La luce filtrò dalle tapparelle, e con scarsa voglia scesi dal letto e andai verso il bagno.
Feci una doccia veloce, senza lavare i capelli, per poi scendere giù in cucina.
Trovai mia madre ai fornelli mentre preparava i suoi buonissimi cupcakes.
"Buongiorno" dissi dandole un bacio sulla guancia.
"Cosa ci fai a quest'ora sveglia? Sono le dieci ed è domenica! Ti senti bene?" scherzò mia madre.
"Simpaticona" sbuffai prendendo la mia tazza preferita. Era celeste con scritto 'i love you' e c'era un pulcino che mandava bacini.
"Vai a svegliare tuo fratello" ordinò mia madre.
"Da quando ho un fratello?"
"Muoviti" ordinò nuovamente.
Sbuffai e prima di lasciare la cucina, dissi "E comunque non sarà mai mio fratello".
Salii velocemente le scale e raggiunsi la stanza di Harry.
Aprii la porta, mi avvicinai al suo orecchio e dopo poco urlai "Sveglia!".
Si svegliò di soprassalto, tappandosi le orecchie.
"Sei cogliona o cosa?" chiese stordito.
"Cosa" risposi ovvia. "Sbrigati che mia madre ha preparato i cupcakes".
Non lo lasciai rispondere che uscii subito, ritornando in cucina.
Intanto scese anche Ian, il padre di Harry. Mi diede il buongiorno dandomi un bacio in fronte.
Avevo avuto sempre un buon rapporto con lui, lo reputavo come un padre. Quello che non ho mai avuto.
"Buenosdías family" disse Harry con un accento francese.
"E fai anche il linguistico eh" dissi facendo ridere mia madre.
"Fatti gli affari tuoi che campi cent'anni" mi imitò.
Presi la mia tazza e l'appoggiai nel lavandino e appena sentii il campanello di casa, andai ad aprire.
Era il mio migliore amico.
"Liam!" dissi saltandogli praticamente addosso. "Sei tornato e non mi hai detto niente? Brutto stronzo" dissi ridendo, contaggiando anche lui.
"Elizabeth sono stato via solo due settimane" disse.
"Sono tantissime, non sai quanto" dissi continuando ad abbracciarlo.
"Payne!" urlò Harry correndo ad abbracciarlo anche lui, come un bambino di cinque anni.
"Mi state soffocando" disse Liam tossendo.
"Ci sei mancanto" dicemmo in coro.
Arrivò Ian ridendo, seguito da mia madre, Susanne.
"Liam caro, come è andata a Dublino?" chiese sorridendo Susanne.
"Molto bene, la famiglia in cui sono stato spedito era molto accogliente" disse sedendosi sul divano.
A Liam gli era stato proposto un scambio culturale, per la sua eccellente media nelle lingue, con un ragazzo irlandese, della durata di due settimane.
"Ti sei divertito amico?" chiese Harry con un sorriso malizioso.
"Oh si, molto" rispose con lo stesso sorriso.
"Cretini" dissi disgustata.
"Mi sei mancata così tanto" rise Liam.
"Ruffiano" dissi ridendo.
Sentii il mio telefono squillare, mi era arrivato un messaggio.
Da Sconosciuto:
"Ti va una passeggiata? -Louis xx
Urlai fra me e me, e risposi subito.
A Sconosciuto:
"Non so se posso liberarmi dai miei programmi (:"
Da Sconosciuto:
"Sei una ragazza impegnata allora. Non ti puoi liberare neanche per un gelato? xx"
A Sconosciuto:
"E gelato sia! A che ora?"
Da Sconosciuto:
"Alle 16:30 all'inizio della via di Porto Bello Road. A dopo bella xx"
Salvai immediatamente il numero sul mio smartphone.
Il problema decisamente più grande, spuntò nel mio cervello.
Cosa indosserò? Mi chiesi mentalmente prima di correre verso l'armadio.
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escape » h.s / on hold
Fanfic"Ed era così ingiusto. Era così ingiusto non poter amare una persona così tanto, quanto lo amavo io. Era così ingiusto non poterlo urlare al mondo intero. Era così ingiusto tenere in segreto un'amore così grande. Era così ingiusto non poter camminar...