no one gives a shit -capitolo 1

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Ero sola in una stanza grigia con le pareti ammuffite.
Puzzavano di fumo e l'intonaco cadeva a pezzi.
Ero circondata da scatoloni vuoti e polverosi.
Agli angoli si trovavano dei set di pulizia e stracci.
Il pavimento, ricoperto di fazzoletti usati per pulire, emanava un odore alquanto strano.
Io ero seduta su uno sgabello sporco di briciole.
Si, stavo mangiando.

Indossavo una tuta grigia macchiata, delle infradito di Hello Kitty ed un paio di occhiali appannati.
Gli occhi gonfi, cerchiati da occhiaie evidenti, lacrimavano nero (già avevo sprecato 3 ore per truccarmi), sporcando le mie guance rosse.
Avevo i capelli sporchi e raccolti in una crocchia.
Presi il telefono e cominciai a registrare.

"Ciao... se state vedendo questo video, vuol dire che io sono già sparita-" Mi fermai per poi urlare "LA MIA VITA QUI È UN INFERNO!"

"Iniziamo a parlare di voi: mamma e papà. Mamma, non fai altro che far ricadere il tuo stress su di me, te la prendi per tutto... se la mattina non riesci a cagare, allora è colpa mia, se non finisco il secondo non mi fai mangiare il dessert. Mi sembra di essere trattata come una bambina di 2 anni, ma ho 17 anni e pretendo di essere trattata come una cazzo di normale 17enne.

Non ti va mai bene quello che faccio, né a scuola, né a casa.

Se mi fai una domanda e rispondo 'si' dici 'rispondi per bene, sennò 'uno dei tuoi ricatti a caso', poi cominci ad insultarmi e non mi perdoni per giorni." Feci una pausa.

"Papà, tu cerchi di difendermi, ma è palese che tu sia dalla parre della mamma. La sera quando parlate tra voi due di nascosto, vi sento e fa male sentirmi sempre insultare.
Vi concentrate sui difetti e non sui pregi. Ma ciò che mi fa stare ancora peggi è che queste cose succedono durante tutto il tempo che passiamo insieme." Mi strusciai le mani sugli occhi.

"Intendo dire, che siete sempre a lavoro ed il poco tempo con me ed il mio fratellino lo passate ad insultarmi. Detto tra noi so anche che lo preferite a me, ma questo non mi interessa. Sono stufa..." Mi soffiai il naso con un pacchetto di fazzoletti trovato a terra.

"Fratello, ti voglio bene e vorrei portarti con me... ma non ho soldi abbastanza per un'altra persona.
Mi raccomando studia, stai in salute e goditi la tua vita. Ti amo piccoletto.

Mi mancherà molto anche Pulce-" pensai ai momenti passati con mio fratellino ed il suo cucciolo di volpino toy "-quella piccola palla di pelo... diglielo tu al mio posto." Presi fiato.

"Ma adesso passiamo alla scuola.

Professori, non capisco perché ce l'avete con me. Se non partecipo ai discorsi non vuol dire che io non stia ascoltando e che dobbiate interrogarmi ogni santa volta.

Compagne e amiche, alcune di voi (la maggior parte) sono solo delle false, fingete di essere qualcuno di importante e poi mi pugnalate alle spalle in chat.
Oltre che schifose siete anche codarde, le cose fareste meglio a dirmele in faccia!

Amici, gli unici veramente sinceri. Sappiate che ho passato dei bei momenti con voi. Grazie.
Bulli, siete più disperati di me e ce ne vuole...

Fidanzato, non riusciamo mai a trovare un argomento di cui parlare.
Ci proviamo ma... sembra quasi impossibile. Mi piaci molto e mi mancherai. Però... forse è meglio se la finiamo qua perché non ha più senso stare insieme." Tirai giù la zip della tuta mostrando una maglia gialla che indossavo solo per stare in casa.

"Tutti voi che ho nominato negativamente, ascoltatemi per un altro poco. Vi ho voluto bene, ma non avete fatto altro che ferirmi e mentirmi. Nessuno di voi si merita la mia compassione ed il mio perdono. Non mi interessano le scuse, niente giustifica il tradimento.

Quindi, se non mi vedrete più o sono morta o sono scappata.
Sapete dopo scuola sono andata a lavorare e ho guadagnato parecchi soldi. E con questo... ADDIO POVERI!" Hairflippai i miei capelli e chiusi la registrazione.

Uscii dalla stanzina decadente e corsi a casa, adesso che non c'era nessuno.
Mi feci una doccia fredda e lunga.
Mi vestii decentemente e mi truccai un poco per coprire la mia brutta cera.

Misi il video registrato in più chiavette.

La prima chiavetta l'appoggiai sul divano del mio salotto.
La seconda l'appoggiai sulla cattedra della mia classe e la terza invece la misi sul banco del mio ragazzo che era di un'altra classe insieme ad altre mie "amiche".

Tutte e tre avevano un biglietto attaccato, con scritto "guardami è importante ~ Y/N".

Buttai il mio telefono nel cassonetto e con la mia valigia ed il biglietto aereo di sola andata per Seoul mi avviai all'aeroporto.

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Spazio Autrice
Spero che questo capitolo vi piaccia!Lo so è un po' noioso ma volevo un motivo per cui la ragazza scappasse dall'Italia.

~Ryu Ilaria

♤𝒯𝒽ℯ ℬℯ𝓈𝓉 𝒞𝒽ℴ𝒾𝒸ℯ♤ - {skz} - [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora