È passato tempo dalla mia visita notturna a Mark. La mia memoria è sempre la stessa, anche se ora ho integrato parecchio grazie ai racconti di lui. Domani ricomincerò a lavorare. Il mio ultimo anno da specializzanda. Poi sarò una strutturata. Ho scelto da parecchio la specializzazione. Chirurgia Neurologica. Mi sto aggira di per i corridoi dell'ospedale aspettando che qualcuno mi affidi un caso semplice, non di chirurgia, visto che non ho il permesso per operare. Jackson mi vede e mi viene incontro. Certo sono stata una stupida a rifiutarlo. Il camice blu scuro gli sta così bene... Risalta i suoi occhi e il suo sorriso così sexy...
-Lexie! Ti devo parlare... Ho un caso da affidarti- mi dice sorridendo.
-Dimmi- rispondo prontamente
-Ragazzo di ventotto anni pazzamente cotto di una sua collega più giovane... Cosa mi consigli?- dice malizioso
-Ohh, caso difficile. Io proporrei un bacio appassionato in sala conferenze... Soluzione ottimale- dico altrettanto maliziosa... Mi fa bene distrarmi da questi pensieri su Mark. E Jackson può essere la migliore cura, medicina. Mi prende per la mano e mi trascina nella sala conferenze vuota.
-Facciamo presto. Tra poco ci sarà una riunione del consiglio- mi dice sbrigativo, prima di avvicinare le sue labbra e posarle sulle mie. Io sorrido mentre mi bacia. Sì Jackson è proprio la medicina adatta. Tutto attorno diventa superfluo mentre ci baciamo. L'atmosfera è ovattata e non sento più rumori e non mi accorgo degli sguardi curiosi delle infermiere che si affacciano per vedere. E quando passa April, leggendo lo stupore sul suo volto, stringo Jackson ancora di più a me e facendo incontrare le nostre lingue ancor di più. Questa volta cara April, ho vinto io. Quando ci stacchiamo le nostre labbra sono gonfie e i visi arrossati.
-Allora sei di nuovo mia?- mi chiede speranzoso.
-Ovvio. Solo se tu sarai di nuovo mio- rispondo sorridendo. Lui in tutta risposta mi posa un leggero bacio a fior di labbra per poi prendermi per la mano e portarmi fuori. La riunione era imminente e non volevamo farci beccare dal Consiglio a baciarsi.
-Allora stasera andiamo a mangiare qualcosa insieme?- mi chiede
-Certo- rispondo lievemente.
-Ok tu fatti bella. Poi penso a tutto io. Fatti trovare pronta davanti casa tua alle venti.
-Ai suoi ordini.- E poi se ne va. Io mi dirigo al pronto soccorso per vedere se qualcuno ha bisogno di me. Rintraccio Owen per sapere se ha qualcosa da affidarmi.
-Allora, Lexie al letto quattro. Dovrebbe essere tutto lì. Sloan ha detto che aveva bisogno di qualcuno per un'ustione.- E poi se ne va. Ma io a sentire il nome di Sloan per poco non cado. Merda. Non ci voleva.
-Oh finalmente qualcuno è arrivato! Per favore controlla l'ustione sul braccio. Io finisco quella sulla coscia.- mi dice, continuando il suo lavoro. Io rispondo con un "mh-mh" per non farmi scoprire. Inizio a curare il braccio come da procedura, quando sento la sua presenza dietro di me. Sento il suo respiro caldo sul mio collo e il mio corpo è tutto un brivido. Io continuo il mio lavoro, mentre sento il suo sguardo insistente su di me. Però non dice una parola. Io continuo, con un leggero tremore alla mano. La sua presenza alle mie spalle mi intimorisce. Quando mi giro mi volto a guardarlo e lui senza preavviso mi lascia un veloce bacio sulle labbra.
-Cosa stai facendo?- gli chiedo frettolosamente.
-Ti rendo il bacio che mi hai dato l'altra mattina- risponde semplicemente.
-Oh. Si certo. Ma il mio bacio era un bacio di amicizia- ribatto.
-Chi dice che non lo fosse anche il mio?- mi chiede con calma. Poi riprende a parlare - E poi volevo congratularmi del fantastico lavoro che hai fatto sul braccio. Sei brava. Perché non hai scelto chirurgia plastica?- chiede
-Preferisco neurologia. Dopo ti devo parlare. È importante- gli rispondo seria.
-Ai suoi ordini- risponde lui sorridendo. Il suo sorriso è veramente magnifico. Poi continuiamo il nostro lavoro. Tra noi due regna il silenzio finché lui non decide di infrangerlo.
-Peccato tu non abbia scelto plastica. Avresti avuto più tempo da passare insieme a Jackson- mi dice serio. Io a quelle parole mi irrigidisco.
-Come fai a sapere che io e Jackson stiamo insieme?- chiedo leggermente preoccupata
-Oh, ma andiamo vi ha visti quasi tutto l'ospedale, quando vi baciavate in sala conferenze. Io non vi ho visti. Ma la Kepner era talmente arrabbiata che me lo ha detto- risponde sorridendo. Io mi volto verso di lui che mi sta fissando con i suoi occhi glaciali. Apro e chiudo la bocca più volte ma non riesco a spiccicare parola. Poi alla fine prendo coraggio e ribatto.
-Ebbene sì. Sono ritornata con Jackson. Sei geloso?- chiedo.
-Avery è un bravo ragazzo. E poi è ovvio che sono geloso. Tu saresti dovuta essere mia moglie. Ma per colpa di quello stupido incidente tu hai perso la memoria. E io questo non me lo perdonerò mai. Tu dovevi essere mia, invece sei sua. Tutti gli uomini sarebbero gelosi. Ma se tu hai scelto lui e non me dimmelo. Dimmelo ora. Ci deve essere chiarezza tra di noi-
Sono scioccata. La sua sicurezza mi colpisce. La sua domanda mi indebolisce. E ora che cosa gli dico?
-Io ho scelto lui- Rispondo. Ma è veramente la risposta giusta?
-Bene- risponde glaciale. E interrompe il legame oculare che si era creato tra me lui. Lo so che è ferito dalla mia risposta. Sento quasi empatia verso di lui.
-Potremmo essere comunque amici- azzardo speranzosa.
-No, nessuna amicizia finta. Addio Lexie-
E se ne va. Il suo lavoro era finito da un pezzo era rimasto solo per la mia risposta. Finisco anche io e mi dirigo verso l'uscita. Per oggi ho finito. Devo preoccuparmi dell'uscita di stasera con Jackson.
Alle venti in punto arriva davanti casa mia. Mi copre gli occhi con una benda e mi porta in un luogo segreto. Quando arriviamo scopro di essere nel mio ristorante preferito. Dopo esserci accomodati e aver ordinato la cena Jackson mi chiede della mia giornata e io gli spiego del lavoro in pronto soccorso.
-Ah a proposito di Sloan. È venuto a congratularsi con me in sala operatoria. E per invitarmi al suo matrimonio il dieci aprile.-
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Meant to be
Fanfiction"...la mia mente è un deserto e io sono alla ricerca di un'oasi di memoria. Se fossi morta almeno sarei in pace, sapendo che lui mi ama, invece sono una ragazza che aspetta il risveglio dell'uomo che le ha chiesto di sposarla, ma lei non si ricorda...