CAPITOLO 44 - Olmo e Corda di cuore di Drago

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= Altovento / Monte Bianco, Valle D'Aosta (Italia). Giugno 1964 =

La bella stagione aveva reso le giornate più lunghe e il Sole più caldo. Quasi tutta la neve si era sciolta, e faceva persino caldo per i canoni delle Veela Nere.

La noia divorava Aradia, che ormai eccelleva in tutte le discipline previste: si librava egregiamente sui Volather, sapeva domare i cavalli e montarli sia a pelo che sellati, tirava con destrezza con l'arco, duellava benissimo sia in forma Magica che col pugnale e la spada tradizionali, aveva uno spiccato Dono Magico, sapeva come fare le Offerte alla Fonte, e avendo dato il proprio contributo ad allevare Altair - nutrendolo, lavandolo, cambiandolo, mettendolo a dormire e tutte le altre faccende - era ormai piuttosto avviata al futuro di riproduttrice per i Malfoy. Poteva dunque definirsi pronta a prendere il ruolo di sua madre, e infatti fra le due era iniziata una sgradevole rivalità, che i Memoriali descrivevano come il preludio per il passaggio del Potere. L'età della ragazzina era ideale, forse persino precoce, ma era stata partorita, educata e istruita esattamente per arrivare a quel momento. La Comunità si stava preparando alla dipartita di Thanasia, accorgendosi di essere molto affezionati a lei... L'avrebbero ricordata e compianta fino alla fine dei tempi, e la situazione si era fatta talmente palese che Ashram aveva iniziato a comporre il Cantico che avrebbe esibito alla Cerimonia funebre della madre. Beh, 209 anni non erano certo pochi, e infatti la Sacerdotessa sembrava aver accolto i cambiamenti della figlia con il distacco e la rassegnazione di chi è pronto a lasciare questo mondo.

C'era passata anche lei, d'altronde, quando aveva ucciso Teeraal, diventando la nuova - e attuale - Sacra Domina. Era il normale cerchio della vita ad Altovento, e un giorno la figlia di Aradia avrebbe fatto altrettanto con lei, di Sacerdotessa in Sacerdotessa, fino a che la Luna fosse sorta in cielo.

*

Intanto Astaroth e Abraxas avevano provato a introdurre gradualmente Aradia nella Società Magica inglese, ma era stato un completo fallimento: pur usando la Pozione Polisucco per assumere le fattezze di Nathalie De Lorraine - identità che avrebbe definitivamente abbracciato una volta sposata con Lucius, al compimento del diciassettesimo anno del giovane Malfoy - era palesemente impaziente, nervosa e falsa; non aveva né la grazia né la 'maschera' tipica delle Aristocratiche, e non si era mai sforzata per imparare i nomi, le Casate, gli Stemmi e gli aneddoti necessari per apparire in pubblico, reputandole - parole testuali - « Enormi cazzate ». Era tremendamente imbarazzante sia per il padre che per il futuro suocero, che spesso si scambiavano occhiate di mal celato disagio, intervenendo per zittire o persino allontanare la ragazzina appena smetteva di stare al gioco, comportandosi troppo diversamente dalla vera Nathalie, che - per fortuna! - in Inghilterra nessuno conosceva di persona. Il futuro sposo d'altronde era la marionetta di chi decideva per lui, pertanto non si espresse mai in merito, in nessuna delle uscite; in fondo aveva quasi 10 anni, cosa avrebbe potuto dire? Non si era mai chiesto se volesse sposarla davvero, passando il resto della vita con una persona imposta: così gli era stato ordinato, da piccolo, e - crescendo - non aveva speso mezzo neurone a ribellarsi contro un destino che gli era stato cucito addosso da quel nonno adorato, che non avrebbe mai contraddetto o deluso.

Mancavano ancora sette anni al matrimonio, e Aradia poteva soltanto sperare di deludere abbastanza i Malfoy affinché cercassero una fattrice altrove, scegliendo 'una di loro', del loro rango, della loro Cultura, della loro specie, permettendole così di restare ad Altovento, restando con la sua Famiglia e le sue usanze. Aradia infatti disprezzava gli umani e il loro assurdo mondo di etichette, di regole, di divieti e di convenzioni, sentendosi soffocare e morire dentro ogni volta che il futuro suocero proponeva una data per portarla in Inghilterra, in compagnia dei Black, dei Rosier, degli Avery, dei Greengrass, degli Yaxley, dei Crabbe, dei Carrow, dei Dolohov, Aristocratici e non, purché Purosangue, ossia gli habitué della loro cerchia stretta. Ma lei detestava la Polisucco, detestava dover conteggiare una sorsata ogni ora, e detestava fingersi qualcun altro: non faceva nulla per nasconderlo, creando enormi imbarazzi. Sembrava di essere tornati ai tempi della giovane Sophie, ma molto peggio!

Antica Notte 🌙 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora