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Il tramonto era una delle cose che legava i due ancora di più. Ormai era una routine. Zuko aveva apertamente detto a Katara che non voleva lasciare l'isola finché lei non sarebbe riuscita a perfezionare il dominio del fuoco. Infatti ci avevano litigato sopra.

<< Mi ci vorranno anni Zuko! >>

Il ragazzo, arrabbiato, girò il suo volto, volendo evitare contatto visivo con la ragazza. Katara se ne accorse e cercò di convincerlo. Tacque nel momento in cui il corvino rimase immobile alle sue parole.

<< Hai l'opportunità di praticare il dominio del fuoco, e non lo sfrutti? >>

Lei rimase a bocca aperta. Un leggero vento si immischiò nella loro litigata, come se volesse spingirli a fare pace. La mora sapeva di essere scontrosa, ma fino a un certo punto. Non riusciva a capire cosa spingesse Zuko a essere tanto furioso. Tuttavia ci riflesse su. In effetti ne va del suo orgoglio, oppure no?

<< D'accordo. Farò del mio meglio. Mi impegnerò di più se è questo che vuoi >>

Il ragazzo era davvero sorpreso del fatto che Katara gli avesse risposto con così tanta motivazione. La sensazione di sapere che qualcuno era disposto a praticare un'arte difficile che richiede anni per la perfezione, era qualcosa che nemmeno Zuko riusciva a immaginare. D'un tratto era come se fosse di nuovo primavera. Era felice, questo è poco ma sicuro. Il ragazzo avvertí alla mora che sarebbe andato a prendere qualcosa di dolce da mangiare, qualche frutto.

<< Semmai fossi in pericolo spruzzerò getti d'acqua in aria a volontà >>

Un po' preoccupata, Katara annuí. Si rimise a esercitarsi con il suo dominio una volta che il corvino se ne fosse andato. Se questo è quello che vuole Zuko, allora gli farò vedere cosa sono in grado di fare. Pensò la ragazza. Lui ci stava mettendo un bel po', e Katara vide in lontananza un piccolo getto d'acqua. Andò incontro a essa, per vedere se il suo amico stesse bene. Arrivò a un piccolo ruscello pieno di arbusti e fiori. Riusciva a vedere Zuko che allenava il dominio dell'acqua. Era bravissimo. Sembrava un vero dominatore. Gli occhi della ragazza brillarono per l'ammirazione. Tutto quello che lei ha imparato con gli anni, Zuko l'ha messo in atto in pochi giorni. Quindi anche lui era così severo, pure con sé stesso. La ragazza intuì che lui avesse lasciato il getto per sbaglio.

I movimenti di Zuko erano così lineari, precisi. L'acqua era un tutt'uno con quei movimenti, e non lasciava neanche una goccia sfiorare la figura del ragazzo. A un certo punto lo spettacolo iniziò quando Zuko lanciò l'acqua in aria e congeló le gocce. Controllandole con le mani, le sollevò e poi le trasformò di nuovo allo stato solido e le aggregò insieme unendo le sue mani. L'acqua divenne una sfera perfetta che Zuko poi suddivise in fasce che si misero a danzare intorno a lui, e che alla fine tornarono di nuovo nel ruscello. Il corvino sorrise al ruscello, come per dirgli grazie per avergli permesso un allenamento del genere. Quando si girò e vide Katara, arrossí in automatico. L'espressione della ragazza era simile a quella di un bambino di fronte al suo piatto preferito.

<< Che ci fai qui..? >>

Chiese con la mano dietro la nuca per l'imbarazzo. Katara lo stava guardando di nascosto!

<< Hey! Ti ricordo che sei stato tu a dirmi di venire non appena avessi visto dei getti d'acqua >>

Rispose lei in sua difesa.

<< Getto d'acqua? Ma io non ho mai lanciato un getto.. >>

Le sue parole caddero, ricordandosi che nella sua performance lanciava un getto e trasformava le gocce in ghiaccio che lasciava in aria per qualche secondo e riuniva poi in un'unica sfera. Managgia. Imprecò a mente il giovane.

<< Be'.. Vedo che hai raccolto molti frutti >>

Osservò Katara vedendo il cesto di foglie che aveva fatto lei, pieno di frutti. Non ci poteva credere. Zuko in tutto quel tempo si allenava, mentre lei si lamentava nel non riuscire a dominare il fuoco. Per il ragazzo sarebbe stato come un insulto, visti i suoi costanti allenamenti.

<< Ma fai questo ogni giorno? >>

Chiese finalmente Katara quando i due decisero di ritornare nel loro piccolo accampamento in spiaggia.

<< Be', non ho mai dominato l'acqua in vita mia. Solo l'avatar è padrone di tutti i domini e ha la fortuna di usarli tutti. Quindi ho preso al volo questa occasione >>

Ammise senza batter ciglio.

<< Scusa.. Tu ti stai impegnando così tanto mentre io.. >>

Lui scosse la testa e le sorrise.

<< Ma che dici. Prima mi avevi detto che ti saresti impegnata. Sarai fantastica, te lo assicuro >>

Parlarono del più e del meno anche quando arrivarono al loro accampamento e anche quando si misero a mangiare i frutti che aveva raccolto Zuko. Giunta l'ora di dormire Katara si distese. Zuko la guardò da lontano, ma decise di avvicinarsi a lei. Stavolta entrambi si afficciavano l'uno all'altro.

Scambio di ruoli - Zutara (Avatar)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora