° Sʜᴇ ᴡᴀs ᴛʜᴇʀᴇ... °

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A portarmi  fuori da quel terribile ricordo è una figura che mi prende delicatamente per le spalle e mi aiuta ad alzarmi in piedi.
Una volta fuori dal buio dovuto alla nave completamente spenta, notò Tony che viene sorretto da Cap, e a quel punto mi focalizzo su chi ho di fronte e mi rendo conto che si tratta di Nat, ora con i capelli a caschetto e di un biondo platino.
Inevitabilmente penso che sono qui perché ormai non importa che teoricamente il governo li sta ancora seguendo perché hanno violato gli accordi di Sokovia; il mondo aveva bisogno di loro, eppure, abbiamo fallito comunque.
Tutto mi ritorna in testa in un battito di ciglia e mi ritrovo a crollare tra le braccia di Natasha.

Una volta all'interno della base, veniamo aggiornati su quello che è capitato alla terra in quei ventitré giorniij cui io, Tony e Nebula siamo rimasti bloccati su quella astronave:
"

I governi mondiali cadono... A pezzi -spiega Natasha- le parti ancora funzionanti... Stanno cercando di fare un censimento e pare che lui... Abbia fatto esattamente quello che aveva minacciato, ha sterminato il 50% ti tutte creature viventi..."
Aspetta cosa?!
Fino ad ora ero rimasta ad ascoltare fissando le persone all'interno di quella stanza.
Anche Thor e il Procione, meglio dire Rocket, erano sopravvissuti, ma non c'era traccia di qualcuno che normalmente li affiancava.
Carol, che è sembrata apatica fin dall'inizio, la ho vista intristirsi all'immagine di Nick Fiury insieme a tutti quei volti che comparivano sullo schermo, così come ho visto Tony distogliere lo sguardo all'immagine di Peter, mentre a me vedendo quel volto è cominciata a mancare l'aria.
Ma se si parla del 50% di TUTTE le creature viventi... Non si tratta solo di noi supereroi...

"nonostante tutto, non abbiamo ancora raggiunto il cinquanta percento totale, quindi-"
Non li ascolto più, perché ora il mio pensiero va a mia madre, così mi alzo e, riuscendo a stare in piedi, indietreggio e cerco di usare i miei magneti ma, scoprendoli scarichi, mi riduco a correre mentre cerco di cambiare cartuccia il più velocemente possibile, prima di sparare una ragnatela per tornare a casa, anche se sento molte voce chiamarmi e un qualcosa molto simile a un "vado io".

Dopo un po' finiscono anche le ragnatele e sono costretta ad aggrapparmi a qualcosa che trovo a mezz'aria per non cadere. Scendo in strada e mi accorgo di quanto la città sia più silenziosa e miei occhi diventano lucidi quando vedo la vetrina del negozio di Stephen chiusa.
Mentre sto ancora a fissare la vetrina sento il mio nome. Mi volto verso quella voce e mi ritrovo a correre e abbracciare Ned, realizzando dopo di non avere la maschera addosso; ma, in fin dei conti, tutti erano ancora troppo scossi per stare a concentrarsi sulla possibile vera identità di Moonlight, anche perché il mio costume senza maschera in realtà è solo una semplicissima tuta grigia e nera.
"S-stai bene? Dov'è Peter?" Chiede freneticamente Ned, io, presa alla sprovvista, decido di rispondere alla domanda con un'altra domanda: "dov'è Mj?" Quando scuote la testa mi ritrovo a fare lo stesso, per poi correre  e tornare alla ricerca di mia madre.

Quando entro in casa mia è completamente vuota.
Mentre cammino per il mio appartamento come se il pavimento fosse una lastra di ghiaccio pronta a rompersi, i miei occhi tornano lucidi; ma diventano vere e proprie lacrime solo quando trovo sull'isola della cucina un biglietto: 'non so che sta succedendo, ma ti voglio bene'
Guardò in basso e vedo una penna blu a terra, lo stesso colore dell'inchiostro della penna con cui è stato scritto quel biglietto.
Mi accovaccio a terra per raccoglierla, ma poi alla fine mi ritrovo seduta a terra, in grado solo di lasciar uscire dei singhiozzi.
Dopo un po', sento dei passi, fino a quando questi diventano proprio una figura, la stessa figura che mi aveva abbracciata prima, ma ora mi abbracciava da dietro, mentre io mi rannicchiavo il più vicino possibile alla figura di Nat.
"perché l'ha fatto? Che ci guadagna lui?" dico più a me stessa che alla donna dietro di me, ma era una domanda retorica, perché dentro di me sapevo già perché lo aveva fatto, era praticamente Hitler nel ventunesimo secolo, eppure quelle domande mi erano uscite di getto.

***

Mi sveglio di scatto per poi mettermi seduta sul letto
È successo davvero o era solo un incubo?
Normalmente mia madre a quest'ora è sempre al lavoro, io e peter abbiamo combattuto poco tempo fa Christopher, Luis e I suoi uomini quindi il fatto che mi faccia male tutto è comprensibile...
Ma se non fosse così?
Mi scopro dalle coperte e decido di cambiarmi, anche se da una parte non avrei la minima voglia indossando una felpa corta tinta unita blu notte e dei pantaloncini di Jeans chiari mentre lascio i miei capelli così come sono e appena i miei piedi entrano in contatto con il pavimento freddo indosso le prime calze che mi capitano in mano.
Faccio per entrare nel salotto di casa mia ma mi blocco incontrando Natasha,e poteva essere solo uno il motivo per cui lei era in casa mia...
Il mondo mi ricrolla addosso si nuovo e mi rifugio nelle sue braccia, che sono sicuramente meglio di un semplice cuscino

𝙃𝙄𝙂𝙃𝙀𝙍 ₂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora