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Frank

Sono agitato mentre mi chiudo la camicia. I miei ultimi appuntamenti ufficiali erano a base di discorsi inutili e caffè presi di fretta dividendo il conto.
Ma con lei è diverso, lei si merita tutto il mio tempo. La voglio portare al sushi, in quel localino intimo, con le candele sul tavolo. E poi la voglio portare sui colli, a guardare le stelle e Bologna dall'alto. E lì le dirò che la amo. Deve essere tutto perfetto.
Telefono, portafoglio, chiavi. Ho preso tutto, Maria mi sta aspettando, è ora di andare.
Accendo la radio mentre guido per le vie di Bologna, le note dei Pinguini Tattici Nucleari risuonano nella mia auto. E sorrido. Sorrido pensando a come si è emozionata ieri sera quando ha capito dove eravamo, sorrido pensando a lei che canta e salta mentre Riccardo e la sua band suonavano, sorrido mentre penso ai suoi occhi nei miei sulle nota della nostra canzone.
Già, ormai La banalità del mare è la nostra canzone per me. Quella che mi fa pensare a lei.
Con i suoi occhioni nascosti dagli occhiali che puntualmente le cadono sul naso, con i suoi capelli che tormenta in continuazione, con il suo corpo minuto che solo sfiorare mi provoca brividi.
E poi abbiamo fatto l'amore. Come non mi succedeva da anni. Le donne non mi sono mai mancate, sarei ipocrita a dire il contrario, se volessi fare una scopata mi basterebbe scegliere. Ci sono delle fan che farebbero carte false per venire a letto con me.
Ma io non sono così. Io voglio la persona giusta al mio fianco, quella con cui voglio svegliarmi ogni mattina. Ed è Maria. Voglio canticchiare tutte le mattine la sigla di Spongebob se significa farla ridere. Voglio vederla mentre si sporca la bocca col suo cornetto al cioccolato e il cappuccio, rigorosamente senza lattosio. La voglio nella mia vita.
Mentre sono fermo al semaforo con la coda dell'occhio vedo un fioraio, di quelli sempre aperti e senza pensarci troppo cerco un parcheggio.
Le voglio regalare una rosa rossa ed un girasole, il suo fiore preferito. Una cosa semplice ma speciale, come lo è lei.
Dopo aver comprato tutto risalgo in macchina, fortunatamente sono partito in anticipo.
Lei è lì, sotto casa che mi aspetta, la vedo da in fondo alla strada. È bellissima col suo vestitino nero e la giacca di pelle. Si è truccata pochissimo per fortuna, non amo molto tutte quelle cose sulla pelle ed i capelli sono raccolti in una coda. Rimango a bocca aperta.
Metto la freccia per girare a sinistra ed entrare nella via, dalla parte opposta non arriva nessuno, ma da dietro decidono di sorpassarmi.
L'ultima cosa che sento è Maria che urla.
Poi il buio.

Verità o Bugia ||Davide Franceschelli|| Space Valley/rovere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora