Il pianto di Josie mi svegliò, e con poca voglia, mi alzai.
"Cosa è successo?" chiesi entrando nella cucina vedendo Harry con Josie in braccio e un biberon, mezzo vuoto, in una mano.
Risi alla scena e andai in suo soccorso.
La presi in braccio mettendola con la testa sulla mia spalla, in modo da farle fare il ruttino, e battendo leggermente la mano sulla sua piccola schiena.
Alzai lo sguardo, e incontrai subito due smeraldi che mi fissavano.
"Che c'è?" chiesi sorridendo.
"Siete bellissime" disse "Seriamente" continuò.
Sorrisi imbarazzata al suo complimento.
Si avvicinò a noi, e due secondi dopo, eravamo avvolte da un suo abbraccio.
L'abbraccio si sciolse, portai Josie nella sua culla, e corsi di nuvo verso la cucina. Harry era di spalle, mentre lavava il biberon.
Con molta velocità lo abbracciai da dietro, sentendo subito quel calore e profumo ormai familiare.
"Grazie di tutto, davvero" sussurrai, più sincera che mai.
Si girò di scattò, stando così faccia a faccia.
"Lo sai che farei di tutto per te, per lei"
Allacciai le braccia intorno alla sua vita così come fece lui. Appoggiai la testa sul suo petto e sentii il suo cuore battere velocemente.
L'abbraccio non durò molto.
"Adesso devo andare, ho il turno alle quattro. Ci vediamo stasera" disse poggiando le sue labbra sulla mia fronte, schioccando dopo di ché un tenero bacio.
Annuii distrattamente ormai persa dal suo tocco così semplice e premuroso.
Lo vidi abbassarsi verso di Josie che dormiva nella culla, dando anche a lei un piccolo bacio, cercando di non farla svegliare.
Dato che Josie dormiva beatamente, decisi di andarmi a fare una doccia veloce.
Presi la biancheria intima e una tuta, correndo velocemente nel piccolo bagno.
Mi spogliai, ed entrai nella doccia calda. Ringrazia mentalmente me stessa per averla aperta prima, così ché sarebbe stata bollente.
Amavo l'acqua calda, era una cosa abitudinale e soave.
Lavai i cappelli, per poi insaponare freneticamente il resto del corpo.
Uscii dalla doccia dopo essermi sciacquata, tamponando per bene i capelli con un asciugamano.
Mi vestii velocemente, per poi asciugare i capelli.
Sentii il mio telefono squillare dalla camera, e corsi per non far svegliare Josie da quella suoneria maledettamente irritabile.
Penso seriamente di doverla cambiare, magari una più ritmata e meno stordante.
Il numero era sconosciuto, e ci pensai due volte prima di rispondere.
"Elizabeth?" la voce pacata di mia madre risuonò nelle mie orecchie.
"Mamma" dissi decisa e dura.
"Ho bisogno di parlare con te" annunciò con non molta sicurezza.
"Potevi pensarci prima che mi sbattessi fuori di casa" quasi urlai.
"Beth, è stato tutto così veloce. Io e Chris non eravamo pro-" non la lascai finire.
"Tu dovevi essere pronta? Io lo dovevo essere! Era una mia decisione! Tu non avresti dovuto dire niente, se non appoggiarmi, come tutte le madri di questo mondo. E invece no, tu devi fare sempre le cose opposte. Se penso al fatto che mi hai cacciato di casa, mi fa innervosire ancora di più" mi sfogai urlando "Dentro di me avevo un bambino! Diciassette fottuti anni, con il mondo praticamente contro. Ma a te non importava, a te non è mai importato niente" sputai arrabbiata.
Tirai fuori tutta l'ira, tutto ciò che avevo dentro da ormai mesi.
Pensava che una sola chiamata bastasse a farmi tornare a casa? Si sbagliava di grosso.
Giurai che non sarei più tornata in quella casa, e così sarebbe stato.
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N/A
Buonasera! Come state?
Io sono stanchissima, e sono appena tornata dalla palestra. Dirvi che sono esausta è dire poco.Beh, buon capitolo♡
HORVN93
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escape » h.s / on hold
Fanfiction"Ed era così ingiusto. Era così ingiusto non poter amare una persona così tanto, quanto lo amavo io. Era così ingiusto non poterlo urlare al mondo intero. Era così ingiusto tenere in segreto un'amore così grande. Era così ingiusto non poter camminar...