Capitolo 11-Sentirsi soli:

168 9 22
                                    

Oggi.

Sei stato dolce con me Zach, la sera dellappuntamento con Marcus. Sei rimasto lì con me in silenzio, fin che non è diventato quasi comico. Ma quando ho capito che mi rubavi i complimenti senza motivo, ti ho scritto una lettera. Ti ho aperto il mio cuore, dicendoti delle cose che non avevo mai avuto il coraggio di dire a nessuno. Quanto era difficile vivere, quanto mi sentivo sola.

A Samantha le si spezzava il cuore sentire che sua sorella aveva la sensazione di essere sola, dato che lei si trovava nella camera accanto.

Ma risentendo quella cassetta, si ricordò anche di quel bel bigliettino che aveva ricevuto e che lo aveva tenuto per tutto questo tempo senza sapere chi glielo avesse scritto.

Gli unici ragazzi che frequentavano lo stesso corso erano Justin, Zach e Clay.

Vi stupireste se vi dicessi che sotto sotto Samantha sperava che fosse di Clay?

Credo di no.

Nellultimo periodo stava rivalutando quel ragazzino pelle e ossa.

Era arrivata perfino a restare fino a tardi nellattico del cinema per ascoltare la cassetta di Zach.

-Secondo te chi gli mandava i coniglietti?- chiese Samantha.

Clay arrossì.- Ehm, io.-

E così andò in fumo la possibilità che Clay avesse potuto anche solo farle dei complimenti, probabilmente, allora, era interessato ad Hannah.

-Oh, lei.Ti piaceva?- continuò lei, sorpresa.

-Era diversa da tutte le altre.- sussurrò Clay, come se lo stesse dicendo a se stesso.

Quella sera Samantha capì alcune cose: il motivo per cui quelle cassette stavano facendo del male a Clay, era che era quasi sicuramente interessato ad Hannah.

Ma allora perché si erano quasi baciati?

-Clay, ti farò una domanda e prenditi tutto il tempo che ti serve per rispondermi.- gli disse Sammy, guardandolo bene negli occhi.

-Certo-

-Tu eri innamorato di Hannah?-

Clay rimase in silenzio per un po', guardando il basso, ma Sammy sentiva chiaramente il suo cuore battere a mille. -D-Devo andare, mi devo vedere con Cheryl per aiutarla con un compito.-

Forse stava sbagliando tutto, forse Sammy non ci sapeva davvero fare con i ragazzi.

Prima di tornare a casa, andò nel bagno del cinema e si sciacquò il viso.

Poi, improvvisamente, la luce venne a mancare.

Spense e riaccese linterruttore, ma niente.

Pensò fosse un guasto elettrico, quando sentì qualcuno entrare insieme a lei, ma non vedeva bene chi fosse.

Di scatto qualcuno le coprì la bocca, sbattendola contro il muro.

Era troppo buio per riconoscere chi fosse.

Qualcun altro la tenne per i polsi per farla stare ferma.

E un altro ancora le tirò i capelli e in fretta iniziò a tagliare.

Avvenne tutto troppo velocemente per rendersene conto.

-Devi tenere quella cazzo di bocca chiusa, è chiaro?- le sussurrò qualcuno allorecchio, ma era troppo spaventata per identificare la voce.

Cercò di urlare, ma aveva la bocca coperta.

Iniziò a piangere, accerchiata da tre persone, mentre una le stava praticamente tranciando i capelli.

Tredici più uno. (Tredici FanFiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora