Un viaggio di lavoro (parte 5)

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ATTENZIONE!

Ciò che viene narrato è unicamente frutto di fantasia e prende spunto dai personaggi inventati dalla scrittrice Alessia Gazzola.

I capitoli proposti sono composti da racconti brevi, non necessariamente di tipo consequenziale.

Siamo in ascensore e non riesco nemmeno a guardarlo dritto negli occhi.
Mi sento terribilmente in imbarazzo, poiché sto affrontando una lotta interiore nella quale cerco di non cedere all' istinto di saltargli addosso.
Con i jeans, la camicia casual senza colletto, il giubbotto di pelle, le Adidas Supertar bianche e i capelli liberi dalla solita patina di gel, mi sembra irresistibile.
I suoi occhi brillano ancora di più con questo vestiario insolito; è la prima volta che vedo Claudio con questo abbigliamento.
Il mio sguardo si è posato inevitabilmente sul suo sedere e senza rendermene conto lo sto immaginando senza vestiti.

"Sei la solita incoerente!"

Lo guardo con un'espressione interrogativa.

"Mi vuoi nudo ma, hai rifiutato di venire a letto con me."

Non rispondo, sento soltanto le guance che sembrano bruciare dal calore.
In poco tempo siamo fuori dall' hotel e ci dirigiamo verso il centro, camminando.
Le luci dei piccoli borghi rendono l'atmosfera terribilmente romantica, tanto che mi sembra di essere sospesa in una bolla di sapone.
Quanto vorrei che CC fosse davvero interessato a me e a nessun'altra ma, so che non devo illudermi.
Questa sera è qui ma, la prossima settimana avrà sicuramente nuove conquiste da testare nelle sue immancabili maratone di sesso.
E ora, non voglio come sempre pensare ad Arthur perché, è ormai storia chiusa.
Infondo, lo so che con lui non ho mai sentito nulla di ciò che provo quando Claudio è vicino a me.

"Tu mi devi dire perché non vuoi lasciarti andare."

"Le solite domande, ti interessa solo portarmi a letto."

"Vorresti farmi credere che a te non interessa!"

Mi prende la mano e allaccia le sue dita saldamente alle mie.
Appena mi tocca ci diamo la scossa.
Il suo gesto mi destabilizza ma, stringo forte la sua mano, per fargli capire che non voglio che mi lasci.

"Ciò che ti offrirei io è di gran lunga migliore dei tuoi mondi di favola."
Con la sua solita audacia non perde occasione per rinfacciarmi quanto sia certo di ciò che dice.

"Non adularmi Claudio solo per poter dare libero sfogo alla tua libido."

Lui non controbatte, lascia scivolare la conversazione e continua a tenere saldamente stretta la mia mano.
Quanto vorrei che non fosse soltanto l'illusione di una sera.
Vederlo così, disposto a non scontrarsi con me e a tenermi stretta a lui, anche in mezzo alla gente, mi destabilizza.
Sembra un sogno ad occhi aperti dal quale vorrei potermi non svegliare più.
Decidiamo di cenare in un piccolo ristorante in centro e sto molto attenta a non bere vino, ricordando com'era andata in passato.
Qualche ora più tardi rientriamo e io sento la gioia dipinta nel cuore.
Abbiamo parlato molto ma, soprattutto riso tantissimo.
CC non ha più fatto cenno alle solite questioni legate alla nostra intimità ed è uscito da quella profonda severità tipica del dott. Conforti, lasciando il posto soltanto a Claudio.
Questo abbigliamento lo rende ancora più bello del solito.
Guardo le sue spalle scolpite, sotto quel giubbotto in pelle, e sembrano irresistibili.
Estasiata da tanta maestosità, in un secondo di follia, gli faccio una proposta.

"Ti prego facciamo una foto insieme?"

"Eh ti pareva che non arrivassi con le tue proposte piene di zucchero!"

L' ALLIEVA...AA&CCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora