Un viaggio di lavoro

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ATTENZIONE!
Ciò che viene narrato è unicamente frutto di fantasia e prende spunto dai personaggi inventati dalla scrittrice Alessia Gazzola. 

I capitoli proposti sono composti da racconti brevi, non necessariamente di tipo consequenziale.

Sono le ore 5.45 del mattino e nonostante il doppio caffè bevuto velocemente al risveglio, non riesco a tenere gli occhi aperti.
Per raggiungere la mia destinazione sto viaggiando sul treno più economico che sono riuscita a trovare.
Il mio conto corrente è in rosso, dopo l'acquisto dell' ultimo paio di Louboutin beige, rigorosamente tacco 12, al quale non sono riuscita a resistere.
Il vagone nel quale mi trovo è quasi deserto, c'è un silenzio inquietante che mi fa desiderare di arrivare a destinazione più in fretta possibile.
Continuo a scorrere nervosamente la home di Facebook, nella speranza che qualche notizia interessante catturi la mia attenzione ma, niente di tutto ciò sembra accadere.
Rassegnata, decido di estrarre il tablet dalla borsa e di guardare una delle serie tv che seguo su Netflix.
Finalmente è arrivato il momento di scendere dal treno.
Grazie ad un taxi riesco a raggiungere l'hotel, nel quale dovrò alloggiare in questi giorni.
Mi trovo in un paese montano situato nell'Italia centrale, composto da magnifici borghi medioevali, pieni però, di strade eccessivamente scoscese per me, che sono abituata a vivere a Roma.
Mi dirigo verso l'entrata dell'hotel, quando un signore dall' apparenza molto affabile si rivolge a me, con tono divertito.
"Signorina mi dispiace deluderla ma, per accedere all' hotel deve percorrere quelle scale che vede davanti a lei."
Di fronte a me si estendono almeno 12 gradini ripidi e stretti.
"Grazie dell' indicazione."
Guardo il signore con aria gentile, anche se dentro di me l'istinto di sfoderare un linguaggio scurrile, riesce a fatica ad essere contenuto.
Prendo la mini valigia e facendo attenzione a non perdere l'equilibrio inizio a salire le scale.
Dopo aver finalmente sistemato il bagaglio ed essermi data una rinfrescata, prendo la borsa e tutto il materiale necessario poi, con l'aiuto del navigatore mi dirigo verso l'edificio, nel quale avrà luogo il congresso.
Andrò a piedi, poiché dista qualche centinaio di metri dall' hotel.
La stanchezza inizia a fare capolino e per fortuna indosso un paio di occhiali da sole neri che ho trovato ieri sera, casualmente, mentre preparavo la valigia; con le mie occhiaie potrei spaventare i passanti.
Indosso un pantalone nero attillato, una camicetta color sabbia, in tinta con le zeppe e una giacchetta nera, rifinita con bande laterali, le quali richiamano i colori chiari degli altri indumenti.
Nonostante sia appena iniziato Settembre, il sole riesce ancora a regalare un intenso calore anche a quest'ora del mattino.
Vorrei togliere la giacca ma, cerco di desistere, poiché temo che pasticciona come sono rischierei di presentarmi con i vestiti tutti stropicciati.
Continuo a seguire il navigatore ma, la strada sembra non finire mai e con essa anche le salite, le quali una dopo l'altra, compongono il piccolo borgo che sto cercando di attraversare.
Spero di non slogarmi una caviglia.
Noto con piacere che il luogo è molto bello, l'ideale per trascorrere un week-end romantico fuori dalla città.
L'immagine del luogo romantico però, viene presto accantonata.
Essa, infatti, lascia spazio al timore che nell'istante in cui, mi troverò da sola, al cospetto di gente che mi guarderà da testa a piedi, si noterà che sono sudata, a causa di questa camminata che, somiglia ad un allenamento in palestra.
Lo sconforto si sta impossessando del mio corpo e d'improvviso inizio a pensare a tutti i motivi per i quali sono qui.
Vorrei mettermi a urlare, nel bel mezzo della strada, gettando a terra la mia adorata borsa di Armani, comprata due mesi fa, talmente piena di documenti da pesare quanto un macigno.

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LA SETTIMANA PRECEDENTE

Ecco sento i passi, la Wally si sta avvicinando alla sala specializzandi e di sicuro avrà trovato un nuovo pretesto per torturarmi.

"Allevi la prego di raggiungermi immediatamente nel mio studio."

Come al solito non si smentisce mai e non mi resta altro da fare che raggiungerla senza indugiare troppo. Spero soltanto che il suo compito, questa volta, non mi obblighi a trascorrere notti insonni.                 

*** to be continued...

L' ALLIEVA...AA&CCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora