"Influenza!" dissi in preda al panico.
Harry mi guardò male, mentre mia madre annuì sconcenrtata.
Rimanemmo in silenzio per tutta la colazione. Lo sguardo di Harry basso, e quello di mia madre sorridente.
"Domani io e vostro padre andremo a Liverpool" iniziò Susanne.
"Come mai?" chiesi masticando un biscotto.
"Diciamo che volevamo dirlo insieme, ma visto che Ian è di turno a lavoro, lo dirò da sola" sorrise.
"Allora?" non ero mai stata una persona paziente.
"Ci trasferiremo a Liverpool!" confessò entusiasta.
Era seria?
Harry alzò la testa di scatto, rimanendo a bocca aperta.
Mi diedi dei piccoli pizzicotti, cercando di svegliarmi. Ma quello non era un sogno.
"Cosa? No! No" sbraitò Harry, sbattendo i pugni sul tavolo.
Mia madre lo guardò allibita, e nello stesso tempo impaurita. Non so per quale motivo, delle lacrime scesero per le mie guance.
Perché doveva capitarmi tutto questo?
Non avrei mai pensato di abortire mio figlio, né tanto meno trasferirmi.
"Penso che tu sia abbastanza intelligente, da non farci venire con voi" detto questo, mi alzai lasciando la cucina, Harry arrabbiato e mia madre con la stessa faccia. Forse ancora più confusa.
Presi la borsa, ed uscii velocemente da quella casa. Avevo bisogno d'aria.
Presi le cuffiette, me le misi all'orecchie.
Sbloccai l'Iphone ormai vecchio, mettendo in riproduzione casuale nella cartella musicale. La voce di Beyoncé partì, facendomi venire la pelle d'oca.
Il caldo afoso dell'estate si sentiva, e l'unica cosa che non volevo era proprio quello.
Odiavo il caldo, tutto ciò che si appiccicasse o si sciogliesse. Preferivo di gran lunga il freddo. In inverno potevo coprirmi, ma in estate più di spogliarmi, cosa potevo fare?
Girai l'angolo, ed entrai nel portone principale della scuola.
Mi accorsi solamente adesso di esser arrivata leggermente in anticipo. Mi avviai lo stesso verso la mia classe.
"Elizabeth" sentii urlare il mio nome alle mie spalle.
Mi girai e il ragazzo biondo di Starbucks, mi venne incontro.
"Niall?"
"Presente" sorrise.
Risi.
"Che ci fai qui?" chiesi confusa.
"Dato che oggi è l'ultimo giorno di scuola, il preside ha deciso di collaborare con l'associazione di mio padre" disse, e poi continuò "È un'associazione di campi scuola, più campi che scuola"
"Interessante" gli sorrisi. "E tu che centri?"
"Lo aiuto, sono più convincente di lui"
Scoppiai a ridere. "Sai, sei proprio simpatico" dissi sinceramente.
"Beh, allora ti andrebbe di fare una passeggiata oggi pomeriggio, con il sottoscritto?" chiese facendo il labbruccio.
"Mh" In teoria dovevo studiare.
"E dai, sono simpatico!"
"A una condizione!" gli dissi.
"Certamente" disse facendo una faccia buffa.
"Mi offri un frullato" dissi entusiasta all'idea.
"Ma anche due!"
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Genteeee!♡
Come state? Io non molto bene, mi scoppia la testa!
Anyway, volevo avvisarvi che ho in mente di scrivere una nuova fan fiction.
Ovviamente continuando anche Escape. Ho già le idee chiare, volevo aspettare solamente. Penso che verso il ventunesimo capitolo di Escape, pubblico la mia seconda storia.Si intotilerà 'Midnight' e il protagonista sarà Harry. Più in là vi svelerò altri dettagli.
Ora scappo, parlò fin troppo!
Buona giornata, sceglimeniall ♡
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escape » h.s / on hold
Fanfiction"Ed era così ingiusto. Era così ingiusto non poter amare una persona così tanto, quanto lo amavo io. Era così ingiusto non poterlo urlare al mondo intero. Era così ingiusto tenere in segreto un'amore così grande. Era così ingiusto non poter camminar...