Toby

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Il giorno dopo, a scuola, non c'era una singola persona che non mi guardasse e ridesse o provasse compassione.

Ero diventata lo zimbello della scuola.

L'unica cosa che potevo fare era sperare che le persone si dimenticassero tutto.

Al mondo, però esistono solo due tipi:

- coloro che sanno cosa sia successo, ma non vengono li a prenderti in giro. Casomai ti vedono e ti fanno le condoglianze, ma niente di più.

- coloro che sanno il minimo indispensabile ma per farsi fighi agli occhi degli altri ti prendono in giro, fregandosene di come tu ti possa sentire.

E io ero talmente fortunata che, secondo voi, chi ho beccato mentre camminavo per i corridoi?

Toby. Il ragazzo più stronzo e più carino della scuola.

Se non avessi conosciuto Liam il primo giorno, probabilmente sarei finita a sbavargli dietro come ogni singola ragazza in questo istituto.

Non mi aveva mai, e dico mai, rivolto la parola. A me andava benissimo, perché di lui non me ne fregava niente.

Ma quel giorno decise di umiliarmi. Così a caso.

Lui era li, circondato dai suoi cloni, quando si staccò dal gruppo e mi venne incontro.

Io non lo vidi perché andavo da tutt'altra parte, ma si fece notare.

Si fermò davanti a me. Mi girai per cambiare direzione e allontanarmi da lui, ma due sue copie si erano già posizionate dietro di me.

Mi afferrò per le braccia.

"Lasciami andare!"

"Oh Andrea, hai per caso voglia di metterti a piangere in un angolo? Eccoti servita."

Mi buttò a terra con una forza disumana.

Finii in un angolo. Ma non sarebbe finita così.

Non avrei lasciato che mi umiliasse in quel modo.

Mi alzai.

"Non ti è bastato? Allora vuoi un aiutino?"

Detto questo cercò di scagliare un pugno ma glielo bloccai.

Intorno a noi si era creato un cerchio di persone che assisteva allo "spettacolo".

"Vediamo se pari anche questi" mi tirò una scarica di calci che, inutile dire, parai tutti.

Sembrava sorpreso. Non gli diedi neanche il tempo di dire qualcosa che gli tirai una ginocchiata nello stomaco. Lui cascò a terra.

"Prendilo come un avvertimento, sta alla larga da me" raccolsi la borsa e mi avviai.

"Dove stai andando?! Non ho ancora finito con te!"

"O si invece e sai perché? Perché io non ho tempo da perdere con un fallito come te che prende di mira i deboli per sembrare forte agli occhi degli altri...

... E sai un'altra cosa? Sono stata rapita due volte e sono scampata a entrambe. Se reagisco così c'è un motivo. HO RISCHIATO LA VITA DUE VOLTE a causa di persone come te! Quindi fai un favore al mondo, vai a fare in culo." e me ne andai.

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Il giorno dopo entrai in classe e mi sedetti nel primo posto libero, quando il preside annunciò all'altoparlante che dovevo andare nel suo ufficio.

Mentre camminavo mi ricordai che quel giorno avrei dovuto marinare la scuola con Liam, ma mi ero scordato di avvertirlo.

Gli mandai un SMS veloce e entrai nell'ufficio del preside.

"Buongiorno" dissi, con una vocina sottile.

"Signorina Steel. Prego, si accomodi."

Mi sedetti su una specie di puff nero.

"Credo che lei sappia bene il motivo per cui è qui."

"Dipende..."

"Lei è qui perché nel corridoio ha volutamente colpito un suo compagno, provocandogli una lesione ad una costola"

Lo avevo veramente colpito così forte? Ok, forse avevo messo un po' troppa forza.

"Signore, con tutto rispetto, ma credo che lei abbia scambiato i ruoli. Io sono la vittima e lui è il colpevole."

"Lo dimostri."

"C'erano testimoni che hanno visto Toby afferrarmi per le braccia e scaraventarmi a terra."

"Si, ma ci sono anche testimoni che l'hanno vista andare verso Toby e tirargli un calcio"

A quanto pare gli scagnozzi del povero Toby sapevano raccontare bugie meglio di come si vestivano.

"E lei a chi crede?" gli chiesi.

"È questo il problema signorina Steel. Non so a chi credere semplicemente perché lei è nuova mentre il signor Toby è qui dall'inizio dell'anno"

"Quindi lei mi sta dicendo che non mi crede perché sono nuova?"

"Esattamente"

"Questa è pura discriminazione verso i nuovi studenti!"

"Mi dispiace, ma da domani lei sarà sospesa per 10 giorni."

"Ma fra 4 giorni ho il test d'ingresso! Se lo salto non verrò ammessa al secondo anno!"

"Mi dispiace ma non posso farci niente"

"Bene. Mi lasci dire però che questa è un'ingiustizia"

E uscii sbattendo la porta.

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Camminai come una pazza per tutto il corridoio, fino a quando non incrociai Toby.

"Goditi la sospensione" mi disse.

"Tu! Lurido pezzo di stronzo! A causa tua non verrò ammessa al secondo anno e non potrò stare con i miei amici!

"Ops, scusa" e cominciò a ridere. "Ah e un ultima cosa, vai su YouTube e cerca la ragazza e l'angolo. Credo che ti piacerà"

Presi in mano il mio telefono e cercai il video.

Un cretino di turno aveva ripreso tutto e lo aveva caricato su internet.

Nel video c'era tutta la scena. Toby che si avvicinava e mi buttava a terra.

A quanto pare non era cosi furbo. Salvai il video sul telefono.

"Sai cosa Toby? Ero convinta che ce l'avessi fatta, che mi avessi fregato. Invece ti sei fregato da solo. Questo video è la prova che tu mi hai aggredita, non io. Quanto sei stupido"

Lui sbiancò. Si girò verso un suo clone e cominciò a urlargli contro, ma io ero già sulla mia via verso la presidenza.

Arrivata davanti alla porta bussai.

"Avanti"

"Salve, sono sempre io."

"Andrea ormai è deciso, non riuscirai a convincermi."

"Ne è sicuro?" e gli mostrai il video.

Lui, finito di guardare si sistemò gli occhiali e porse le sue scuse. Dopodiché chiamò Toby e lo sospese.

Io avevo vinto.

Una completa estraneaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora