Come se nulla fosse mai successo (parte 4)

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ATTENZIONE!

Ciò che viene narrato è unicamente frutto di fantasia e prende spunto dai personaggi inventati dalla scrittrice Alessia Gazzola.

I capitoli proposti sono composti da racconti brevi, non necessariamente di tipo consequenziale.

"Non ci posso credere!"

L'affermazione di CC è l'unica traccia di lui che riesco a percepire insieme all' intenso odore di Declaration in questo buio pesto nel quale mi trovo.

"Però non è possibile, sempre con te accadono cose strane!!"

"Smettila di dire stupidaggini! Se siamo qui è solo per causa tua!"

Con Claudio passo dalla paura di proferire parola al bisogno di urlargli contro quanto di più velenoso riesco a pensare.
Mi rende imprevedibile persino a me stessa.

"Non funziona nemmeno il pulsante di soccorso! Moriremo per asfissia!"

"Non avrei mai pensato di esalare l'ultimo respiro con te!"

Intanto, la paura di morire qui dentro si fa largo dentro di me e rischia di togliermi il fiato.
Nessuno si accorgerà di noi a quest' ora visto che ormai tutti sono usciti e fuori è buio.
Mi siedo, ranicchiandomi in un angolo, pensando alla mia nonnina che tanto mi ha voluto bene e che mi vedrà scomparire prematuramente con il dottorino.
Sono così presa dai miei pensieri, catastrofici e colmi di tristezza, che già immagino i nostri feretri al cospetto del Supremo durante il rito funebre.
Una luce intensa appare di fronte a me e per un istante credo di essere già nell' aldilà.

"Ci sei? Mai possibile che tu riesca a perderti nel tuo mondo persino in situazioni del genere?"

Solamente dopo queste parole mi accorgo che la luce intensa non è altro che l'illuminazione dell'IPhone di Claudio che mi ha puntato dritto in volto.

"Non c'è campo. Prova con il tuo!"

Senza controbattere eseguo e con un sospiro di sconforto riesco ad appurare che il mio cellulare è scarico.

"Mai possibile che tu debba sempre distinguerti!"

Claudio come sempre ammonisce la mia sbadataggine ma, poco mi importa in questo momento.
Mi sento rassegnata ad una morte lenta e sofferta.
CC tamburella nervosamente le dita sulla parete dell' ascensore.
È evidente che questa situazione mette in crisi persino un uomo sempre con la soluzione in tasca come lui.

"Bene. Direi che peggio di così non potrebbe andare ma, non facciamoci prendere dal panico. Quando faranno il giro per la chiusura si accorgeranno della mia auto nel parcheggio e poi anche Calligaris si chiederà che fine ho fatto."

Ecco Conforti con il suo immancabile ottimismo che questa volta però, lascia intravedere un briciolo di preoccupazione.

"Puoi togliermi questa luce così intensa dalla faccia?"

Senza ribattere blocca il cellulare e lo rimette in tasca. Quanto mi piacerebbe poter vedere cosa nasconde lì dentro.

"Mi dici a cosa stai pensando?"

L' ALLIEVA...AA&CCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora