Fourteen.

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Ed è così che capisci i sentimenti che provi.

È quando ti soffermi sui particolari. Sulle sensazioni.

Capisci di provare qualcosa per qualcuno quando i suoi occhi sono l'unico tuo punto fisso. Così belli, così speciali.

Oppure le labbra. Quei lenti movimenti, sincronizzati e perfetti. E poi? Il sorriso, il più smagliante che tu conosca. Ti tira su di morale in un secondo, e pensi che sia l'unica via di appoggio per resistere ancora.

Sono tutti piccoli particolari, ma fondamentali.

Ripensai a l'altro giorno. Ad Harry.

Andammo a pranzo insieme e dopo andammo al parco, sdraiandoci sul prato, e a ridere come non mai.

Non mi chiese più il motivo per il quale, la stessa notte, andai a dormire nel suo letto. Fortunatamente.

Ma non c'era giorno in cui non pensassi al mio bambino. Cosa avrei dovuto fare?

Dovevo dirlo a tutti? O tenermelo per me e lasciare che si scoprisse con il tempo?

Non ero mai stata una ragazza che nascondeva le cose, mi prendevano sempre i sensi di colpa e alla fine confessavo tutto.

Ma poi, come poteva essere successo? Non avevo avuto rapporti sessuali, e non ne capii il motivo.

Avevo però delle teorie. La festa a casa di Barker.

Ma sinceramente non ricordavo niente, e non sapevo come avrei dovuto fare.

"Elizabeth" Mia madre mi risvegliò dai miei pensiero, entrando in camera.

"La cena è pronta" mi informò.

"Ora scendo" le sorrisi e mi alzai.

Raggiunsi la cucina, trovando solamente Ian.

"Dov'è Harry?" chiesi sedendomi.

"È uscito con una ragazza, così ha detto"

Mi strozzai con la mia stessa saliva.

La mia mente, ma soprattutto il mio cuore, non volevano crederci.

||HARRY'S POV||

L'uscita con Diana non era andata molto male. Il solo problema, è che non era Elizabeth.

Non aveva quei bellissimi boccoli biondi, o quelle pozze blu negli occhi. O quel bellissimo sorriso, che illuminava più del sole.

Aprii la porta di casa, cercando di fare il meno rumore possibile.

E infatti, inciampai nei miei stessi piedi, cadendo.

"Harry!" Elizabeth mi venne incontro, aiutandomi ad alzarmi, per poi accendere la luce del soggiorno.

"Cosa ci fai in piedi a quest'ora?"

"Ero in cucina a bere dell'acqua" sussurrò.

"Mh, okay" dissi "Beh, buonanotte" continuai.

Dovevo evitarla.

Ma prima che salii le scale, la sua voce risuonò per il salotto silenzioso.

"Harry"

"Dimmi" dissi girandomi, avendola questa volta di fronte.

"Devo dirti una cosa" disse tenendo lo sguardo in basso.

"Dimmi" sospirai avvicinandomi un po di più a lei.

Alzò il viso di scatto, e una lacrima solitaria le attraversò la guancia.

"Hey, non piangere" cercai di calmarla con tono dolce, mentre le asciugavo la lacrime con il pollice.

"Harry, io.."

Si buttò su di me, abbracciandomi, sentendo poi le sue calde lacrime, bagnarmi la maglietta.

"Io davvero non so come sia successo, non ne ho id-"

"Elizabeth, dimmi cosa sta succendendo, per favore" dissi interrompendola.

Riabbasso lo sguardo, per poi rialzarlo.

La guardai attentamente negli occhi, e non erano di quel colore turchese come sempre, erano spenti.

"Sono incinta"

Buio totale.

escape » h.s / on holdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora