Incantesimi

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Tornata in biblioteca, notai che sul tavolo c'era un bicchiere.

"Ti ho preso un the, magari ti aiuta."
"Grazie..." e ne bevvi un goccio.

Non l'avessi mai fatto.

I miei pensieri cominciarono a vagare, ma ovunque andassero finivano tutti su Matt.

Era una cosa stranissima, ma non ci diedi tanto peso.
Pensavo che magari fossero le ore di geografia.

"Matt, scusa ma non ce la faccio più. Non sto tanto bene, vado a casa."
"Ok"

Lui si alzò e mi prese la giacca.

"Cosa fai?" chiesi.
"Ti... aiuto a mettere la giacca"

"Sono in grado di infilarmi una giacca"
Gli strappai la giacca di mano e me ne andai.
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Arrivai a casa in anticipo e mio padre, vedendo che stavo male, mi provò la febbre.

38.5

Mi misi a letto e mi addormentai.

Mi svegliai il mattino seguente, e stavo bene.

La febbre era sparita, stranamente.

"Andrea! C'è qualcuno per te alla porta!"
"Mandalo su!"

Pensavo fosse Liam.

"Ciao Andrea"
"Matt?!"

"Si, pensavo di farti una sorpresa passandoti a prendere prima di scuola"

Che pensiero dolce. No aspetta, cosa?!

L'avevo pensato davvero?

Cosa mi stava succedendo?

Metà di me era la ragazza di Liam, l'altra metà pensava che Matt fosse un figo.

"È stato molto carino da parte tua"

Non controllavo neanche più la bocca.
Era di sicuro successo qualcosa.

"Grazie."
"Scusa ma mi devo cambiare, puoi uscire?"
Infatti ero ancora in pigiama.

"Scommetto che Liam non lo fai uscire dalla tua stanza quando devi cambiarti"
"Non sono affari tuoi"

E uscì.

Cosa stava succedendo al mio corpo? Mi sentivo attratta da Matt.

Mi vestii e uscii dalla stanza, Matt che mi aspettava.

"Ciao papi io vado!"
"Ciao!"

Matt continuava ad auto invitarsi.
Pensavo di poter reggere una strada con lui, dato che la scuola non era lontana.

Ma successe qualcosa.

"Ehi Andrea, scusa ma non ce la faccio. Fermiamoci un attimo"

"Guarda che io so la strada, posso andare."
"Per favore, resta"

Feci per andarmene, ma qualcosa me lo impedii.

Matt mi prese per mano, ma quanta forza di volontà ci mettessi, non riuscivo a lasciargliela.

Mi portò in un vicolo. Lo riconobbi subito.
Era dove Liam si era rintanato due volte per piangere.

"Perché mi hai portata qui?" chiesi.

"Non avere paura, sei al sicuro con me"
Si avvicinava sempre di più e io mi
allontanavo sempre di più. Ma il vicolo non era grande quindi trovai un muro dietro di me.

Era ormai arrivato a 10 centimetri dal mio viso.

"Ti amo, Andrea. Dal primo giorno in cui mi sei venuta contro. Sapevo che non avresti ricambiato, dato che tu stai con quello sfigato e patetico di Liam. Così ho fatto un incantesimo al the. Ora tu appartieni a me"

E mi baciò. Io ero li, immobile, pietrificata dalla paura.

Ma certo! L'incantesimo che gli avevo trovato in tasca, serviva per una pozione d'amore.

Ma non voleva solo baciarmi. Infatti mi afferrò per un braccio e mi portò a casa sua.

C'era qualcosa in me che non riusciva a sottrarsi a quella presa.

Poi la trovai.
Nel frattempo però Matt mi aveva già buttata sul letto.

Io cominciai a pensare a Liam. Cercai di concentrarmi sulla sua voce, sulla sicurezza che mi davano i suoi abbracci.

E riuscii a prendere il controllo del mio corpo.

"Io... amo... Liam"

Riuscii a dire.

"Nono, tu ami me" disse.

"Io amo Liam"
Ripetei.

Lui mi schiaffeggiò.
"Andrea non fare la difficile. Complichi solo le cose."

In un impeto di rabbia, lo spinsi via e mi trasformai.
"Sei un angelo! Io pensavo fossi una semplice strega da quattro soldi"

"Tu, pezzo di stronzo, ti ridurrei in cenere! Non solo mi hai stregata, ma mi stavi facendo dimenticare Liam!"

"Lui è solo un bambino in confronto a te! Tu meriti di meglio!"

"E il meglio saresti tu?! Fidati, Liam è un ragazzo che tutti vorrebbero. Non sprecherò un secondo di più qua con te"

Tornai normale e me ne andai.

Una completa estraneaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora