Give me just a kiss

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Sono finita, esausta. L'intervento con Meredith è stato molto intenso. Aggiungiamoci qualche complicazione, e il risultato è una Lexie Grey estremamente distrutta. Sento squillare il telefono. Sbuff. Non ho neanche le forze per tirarlo fuori dalla tasca. Jackson mi ha scritto;

"Hei, sei in debito di una cena, facciamo la prossima settimana?". Sbuffo di nuovo.  "Se ci arrivo alla prossima settimana" gli rispondo.

"Pessimista... Giovedì solito posto?" chiede.

"Giovedì sono di turno, ma Venerdì è ok" continuo.

"Venerdì non posso io... La cenetta romantica, alla fine, la faremo alla mensa dell'ospedale:)" sorrido. È vero. È impossibile trovare un giorno libero per due medici. Mi sdraio sulla panca degli spogliatoi per qualche secondo. Poi mi alzo, mi cambio e mi dirigo verso il bar di Joe.

-Joe, una tequila, per favore- dico buttando le testa sul bancone. Mi addormenterei qui se no fosse per il fatto che diventerò di nuovo zia.

In qualche modo invidio Meredith. Lei ha una famiglia fantastica. Marito, figlia, e bimbo in arrivo. 

"Sofia avrà dei fratellini". Mi ritorna alla mente questa stupidissima frase. L'ho pronunciata poco prima che i soccorsi arrivassero. Io ero schiacciata sotto la coda dell'aereo e Mark mi teneva la mano, come se me la volesse stritolare. Prometteva, forse più a sé stesso che io non sarei morta. E ora lo sarei veramente se non fosse stato oer il tempestivo arrivo dei soccorsi.

-Dolcezza, la tequila te l'ho fatta doppia, perché mi sembri un po' giù- mi dice Joe vedendomi, effettivamente, devastata.

-Offro io il drink di Lexie- dice una voce profonda, bellissima. Mi volto, conoscendo il volto di quella voce.

-Allora, piccola Grey, giornata stancante?- domanda lui.

-Si vede tanto?- chiedo sarcastica. Poi continuo.- Comunque; tu non dovresti avere un matrimonio imminente?-

-Si. Questa sera festeggio il mio addio al celibato con il mio migliore amico- dice alzando il bicchiere di scotch. Ridiamo all'unisono. Lo guardo mentre ride strizzando entrambi gli occhi. E mentalmente mi maledico. Sto lasciando che l'amore della mia vita scappi nelle braccia di quella stupida Julia. Scalo di un posto e mi metto accanto a lui. Chiudo gli occhi e inspiro. Forse questa sarà l'ultima volta che riuscirò a sentire il suo profumo così buono e così familiare. E anche a stargli così vicino. 

Mentalemente ritorno a quel momento  in cui mi strinse la mano. Il giorno più bello della mia vita. Oppure quando gli accarezzavo i capelli, perché Callie aveva avuto l'incidente e io lo confortavo. Oppure quando mi baciò esattamente in questo punto. "I'm your teacher" "So teach me". Il nostro primo bacio. Tre anni fa. Riapro gli occhi e mi accorgo che lui mi sta fissando accigliato. 

-Cosa vuoi?- chiedo leggermente seccata.

-Hai detto un frase, la stessa medesima frase che ti dissi io tre anni fa. Come fai a ricordartela? Ti è tornata la memoria?- domanda lui. Mi sento sbiancare improvvisamente. Non posso. Sebbene i miei pensieri egoistici mi dicono di dare una risposta affermativa, io gli rispondo:

-No. È del mio libro preferito. Forse lo hai let...- non mi lascia finire la frase. Unisce le nostre labbra. Mi bacia. Sa che ho mentito. Ma finge. Finge che io abbia detto la verità.  Non vuole cambiare l'andamento della storia. Non vuole ferire Julia. 

Il nostro bacio diventa più intenso. Tutti e due vogliamo la stessa cosa. Poi improvvisamente si stacca da me. Guarda il suo prezioso e grande orologio da polso. Sorride e prima di cominciare a baciarmi di nuovo mi sussurra:

"Auguri piccola Grey". E io tocco il cielo con un dito. So che domani precipiterò. Ma non voglio più pensare al domani. Voglio pensare al presente. Voglio pensare a Mark e alla lunga notte di amore che ci aspetta.★

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