Capitolo 10-Buona sorella:

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Qualche mese prima.

Samantha e Hannah non si parlavano da qualche settimana.

Ogni tanto Sammy le bussava alla porta della camera.- Ehi, Hannah, ti prego, parlami..- le disse, senza ottenere risposta.

Tranne il giorno di San Valentino, quando finalmente la sorella le aprì.- Mi serve una mano.-

-Certo, per cosa?-

-Ho un appuntamento.-

Samantha sapeva bene che alla sorella serviva qualcuno che la truccasse ed era più che felice di aiutarla.

Le mise un po' di fondotinta e fard sulle belle guance, poi un accenno di matita nera, dellombretto rosa e mascara.

-Sai, mi dispiace di averti mentito su Justin.-

-Accetto le tue scuse.- disse lei, facendo finta di essere ancora arrabbiata.- Ma anche io ho delle cose di cui scusarmi: per averti chiamata troia e tutto il resto. Sei mia sorella e ti voglio bene.-

Samantha non esitò ad abbracciarla.- Ti voglio bene anche io.- le rispose.- Allora, con chi esci?-

-Marcus Cole.-

Marcus era uno dei ragazzi più popolari dato che era a capo del corpo studentesco, nella linea gerarchica stava praticamente sotto il vice preside.

I miei si sono innamorati al liceo e purtroppo io credevo nel vero amore. Ti ho aspettata lì Marcus, seduta, a farmi domande. Ma ho deciso di darti unaltra chance. Stupida Hannah. Eri divertente Marcus e io ho pensato che forse sarebbe andato tutto bene. E poi mi hai toccata in quel modo..Non riuscivo a muovermi. Non riuscivo ad andarmene o a gridare. Qualsiasi cosa sarebbe stata meglio che rimanere lì a pensare che fosse colpa mia o che sarei stata da sola per il resto della mia vita.

Oggi.

A Samantha veniva da vomitare al solo pensiero che un ragazzo toccasse sua sorella senza che lei lo volesse.

Forse era una delle cose peggiori che erano uscite da quelle cassette.

Alex se lera cavata con un ammonizione, mentre Monty era stato sospeso per due giorni.

La decisione era stata presa proprio da Marcus e il consiglio studentesco.

Chissà cosa avrebbero fatto a Samanta se avessero capito quello che aveva fatto quel giorno.

Prima di venir eletto capo del corpo studentesco, Marcus aveva distribuito spillette e fatto centinaia di volantini per spingere gli studenti a votare per lui.

Probabilmente nei magazzini della scuola ce nerano ancora e Samantha decise di prendere lintera scatola.

Poi, prima che suonasse la campanella per pranzo, andò in cortile e diede fuoco a tutto il materiale, lasciando che bruciasse.

Nessuno sapeva che era stata lei, anche perché si era seduta tranquillamente alla mensa a mangiare.

Quando si accorsero del fumo, andarono tutti a vedere cosa fosse successo.

-Ma è puzza di fumo questa?- si domandò Marcus, raggiungendo la calca di persone.

-Sembra proprio che qualcuno ce labbia con te, amico.- commentò Zach.

Nel vedere tutta la sua roba bruciare, Marcus sgranò gli occhi.- Ma che cazzo! Mi è costata un centinaio di dollari!- esclamò, con le mani in testa.

Samantha lo sentì urlare fino dentro la mansa e rise sotto i baffi.

Quando Marcus rientrò furioso, si guardò intorno e incontrò lo sguardo di Sammy.

Anche lei lo guardò e gli fece un occhiolino, come biglietto da visita.

Justin, Jessica, Alex, Courtney e Zach si avvicinarono a Marcus e si sussurrarono qualcosa, come se stessero complottando.

Sammy non aveva paura di loro.

Non ne ebbe fino al giorno dopo, almeno.

Mi direte che questa volta non è niente di che, ma lasciate che vi parli dellessere soli. Noi esseri umani siamo una specie sociale, sopravviviamo grazie alle nostre relazioni. Ma lasciatemelo dire, ci sono uninfinità di modi di sentirsi soli.

Qualche mese prima.

La professoressa di Comunicazione aveva messo su un bel modo per comunicare fra gli studenti: tutti possedevano una busta dei complimenti, dove chiunque poteva mettere dei fogliettini con belle parole, il tutto in anonimo ovviamente.

Se Hannah pensava fosse unidea carina, per Samantha non era nulla di che dato che riceveva solo complimenti sulle tette o il culo.

Ma quel giorno, qualcosa cambiò.

Alla fine della lezione, Hannah si fiondò sul cestello col suo nome e trovò lennesimo coniglietto disegnato.

-Tu non guardi?- chiese alla sorella.

-Nah, non ci sarà gran che.- rispose laltra, facendo spallucce.

Hannah andò a sbirciarci.- Scherzi Sammy? E praticamente pieno.- esclamò, prendendo quattro biglietti tra il mucchio. -Dai, leggi almeno questi.-

Samantha sospirò.- Ci saranno scritte sempre le stesse cazzate.- commentò, leggendone tre.- Vorrei provare quelle belle labbra. Voglio il tuo numero. Laltro nemmeno te lo leggo, è da pervertiti malati.- sospirò, buttandoli poi nel cestino.- Che ti avevo detto?-

Per curiosità, Hannah raccolse uno dei foglietti che erano caduti fuori.- Aspetta! Guarda questo!-

-Come quando tutto tace, ma tu dentro di te fai un suono meraviglioso. Sei il mio tormento interiore e mai avrei pensato di amare follemente quel dolce frastuono.-

Nessuno le aveva mai scritto una così bella frase, tanto da farle venire i brividi.

-Te lavevo detto che qualcosa cera.- disse Hannah.

Sammy arricciò il naso e si mise in tasca il foglietto. -Avranno sbagliato busta.-

-Ah, però intanto te lo tieni, eh!- ridacchiò laltra.

Tutti ne abbiamo bisogno, contatto umano. E per quanto possa sembrare folle, per me le lezioni di comunicazioni erano un contatto umano. Fin che la mia ancora di salvezza non si è spezzata. E sto parlando di te, Zach Dempsey, benvenuto nella tua cassetta.

Tredici più uno. (Tredici FanFiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora