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Frank

Stiamo uscendo dalla sala prove e Stiva mi si avvicina.
<<Frank. Ti uccido se le fai del male.>>
<<Stiva che hai capito? Abbiamo solo fatto pace.>>
<<E allora perché non le hai detto che fai lo youtuber?>>
Rimango in silenzio. Non ho una risposta alla sua domanda, non so nemmeno io perché l'ho fatto.
Stiva mi lancia uno sguardo preoccupato prima di dirigersi verso la sua auto.
Mi incammino verso casa, mi piace passeggiare per Bologna, anche se i nuvoloni neri minacciano pioggia, rendendo la notte ancora più buia.
<<Ehy Frankino.>> Mi chiama Maria correndo verso di me per raggiungermi.
<<Come mi hai chiamato nanetta?>>
<<Frankino. Non ti piace?>>
<<No>>
<<Abituatici>> mi risponde lei prendendomi per un polso ed iniziando a correre verso piazza Maggiore.
<<Ehy calmati.>>
Delle gocce iniziano a cadere e lei si ferma in mezzo alla piazza con le braccia aperte, suscitando così la curiosità dei pochi passanti, vista l'ora tarda e la pioggia che scende sempre più fitta.
<<Nanetta, ti ammalerai. Cerchiamo riparo.>>
Mi guarda e mi sorride. Ma non è un sorriso triste come quello di prima, anche i suoi occhi sono illuminati.
Prende il telefono e fa partire una canzone che riconosco essere La banalità del mare, dei Pinguini Tattici Nucleari.
<<Anche tu li ascolti?>> le chiedo avvicinandomi a lei.
Anziché rispondere mi prende la mano e mentre canta a squarciagola inizia a ballare una danza buffa, che conosce solo lei, trascinandomi in dei passi che non capisco.
La canzone finisce e noi siamo zuppi dalla testa ai piedi, ma stiamo ridendo come dei pazzi, fregandocene di tutto e di tutti.
<<Dovresti sorridere più spesso Frankino. Scommetto che faresti cadere ai tuoi piedi qualsiasi ragazza nel giro di cento metri.>>
Mi imbarazzano i complimenti, sono un tipo piuttosto riservato e insicuro.
<<Grazie.>> le rispondo sinceramente. Sto per dirle che faccio lo youtuber, ma lei non mi sta più ascoltando, sta rincorrendo un gattino sbucato da chissà dove, completamente bagnato dalla pioggia.
Riesce a prenderlo e viene verso di me.
<<Frankino guarda. Povero piccolo. Dovremmo portarlo da un veterinario.>>
Cerco velocemente su Google e scopro che c'e una clinica a 500mt aperta 24h.
La prendo per mano, mentre lei con l'altro braccio tiene il gattino e la conduco lì.
Dopo i vari controlli del caso scopriamo che il gattino ha due mesi, sta bene ed è maschio.
<<Che volete fare?>> ci chiede il dottore. <<lo lasciate qui o lo prendete voi?>>
Maria mi guarda con occhi tristi.
<<Lo prenderei io, ma mia mamma è allergica.>>
<<Lo prendo io.>> dico senza pensarci troppo.
Lo accarezzo e la sua testolina si appoggia sulla mia mano, in cerca di coccole. Sono già innamorato di questo esserino.
<<Sai già come chiamarlo?>> mi chiede lei uscendo dalla clinica.
<<Sinceramente no. Hai idee?>>
<<Che ne dici di Robert? Come il cantante... >>
Non le lascio finire la frase.
<<Dei Led Zeppelin.>> diciamo in contemporanea.
Lei annuisce, mentre coccola Robert e io le sorrido. Sta ragazza è piena di sorprese.
<<Nanetta ci sta un problema. Non ho nulla per lui.>>
<<Abbiamo il cibo che ci ha dato il veterinario, per stasera gli faremo una cuccia improvvisata. Poi domani mattina andiamo al supermercato. Ora su, andiamo a sistemare il piccolo Rob.>>
<<Praticamente ti stai invitando a casa mia.>> le rispondo ridendo.
<<Ti ricordo che è anche un po' mio, quindi si, verso casa Frankino.>>
Mi metto una mano in faccia. Sta ragazza è proprio strana.

Verità o Bugia ||Davide Franceschelli|| Space Valley/rovere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora