L'inizio della fine

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"Ehi" li salutai timidamente. "Io sono Andrea." "Ciao Andrea" mi salutò calorosamente Scott.

Non ci potevo credere! Avevo degli amici!

Rimasi li a parlare con loro per tutta la pausa pranzo, finché la campanella non suonò. Ora di inglese. Non ero entusiasta di lasciare i miei nuovi amici, ma dovevo andare in classe.

E poi successe. Liam mi prese per un braccio.

"Sbrigati, che facciamo tardi!" "MOLLAMI, SUBITO!" Gridai. Tutti si girarono a guardarmi e Liam mi fissava, spaventato.

"Per favore, non toccarmi." Dissi con un filo di voce. Non volevo rimanere un minuto di più in quella stanza, così mi allontanai.

Ero ormai entrata in classe quando Malia mi raggiunse. "Ehi Andre, tutto bene? Sai prima nella mensa..." "Si, sto bene. Solo non mi piace essere toccata." "Tranquilla, ognuno di noi ha delle manie." "Grazie per il tuo sostegno" "Di niente! Sai nel nostro gruppo siamo tutti speciali."

Speciali. Aveva detto speciali.

"Ora scusa ma devo andare in classe, grazie ancora. Ci vediamo all'uscita!"

"Ciao!"

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*Lezione di inglese*

"Ehi! Pss, Andrea!" Una voce familiare mi chiamava dal banco di fianco al mio.

"Che vuoi, Liam?" "Volevo chiederti scusa per quello che è successo in mensa. Non volevo..." "Tranquillo, non sapevi che avrei reagito così. È tutto a posto."

"Signorina Steel! Signor Dunbar! Le cose che sto spiegando saranno nel test di lunedì! Fate attenzione!"

"Scusi" esclamammo in coro.

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"Ciao ragazzi!" Salutai gli speciali, come li aveva definiti Malia. "Ciao Andrea!" mi salutarono.

Mentre ci incamminavamo verso l'uscita della scuola, io mi avvicinai a Malia. "Malia, volevo ringraziarti ancora per il tuo supporto, prima" "Tranquilla, se non ci si aiuta nel gruppo, chi lo fa!" Ridemmo tutti.

"Andrea, puoi venire un attimo?" Era Liam, mi chiedeva di allontanarmi dal gruppo.

"Dimmi!" "Tu sei brava in inglese?" A quella domanda tirai fuori il compito in classe della settimana scorsa dove spuntava, scritto in rosso, una A.

"Ok, sei brava." "Si, ma perché me l'hai chiesto?" "Vedi, io non vado tanto bene, volevo chiederti se potevi darmi qualche lezione..." "Si, certo."

Oddio, avevo veramente accettato senza nemmeno pensarci?! Ma ormai avevo detto si e non potevo tirarmi indietro.

"Perfetto! Allora facciamo domani dopo scuola?" "Si, vieni da me! Abito nell'ultima casa in fondo alla via." "Ok, a domani!"

"Ehi, rubacuori!" Le ragazze mi stavano chiamando. "Hai fatto colpo!" "No, mi ha solo chiesto di studiare!" "Si, prima si studia e poi..." Ridemmo tutte.

Incredibile. Ero a Beacon Hills da un mese e mi sentivo meglio che in 16 anni passati nel mio vecchio paese. Ero rinata.

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"Ciao papi! Io vado! Ah, dimenticavo di dirti che dopo scuola viene un mio amico a studiare ok? Ciaoo!"

"Cosa?! Chi è? Quanti anni ha? Cosa..."

"Papi, tranquillo. Viene SOLO per studiare ok?" "Ok, ciao!"

*Dopo scuola*

"Ciao Andrea! Allora? Andiamo?" "Ehi Liam! Io vado a piedi perché la mia macchina è rotta. Tu vai pure in 10 minuti arrivo"

"Ok, ci vediamo là!"

Paolo/Papi's pov

Il campanello di casa squillò. Andai ad aprire e mi ritrovai un ragazzo di cui non sapevo niente in casa.

"Allora, Liam giusto?" "Si, giusto" "Mia figlia mi ha detto che sei qui SOLO per studiare... posso sapere cosa?" "Oh, inglese. Non vado molto bene." "Ma immagino che nelle altre materie sarai bravo!" "Si, ho una B in tutto." "Bene, lascia che ti dica una cosa. Mia figlia è una ragazza molto sensibile, tu spezzale il cuore e IO..."

La porta si aprì.

"Ciao tesoro! Vieni qui, abbracciami!"

"Ciao, papi... cosa ti prende?"

"Niente, sono solo contento che sei a casa!"

"Ok! Liam vieni, andiamo in camera!"

"Certo arrivo!"

Andrea's pov

"Scusami per mio padre. Tende ad essere molto protettivo nei miei confronti."

"Tranquilla."

Eravamo sul mio letto con una montagna di libri davanti. Naturalmente stavamo facendo di tutto fuorchè studiare.

"Allora, cominciamo. Dimmi qual è il significato della parola angel."

"Angelo." "Molto bene! E sai cos'è un angelo?"

"Sono creature mistiche, di una bellezza inestimabile, ma molto pericolosi. Infatti se un uomo si innamora di loro, non potrà più sottrarsi alla loro presa. Un po' come te."

"Come scusa?" Risi nervosamente.

"Si, intendo, sei bellissima."

Oddio, mi stava fissando. Piano piano le nostre labbra si avvicinarono sempre di più, sempre di più e... MIO PADRE ENTRÒ IN CAMERA!

"Ciao papi! Dimmi!"

"Volevo chiedere al tuo spasimante li alla tua destra se voleva rimanere a cena, ma penso che la risposta sia si."

"Ne sarei onorato." Disse Liam, totalmente imbarazzato.

"Papi.. non avevi la macchina da sistemare?"

"Si, giusto. Vado."

"Ok. Liam, mi è venuta un'idea. Seguimi!" Ci dirigemmo verso il giardino dove una porta e una racchetta da lacrosse giacevano abbandonate per terra. Io raccolsi la racchetta, posizionai la porta e spiegai il gioco. "Allora. Per ogni volta che io parerò la palla, ti farò una domanda. Mentre per ogni volta che la palla entrerà in rete, tu la farai a me. Ok?"

"La domanda la faccio di inglese?" "Di quello che vuoi." "Ok, cominciamo!"

La prima palla entrò in rete. "Ok. Come mai hai sempre quella collana con te?"

"È un regalo di mia mamma, prima che mia madre morisse." "Oh, mi dispiace" "No, non dispiacerti! Sei curioso e questo mi piace!"

La seconda palla la parai. "Dimmi cosa significa werewolf." "Lupo mannaro!" "Bene!"

La terza palla finì in rete.. "Vai, tocca a te farmi la domanda." "Ok. Come mai non vuoi che qualcuno ti tocchi? Io non credo che sia solo una mania che hai."

Oh no. Perché non mi aspetto mai le cose! Mi dispiace per Liam, ma non avrei risposto a quella domanda nella maniera in cui lui avrebbe voluto. Infatti quella domanda era l'inizio della fine.

Una completa estraneaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora