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<< Elena è il sole. Sorride quando non ce n'è bisogno, con quel suo sorriso furbo che conquisterebbe il mondo. È felice senza un motivo, a volte impazzisce senza che nessuno abbia fatto nulla; Salta, balla, inizia a cantare e non ce n'è più per nessuno.

Elena si arrabbia per delle cose che non stanno né in cielo né in terra, fa l'offesa e mette il broncio ma nel frattempo si trattiene dallo scoppiare a ridere, sappiamo tutti e soprattutto io che non ce la fa ad avercela con noi.

Questo è uno dei tanti modi che, il più sinteticamente possibile, userei per descriverti brevemente qualora qualcuno dovesse chiedermi 'lei chi è?'.

È un modo per dirti quanto sia bello per me averti nella mia vita, quanto non ci sia giorno in cui io non sia grato per averti incontrata quel giorno in classe.

Mi stai vicino quando nessuno sa neanche che ne ho bisogno, mi proteggi da qualsiasi cosa anche se sei poco più alta di un tappo di sughero.

Sorrido quando ti vedo maledire i tuoi lunghissimi capelli marroni perché ti si sono spettinati, anche se ovviamente, cascasse il mondo non li taglieresti mai, con quei tuoi boccoli naturali che ti si appiccicano  sulla bocca quando ti metti il lucidalabbra.

Adoro i tuoi occhi verdi divertenti, sempre accesi e pronti ad esplorare il mondo come fa una bambina  durante i suoi primi anni di vita.

Adoro te. Te che sei sempre te stessa e che anche sei forte da far paura, vieni costantemente sottovalutata perché metti il sorriso anche nelle battaglie, e nessuno si accorge che lo sono.

Grazie per la tua presenza nella mia quotidianità, grazie per farmi le boccacce appena mi vedi arrivare a ricreazione, per essere la migliore amica che Dominique possa avere e soprattutto per preferirmi a Giulio.

Ti conosco, e so i mille dubbi che ti affollano la mente da quando io e Cecil abbiamo deciso di partire, so come ti senti nei confronti del probabile cambiamento che sta per incombere nella tua vita, probabilmente questa lettera ne è l'inizio.

Ma so anche che, come ho detto, sei la più forte di tutti. Pensi di non farcela ma so per certo che sarai tu a tenere forte il gruppo, sarai tu che ti aprirai al brivido del cambiamento e ad un anno diverso dal solito.

Sei curiosa di quello che sta per succedere, ammettilo. Ammetti che non vedi l'ora di sapere chi conoscerai dell'Italia, non vedi l'ora di venirmi a trovare per farmi vedere il tuo vecchio quartiere, non vedi l'ora che io conosca Arianna.

Sotto, sotto, sotto stai bene, stai alla grande, anche se hai paura di non vedermi.
Ho paura anch'io, sai? Mi mancheranno da morire i tuoi abbracci appiccicosi e le tue risate meravigliose, ma so, e lo so per certo, che sarai tu per sempre. Quando tornerò, io e te saremo la stessa cosa, imprescindibile da tutto e tutti e inequivocabile.

Quindi niente ansia, siamo pronti al cambiamento.
                                       Tuo, Scar. >>

Leggo la lettera e quasi non ci credo, in poche righe ha scritto qualcosa di così grande. Non ci sono parole più giuste di quelle che ha usato per descrivere me, per descrivere noi e quello che sta per succedere.

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Primo giorno di scuola: Studenti affollati in ogni dove; Professori sconsolati pronti alla battaglia annuale contro l'adolescenza; Ragazzi del primo anno sovraeccitati che urlano dappertutto, qualcuno è spaesato ma qualcun altro purtroppo no; I ragazzi del mio anno si sentono grandi, ci sentiamo tutti grandi. Si aprono i cancelli, comincia la partita.

Le prime ore passano sempre veloci tra i saluti collettivi, Cecil non è più seduto dietro me e Penelope insieme a Timothy, ora vicino a lui c'è un posto libero e Dominique, che di solito siede davanti con Clarissa, si sposta vicino a lui. La giornata procede normalmente, a ricreazione ci sediamo tutti sulla panchina in cortile, Giulio e Jeremy ci raggiungono dalla loro classe, senza Oscar. Ma a parte questo tutto regolare.

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