Capitolo 3. Bipolare

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Una strana aria natalizia aleggiava nello stabilimento della Ferrari. All'entrata misero un grande albero, illuminato e decorato con palle e ghirlande rosse. Addobbarono ogni singolo angolo, persino il laboratorio informatico. Era lì che stavo trascorrendo la maggior parte delle mie giornate in quel periodo. Insieme ai designer meccanici, elettrici e tecnici di cablaggio, che lavoravano duramente alla parte informatica della macchina, in particolar modo al volante. Il volante di una macchina da Formula 1 va progettato a dovere e quei ragazzi lo stavano facendo decisamente bene.

Ultimamente non stavo studiando molto, non riuscivo a concentrarmi e sapevo benissimo anche il perché e, come se non bastasse, il perché si presentò nel laboratorio informatico quel giovedì pomeriggio. Erano passate due settimane da quando ci eravamo incontrati e avevamo avuto la possibilità di passare molto tempo insieme. Eravamo usciti altre volte, anche insieme ad altri componenti del team. Avevo scoperto di non essere proprio il suo unico amico lì. Charles era una persona molto socievole e riusciva a fare amicizia in fretta: con i meccanici, con gli ingegneri, con le segretarie. Praticamente tutti. Conosceva i ragazzi che erano nella Ferrari Driver Academy, con alcuni di loro era amico da anni. Quelli più piccoli invece lo idolatravano, perché avrebbero dato di tutto per essere al suo posto. Ma Charles non se la tirava, anzi li incoraggiava e se qualcuno gli chiedeva aiuto, lui non lo negava mai a nessuno. E poi c'era Sebastian, il quale non era proprio il tipo che mostra le proprie emozioni, ma si notava che ci tenesse a lui...e che lo temesse, ma c'era passato anche lui e sapeva che non c'era niente di più forte della fiamma che ti brucia dentro quando hai vent'anni e vuoi vincere ad ogni costo.

Insomma, tutti adoravano Charles ed io ero un po' ...geloso.

«Mi stavate cercando?», chiese Charles entrando. Io alzai velocemente lo sguardo dalla tastiera appena sentii la sua voce. Vederlo mi scombussolò parecchio: aveva addosso dei pantaloncini da tuta attillati e una canotta che metteva in evidenza il suo fisico. Sicuramente aveva appena finito di allenarsi.

«Ciao Nico.» mi salutò ed io gli feci un cenno con la mano.

«Abbiamo finito il tuo volante e vorremmo provarlo insieme a te.» lo informarono. Lui sorrise, annuendo. Si mise a sedere alla scrivania sulla quale c'era il volante, facendosi spiegare le nuove funzioni che avevano inserito. Io continuai ad osservarlo in maniera che, a parer mio, era furtiva eppure lui se ne accorse e mi sorrise. Dio, quanto era bello il suo sorriso!

Mentre provavano il volante io ero impegnato a seguire i parametri dello stesso, dicendo quando mi veniva chiesto come fossero i valori. Charles provò ogni funzione, poi mi chiese cosa ne pensassi del sistema SOC e mi rivelò i suoi dubbi. Mi chiese se fosse stato possibile cambiare alcune specifiche, recuperando subito velocità appena uscito da una curva. Mi sembrò una osservazione giusta e gli diedi man forte con gli altri, i quali decisero di lavorarci. Io diedi la mia disponibilità per aiutarli, quindi avremmo iniziato l'indomani.

Era ormai tardo pomeriggio e fuori aveva iniziato a piovere. Grosse gocce battevano contro i vetri, mentre il buio della sera era già sceso da ore. Anche se dentro faceva caldissimo, perché tenevano sempre il riscaldamento a palla, mi corse un brivido lungo la schiena. Charles mi sussurrò contro l'orecchio un:

«Grazie.» mentre stavo mettendo via la mia roba

«È il mio dovere accontentarti.», risposi e lui mi ammiccò. Che stupido!

«Come sta proseguendo con lo studio?» chiese lui cambiando, per fortuna, argomento.

«Un po' a rilento.» confessai io rimanendo però sul vago.

«Se vuoi posso darti una mano.» propose ed io lo guardai aggrottando la fronte. «Ho imparato prima a guidare e poi a camminare, o almeno così narra la legenda...puoi fidarti di me, me ne intendo abbastanza. Okay, forse non capirò niente della parte matematica, ma posso spiegarti tutti i dettagli tecnici.»

Scintille || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora