Capitolo 13-Poesie:

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Quella stessa sera, ci sarebbe stata una delle partite di basket più importanti del campionato.

Cera un sacco di gente in palestra con cartelloni e guantoni.

Clay e Samantha stavano facendo una pausa dalle cassette, anche perché dovevano vendicarsi su Zach.

Prima di sedersi, Sammy andò a prendere qualche pop corn e Bryce le si avvicinò.- Ehi, bel taglio di capelli.- le disse.

-Grazie.-

Cera della tensione tra loro due, ma Samantha pensò che fosse normale.

-Tesoro, hai preso i pop corn?-

Si avvicinò una bella ragazza bionda e la vocina acuta, che si aggrappò al braccio di Bryce.

Le due si notarono.

-Ehm, Sammy lei è Chloe, la mia ragazza.- disse Bryce.

-Oh, ciao.- continuò Samantha, stringendole la mano.- Beh, ci vediamo Bryce.-

Samantha voleva uscire da quella situazione il prima possibile, mentre Bryce aveva uno sguardo tra il nervoso e limbarazzato.

Sammy prese i pop corn e si sedette accanto a Tony.- Sapevi che Bryce si era fidanzato?- gli chiese.

-No, ma non dovrebbe essere un problema per lui. Perché ti importa?- rispose Tony, con gli occhi sulla partita.

-No, niente..-

Nel guardarli, Sammy pensò che Chloe non era affatto una ragazza seria: allora perché Bryce avrebbe voluto avere una storia seria con Sammy?

-Zach è in gran forma stasera!- commentò Tyler, continuando a fare foto.

-Già e non l ha ancora pagata.- borbottò Tony.

Samantha tolse gli occhi da Bryce e li mise su Zach: la rabbia tornò a galla.- Ci penso io.-

Bryce la vide andarsene e si chiese dove stesse andando.

-Tesoro, stai bene?- gli domandò Chloe, vedendolo distratto.

Laltro sbuffò.- Sto bene cazzo, guarda la partita.- rispose, mettendole praticamente un pop corn in bocca, prima di alzarsi.- Devo andare in bagno.-

Mentre tutti erano dentro e nessuno poteva vederla, Sammy trovò il bel Suv di Zach parcheggiato fuori e con le chiavi di casa, decise di farci un bel lavoretto sopra.

A vendetta completata, camminò allindietro per vedere bene il capolavoro.

Si voltò soddisfatta per tornare in palestra, quando incrociò Bryce.

Aveva visto tutto.

-Bel lavoro.- commentò, incrociando le braccia.

-Cazzo, Bryce, ti prego, non dirlo a nessuno.- balbettò Sammy, in preda al panico.

-Non preoccuparti, non sono tanto stronzo.- le disse Bryce, facendole fare un sospiro di sollievo. -Sarà il nostro piccolo segreto.-

Quando mi sono iscritta a quel gruppo di poesie, mai mi sarei immaginata di trovare te. Ryan Shaver: il vero intellettuale della Liberty High. Mi sono fidata di te quando mi hai regalato il diario per le mie poesie, ma poi mi hai pugnalato alle spalle pubblicando la mia poesia su quello stupido giornalino.

Samantha ricordava quel periodo in cui girava il giornalino della scuola con una poesia, ma non laveva mai letta, non le era mai interessato.

Forse avrebbe dovuto.

Quella stessa sera andò in camera sua: era troppo curiosa di leggere quel diario, anche se era da parecchio che non entrava nella stanza di Hannah.

Era rimasta come due settimane prima, tutto in ordine e il letto fatto.

Nei cassetti cera il giornale della scuola e pagina 7 la sua poesia.

Capì perché Hannah non volesse che fosse resa pubblica, era molto intima, ma Samantha volle tenerla.

Poi prese il diario rosa sulla scrivania, ma un foglio cadde a terra.

Era unaltra poesia che era stata divisa dalle altre e Samantha capì perché: parlava di lei.

Si mise seduta ai piedi del letto e la lesse.

E se dovesse esistere un giorno,

un mondo senza di te,

ricorderò quello che siamo state,

quanto era forte e quanto

siamo state fortunate ad

incontrarci in questa vita

e vivere quello che è stato.

Non si può ridurlo ad un semplice

sentimento perché va oltre

dellamicizia, al di la del tempo

al di la della morte

questo nostro legame

tra sorelle.

Samantha si portò il foglio al petto e iniziò a piangere.

Allora Hannah le voleva davvero bene.

La signora Baker la vide in camera di sua sorella.- Sammy, che stai facendo?- le chiese, sedendosi accanto a lei.

Laltra prese il giornalino e glielo porse.- Sai che Hannah scriveva poesie?-

-No.- mormorò Olivia, mentre una lacrima le rigò il viso nel leggere la poesia.

-Come abbiamo fatto a non capirlo, mamma?- singhiozzò Sammy.- Come ho fatto a non capirlo?-

-Oh tesoro, non è colpa tua.- le disse la mamma, stringendola a se.

Il senso di colpa ormai laveva divorata e lo avrebbe fatto per il resto della vita.

Tredici più uno. (Tredici FanFiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora