Capitolo 16-La cocca di papà:

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Oggi.

A volte le cose succedono. Succedono e non possiamo farci niente. Limportante è come ci comportiamo dopo. Dopo quello che avevo visto, volevo andarmene, ma dove andare? E poi sei comparsa tu, Cheryl. Benvenuta nella tua cassetta.

Samantha non si immaginava di trovare anche Cheryl nelle cassette e iniziò a pensare che probabilmente erano state lei, Jessica e Courtney a tenderle quellimboscata.

In realtà, era anche preoccupata per Clay, dopo che li aveva visti borbottare fra di loro.

La risposta arrivò quella mattina, quando Porter, il counselor, entrò nella classe di matematica insieme alla vice preside e un poliziotto.

-Ok ragazzi, mani sul banco, questa è una perquisizione.- disse la donna.

Ne Sammy ne Clay ne capirono il motivo, ma lasciarono che il poliziotto guardasse nei propri zaini.

Ma, quando venne il turno di Clay, il poliziotto estrasse dalla sua borsa una busta di marijuana. -Eccola qui.-

-Cosa? Aspettate! Quella non è mia!- esclamò Clay.

-Ha ragione, andiamo signor Porter, lo sa benissimo che Clay non spaccia!- intervenne Sammy, per cercare di difenderlo.

-Credevo anche che non potessi mai fare atti di vandalismo, Samantha.- rispose luomo di colore.

Samantha odiava sempre di più quella scuola: sapeva bene che stavano cercando di spaventare anche Clay, ma ci voleva molto più di così.

La sera della festa di Jessica, Cheryl stava accompagnando Hannah a casa, dopo che Samantha laveva palesemente abbandonata lì.

Cheryl non aveva bevuto, o almeno così aveva detto, ma si era distratta alla guida e aveva tamponato un cartello di stop.

Hannah avrebbe voluto chiamare la polizia, ma la reputazione di Cheryl sarebbe andata in fumo se avessero scoperto che era stata lei.

Ma non fare niente quella sera, aveva causato la fine di una vita.

Vi ricordate di Jeff? La spalla destra di Clay? Beh, era morto proprio in quellincrocio.

Samantha se lera completamente dimenticato, dato che il giorno dopo della festa non riusciva a pensare ad altro se non ad Alex.

So cosa starete pensando: Samantha stava con Alex, poi ha tentato di baciare sia Clay che Tony e sotto sotto le piaceva anche Bryce.

Ma voi, al liceo, non avete mai avuto più di una cotta?

Non siete mai stati così tanto confusi?

Dopo aver ascoltato la cassetta, Samantha andò a parlare con Cheryl al campo.

Si sedette in panchina aspettando che finisse lallenamento con le cheerleader.

Da una parte Samantha la capiva: per essere la capo cheerleader doveva mantenere una buona reputazione, ma da laltra parte un ragazzo ci era morto e Cheryl non aveva idea di come annegasse i sensi di colpa.

-Ehi bellezza.- intervenne Monty, venendole da dietro e afferrarle i fianchi. -Sono tornato, sei contenta?-

Sammy lo spinse via con disgusto.- Che cosa vuoi, Monty?-

-Dai, ci siamo divertiti alla festa di Bryce, io e te.- rispose laltro, facendole un occhiolino.

Veramente Samantha si ricordava ben poco di quella festa, aveva bevuto troppo e nella sua mente cerano immagini sfocate.

Monty se lo ricordava, Shamanta si ricordava anche di essere andata a letto con lui, per quanto volesse che non fosse successo.

Non lo aveva nemmeno guardato negli occhi, fissava la porta aperta senza nemmeno riuscire a capire cosa stesse facendo.

Scosse la testa per togliersi quei brutti pensieri.- Sì, la prima e lultima.- gli disse, per dirigersi poi da Cheryl.

-Ciao Sammy.- le disse la ragazza, col solito sorriso finto.

Samantha andò dritto al punto. -Ho ascoltato la tua cassetta.-

Cheryl si guardò intorno per controllare che nessuno lavesse sentita e poi la prese da una parte, sedendosi sugli spalti.- Ascolta, nessuno deve sapere di questa storia, se mio padre lo sa, mi ammazza.-

Samantha la guardò male.- Ma sei impazzita?! Un ragazzo ci è morto!-

-Non deve essere per forza colpa di quel maledetto cartello, magari era ubriaco!- balbettò la ragazza.

Sammy riconobbe la disperazione negli occhi di Cheryl e pensò che se lo meritasse.- Vivrai tutta la vita con questo senso di colpa, Cheryl.- le disse infine, prima di andarsene.

Vide Alex, per ultimo, che se ne stava seduto a pranzare.

Lo vedeva molto triste, ma non poteva fare niente per lui.

***

Samantha e Clay si rividero quella sera, sullattico del cinema.

-Ti hanno sospeso?- chiese Sammy, sedendosi accanto a lui.

-Si, tre giorni. Ovviamente ne Porter ne la vice preside mi hanno creduto.- rispose laltro, sospirando.

-Stanno cercando di ostacolarci, ma io non mi fermo.- continuò lei, guardandolo.- E tu?-

-Assolutamente no, anche se so che andando avanti sarà molto peggio.-

-Perché?-

Clay abbassò lo sguardo, preoccupato.- Perché questa è la mia.- sussurrò, girando e rigirando la cassetta tra le mani. -Tony me lo ha detto.-

Samantha era convinta che dopo la cassetta di Clay, probabilmente ci sarebbe stata anche la propria.

Dovevano andare avanti a tutti i costi.

Sammy gli porse la mano, con il palmo verso lalto.- Sono qui.-

Clay la guardò e le sorrise appena, stringendole la mano. -Daccordo.-

Sammy si mise la cuffietta e poggiò la testa sulla sua spalla, pronta ad ascoltare.

Quello che ne sarebbe venuto dopo, avrebbe cambiato lopinione che Samantha aveva di Clay.

Ma cera ancora tanto da scoprire.

Tredici più uno. (Tredici FanFiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora