre cercando di mettere a fuoco.

Quasi non credetti ai miei occhi. Lucas mi guardava con due occhi dolcissimi. Aveva un braccio sotto la testa a fargli da cuscino mentre l'altro era appoggiato alla mia schiena. La mano ad accarezzarmi il fianco.

<Buongiorno>.

Battei ancora le ciglia, incredula. Alzai una mano per strofinarmele ma la visione non cambiò.

<Buon...buongiorno> balbettai. Sentii le guance prendere fuoco mentre l'Alpha mi guardava in silenzio. D'istinto pensai di aver sbavato durante la notte quindi mi portai la mano alla bocca. Lucas mi fermò, si sporse su di me e mi baciò.

Rimasi di sasso. Ero inchiodata al letto mentre le labbra del ragazzo vezzeggiavano le mie. Erano dolci, delicate anche se sentivo che si stava trattenendo. Non risposi al suo bacio anche se un enorme calore mi stava scuotendo le viscere. Si staccò poco dopo, osservandomi. Le guance mi si scaldarono all'istante.

<Vado a prendere la colazione> annunciò. Si alzò e uscì dalla stanza.

Rimasi seduta sul letto, stringendo il lenzuolo a me. Ero vestita con una maglia blu che pareva una XL, tanto mi stava larga.

Ma cosa è successo?

Provai ad alzarmi ma un dolorino alle parti basse mi fece desistere. E, come un film, mi passarono davanti tutte le scene della sera precedente, dalla festa al bacio a tutto quello che era successo dopo.

*Se non fossi sicuro del contrario direi che tu Camille sei un Omega...La mia Omega*

Le lacrime mi inondarono gli occhi. Ero spaventata. A pochissimo dal farmi scoprire, dal cedere al Legame con un Alpha. E confermare ciò che tutti mi avevano sempre detto.

Debole, succube dei propri istinti, un animale.

Ma ero anche contenta. Schifosamente contenta perché, sebbene inconsciamente, Lucas mi aveva riconosciuta. Mi aveva voluta. Mi aveva amata.

E adesso non sarei più riuscita a nascondermi, non dopo quella notte.

<Devo andare via>.

Mi alzai. Raccattai da terra i vestiti e la borsa. Indossai la giacca e le scarpe. Uscì il più silenziosamente possibile, senza guardarmi indietro.

Nonostante l'ora tarda, il campus si era già svuotato quasi del tutto. I miei compagni di corso erano tornati a casa e domani avrei fatto lo stesso anch'io. Rientrai in camera con sollievo. Mollai tutto ciò che avevo tra le mani sul tavolo, mi spogliai e mi feci una doccia calda.

Una volta lavata, presi le salviette per struccarmi e allora che lo vidi. Sul collo, vicino alla spalla destra, vi era un segno rosso. Un morso circolare all'altezza delle mie ghiandole.

Altre lacrime presero a scendermi sulle guance. Portai una mano sulla cicatrice, a quel fittizio Marchio che Lucas mi aveva lasciato senza che me ne rendessi conto.

<Camille?> chiamò una voce esterna. Uscii dal bagno. Violet era al centro della stanza con una valigia di medie dimensioni nera vicina.

<Ehi che è successo?> chiese subito la bionda allarmata. Mollò tutto e mi si avvicinò. Il suo odore di menta mi circondava, cercando di rassicurarmi. Lo respinsi. Non riuscivo a tollerarlo. Volevo quello del mio Alpha.

<Lucas...lui...io...> balbettai tra le lacrime mostrandole il morso. L'Alpha spalancò gli occhi e poi la vidi sorridere.

<Lui...ti piace vero?>.

Diretta. Violet mi guardava in cerca di risposta. Era una domanda semplice ma la sua risposta non fu facile da esprimere.

<Credo di amarlo...ho trovato il mio Alpha> le risposi mentre le lacrime continuavano ad aumentare.

<Non è una cosa così brutta> cercò di rallegrarmi l'Alpha sorridendo ancora.

Scossi la testa. No, non lo era.

Violet mi fece sedere sul letto, cercando di calmarmi.

<Io sono...scappata da lui...ero spaventata...> le confidai. Subito dopo le raccontai tutta la storia.

La bionda rimase in silenzio per tutto il racconto. Una volta terminato, mi prese tra le braccia tenendomi stretta a sé.

<Comprendo il motivo per cui ti nascondi e ti sosterrò>.

Poi sentii il suo viso affondare nel collo. Inspirò a fondo, facendomi arrossire. Infastidita mi liberai della sua stretta.

<Hai il suo odore addosso nonostante la doccia> mi spiegò mentre si alzava.

Riprese la valigia e si diresse verso la porta. Prima di uscire poggiò qualcosa sul mobile lì accanto.

<E non dare per scontate certe cose...le persone sorprendono> mi disse uscendo.

Sul mobile vi era un cartoncino rosso. Lo raccolsi. L'odore che emanava, muschio e limone, mi fece rabbrividire. Sopra c'era scritto qualcosa.

 "Posso capire perché sei fuggita e non ti biasimo per questo. Stanotte ho provato qualcosa che non credevo possibile con una Beta. Se anche tu hai provato qualcosa di simile, vorrei invitarti formalmente a un appuntamento, quando torneremo al campus.                                                    Sperando in un sì.                                                                                                                                                    Lucas."

Sorrisi, stringendomi al petto la missiva.

Chissà...magari posso conviverci da Beta.


Note dell'autrice:

Eccomi qua.

Questo capitolo è abbastanza breve ma è una piccola transizione.

La lotta tra la voglia di riscatto e l'amore che Camille vive adesso entrerà nel vivo. Chi vincerà? E cosa aspetta questo giovane amore?

Se volete scoprirlo non vi resta che rimanere con me.

Alla prossima

C.C.M.G.

P.s. Sono viva, per chi si fosse preoccupato. Ho solo avuto un periodo di 'nullafacenza' ma adesso sono tornata e aspetto vostre notizie.

#andràtuttobene 

Mi hai sconvolto la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora