Noe's pov
Io e Leo adoriamo il parchetto. È dietro casa mia, casa nostra in realtà dato che abitiamo l'uno di fronte all'altra, è un po' nascosto dagli edifici circostanti, piccolo ma davvero un gioiellino."Bellissima" dice Leo cingendomi la vita "Come è andata la giornata?" mi dice mentre, dopo esserci incontrati all'entrata, ci incamminiamo verso il nostro albero.
"Bene dai" rispondo alzando la testa per dargli un bacio sulla guancia "perché non sei venuto a scuola oggi?"
"Stamattina non ce l'ho fatta ad alzarmi, sono restato a casa ed avevo intenzione di aspettarti all'uscita ma mamma mi ha chiesto di andare a riprendere Lisa da scuola"
"mhhh" mugugno io, a ricreazione di solito passiamo almeno cinque minuti insieme, oggi sono stata tutto il tempo con Arianna, ma non sono così stupida da dirgli che mi manca, sono stata senza di lui solo mezza giornata, non siamo a quei livelli di ossessività.
Ci arrampichiamo sull'albero, lui prima ed io dopo per aiutarlo, come al solito. Sono mesi che saliamo su quest'albero e ancora non ci riesce da solo.
"Ti sbrighi!" gli intimo io mentre spingo il suo sedere verso il ramo più basso
"Dammi il tempo, lo sai che ci metto un sacco" mi dice lui con voce affannata cercando di trovare una presa stabile
"lasciamo perdere" continuo io, ma almeno è finalmente sull'albero (aggrappato come un bradipo, senza riuscire a muovere neanche un muscolo per paura di cadere).
"È sempre molto romantica questa situazione" ironizzo io seduta comodamente sul ramo più alto possibile osservando il parco, con Leo che mi spia con la coda dell'occhio, per quanto consentito dalla sua posizione.
"Stai zitta." mi dice lui e scoppio a ridere
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"... il progetto di quest'anno è strutturato al fine di includere ed aiutare i bambini che necessitano di una mano per quanto riguarda l'apprendimento delle lingue. Verranno date ulteriori informazioni alla conferenza di presentazione di questo venerdì, oltre che nei volantini che sono stati appena distribuiti, per chi volesse partecipare"
La professoressa di matematica è sempre molto esaustiva, quando finisce di parlare nessuno ha quasi mai altre domande, e anche se venissero poste, la prof non aprirebbe bocca un'altra volta, quindi conviene sempre ascoltare quando parla.
Io non ho bisogno di sapere altro per decidere di partecipare, aiutare gli altri è una delle cose che mi rendono più viva che mai, soprattutto se gli altri sono bambini, che senza noi grandi non possono capire molte delle cose importanti della vita.
Anche Penelope è molto interessata, fa volontariato ogni estate in Francia quando va a trovare le sue cugine e per lei non è un'esperienza nuova, io invece non vedo l'ora.
A ricreazione, mentre siamo intenti a prendere in giro Timothy perché come al solito cerca di scroccare soldi da chiunque per comprare la merenda, un gruppo di ragazze si avvicina a lui guardandolo intimorite, situazione abbastanza comune quando siamo con lui.
Improvvisamente smette di cercare soldi e con il sorriso più gentile possibile guarda le ragazze. Una di loro lo saluta. "Ciao, sono Vianne"
"Ciao Vianne molto piacere" dice lui senza neanche presentarsi, dando per scontato che lei sappia già chi sia
"Ti ho visto parlare con Leo l'altro giorno" dice la ragazza
"Aha?" chiede Timothy con una nota di titubanza per lui sconosciuta di solito in queste situazioni
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on time
RomanceElena conduce una normalissima vita da diciottenne, non scambierebbe la sua quotidianità con nessun altro e se c'è una cosa che adora fare è scrivere, scrivere di personaggi ai quali permette di vivere ciò che lei ancora non ha vissuto. A inizio ann...