Sai chi sei?

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Quando rientrarono Meredith aveva lo sguardo basso e Derek cupo.

-Lexie- esordì lui- Devo mostrarti delle cose, per la tua memoria-

-Cosa ha che non va la mia memoria Derek? Ho una memoria fotografica!-

-Lexie, sai chi sei? Sai dove ti trovi? Sai chi è Mark Sloan?-

-Sono Lexie Grey ho ventisette anni e sono nell'ospedale in cui lavoro. Mark Sloan è il chirurgo plastico più in della east coast.-

-Non sai altro di lui? Non ti ricordi dell'incidente?-

-Dovrei sapere altro di lui?- A quelle parole Meredith alza lo sguardo, spaventata.

-Prova a chiederle qualcos'altro,  Derek.-

-Ok proviamo con l'ultimo intervento che abbiamo fatto insieme..?-

Io gli descrivo, con tutti i minimi particolari un intervento di sei ore e mezza e lui sorride a ciò.  Così continua a chiedermi di interventi, argomenti di medicina che generalmente studiamo al primo anno e io riesco a rispondere con facilità; il primo anno di specializzazione, George e il suo atto eroico, la sua morte, il cancro che Izzie ha sconfitto e il suo matrimonio con Alex,  ma poi Derek ritorna all'argomento Mark e io ho un vuoto.

-Derek, io conosco solo il nome, a lui la mia mente non collega nessun argomento né professionale né personale, mi dispiace... Era così importante per me?-

-Lexie quando eri sotto l'ala dell'aereo lui ha promesso che ti avrebbe amato per sempre e che sareste stati destinati a stare insieme. Ti ha chiesto di sposarlo.- Questa volta è Meredith a parlare. Ora nella mia mente c'è un'enorme confusione; ricordo dell'incidente aereo, ma non di Mark. La mia testa è offuscata da una nebbia di domande, sempre più fitta, poi le parole mi escono dalla bocca, senza che ci pensi tanto:

-Voglio vederlo.-

-Non so se sia una buona idea Lexie, ti sei appena svegliata e sei ancora debole- mi dice Derek.

-LO VOGLIO VEDERE!- la mia voce è talmente alta che pare un urlo,  ma ormai nella mia  mente il nome di Mark Sloan rimbomba incessantemente. Solo vederlo metterà fine a ciò.  Meredith cede alla tentazione, così prende una sedia rotelle e mi ci mette sopra con l'aiuto del marito. Nel corridoio, mentre le mi spinge incontriamo un sacco di colleghi felici, o meglio dire meravigliati di vedermi. Ma il  io massimo è un malinconico sorriso. Quando arriviamo, vede Mark, il famoso plastico, intubato e in coma. Alla sua vista una lacrima di malinconia scende, rigando il mio volto.

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