Sono un po' in ansia, scegliere come vestirmi mi da sempre qualche problema e adesso lo devo fare per uscire con Leo; non ho chiamato le mie amiche per aiutarmi perché non sono a questo livello, ma sono abbastanza nel panico.
"Ele pranzi con noi oggi?" chiede mia madre affacciandosi alla porta della mia camera
"magari richiudila dietro di te la porta mamma, sono in reggiseno"
"tanto sai chi ti si fila" dice lei sorridendo
"comunque no oggi non pranzo a casa te lo avevo detto"
"ah già il ragazzo misterioso, digli che le prossime volte che dovete uscire (se ce ne saranno) è pregato di scegliere un giorno ed orario diverso rispetto alla domenica a pranzo"
"d'accordo, gli spiegherò che mia madre è una maniaca e mi costringe chiusa in casa se non per andare a scuola" dico io con fare struggente
"scema" risponde uscendo, ma poi torna indietro e fa capolino "e fammi sapere come è andata quando torni" mi dice ammiccando e poi esce.
Alla fine opto per la mia maglietta preferita (sì, a 19 anni ho ancora una maglietta preferita): è a righe bianche e verde militare, stretta, a maniche lunghe con uno scollo a v, semplicissima ma comoda, morbida e bella. Come pantaloni dei jeans blu scuro larghi con una cintura bianca, e le mie solite scarpe nere a caso.
Prendo la mia borsetta bianca ed esco, Leo mi ha scritto che è sotto casa mia ma per qualche motivo dice di preferire restare fuori ad aspettarmi invece di entrare.
Scendo le scale e la mia treccia laterale continua a spostarsi in modo fastidioso.
Uscendo dalla porta vedo Leo affianco ad una macchina, mi sta aspettando con le cuffie nelle orecchie."Eii" dico io arrivando.
"Ciao" mi sorride lui togliendosi le cuffiette "allora, sei carica?"
Sì sono carica, ma dimmi dove stiamo andando, le sorprese non mi piacciono particolarmente"
"Non avevo intenzione di fare il misterioso, andiamo al bowling. " storco il naso, faccio veramente pena a giocare a bowling.
"Non sai giocare eh?" dice lui notando la mia espressione
"Come fai a decifrarmi conoscendomi da un mese?" gli chiedo io ridendo, lui sembra a disagio ma poi scuote la testa.
"non era complicato, ho supposto la cosa più ovvia"
"D'accordo, andiamo" dico avvicinandomi alla macchina dietro di lui
"Ah no, vieni qua, ho la moto" mi dice lui indicandomi con la testa una moto bianca poco più avanti.
"Ah ok" dico io, lui mi porge un casco rosa e io me lo metto con faccia adorante
"Ti piace il rosa?" mi chiede lui
"Assolutamente, è il mio colore preferito"
"Non si direbbe, non sembri una da rosa" dice lui, rabbuiandosi poi un po'
"Tutto ok?" chiedo io dubbiosa, magari il rosa gli ha ricordato qualcosa...?
Lui sembra risvegliarsi, mi fa un sorriso e sale in moto "Certo, scusa. Andiamo"
Arrivati al bowling ci sistemiamo e incominciamo a giocare, lui fa uno strike dietro l'altro, io non riesco mai a farne cadere più di quattro, sta iniziando a diventare un po' frustrante dato che odio perdere.
"Devi piegarti di più e non sbracciare, fai un movimento preciso" dice lui accanto a me, io ci provo, e ne butto a terra 5, ma poi riprovo e faccio il primo strike.
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on time
RomanceElena conduce una normalissima vita da diciottenne, non scambierebbe la sua quotidianità con nessun altro e se c'è una cosa che adora fare è scrivere, scrivere di personaggi ai quali permette di vivere ciò che lei ancora non ha vissuto. A inizio ann...