CAPITOLO 30 - La separazione

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ATTENZIONE: CONTENUTI ESPLICITI ED ARGOMENTI SENSIBILI, RISERVATI A UN PUBBLICO MATURO E CONSAPEVOLE (18+) | WARNING: EXPLICIT CONTENT FOR ADULTS ONLY (18+) | La trama di "Antica Notte" affronta delle tematiche sensibili con uno stile ruvido, distopico, senza censure e politicamente scorretto che potrebbe risultare disturbante. Sono presenti scene esplicite di immoralità, ingiustizia sociale, violenza, sesso e altri elementi controversi. Il lettore deve approcciarsi alla saga con maturità e distacco, contestualizzando l'ambito fantasy. Per il momento la saga è solo in italiano 🇮🇹Se per comodità preferite la versione cartacea o l'eBook contattateci a "anticanotte@libero.it". Antica Notte è autofinanziato, pertanto se vi fa piacere mandare una donazione alla nostra Associazione per aiutare a sostenere le spese il riferimento PayPal è: anticanotte@libero.it | DISCLAIMER: J.K. Rowling, Warner Bros, gli Editori e tutti gli Aventi Diritto | Le illustrazioni interne ad Antica Notte sono realizzate dalle Artiste italiane Dany&Dany, www.instagram.com/dany_and_dany - www.facebook.com/danyanddany | Grazie e buona lettura

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= Villa Malfoy / Amesbury, Wiltshire (Inghilterra). 8 febbraio 1958 =

Non ci fu nessuna festa di compleanno per Abraxas.

Nessun ricevimento, pacco, torta o uscita: aveva chiesto esplicitamente di non preparare nulla, né di parlare dell'argomento; aveva proibito addirittura alla Servitù di fargli gli auguri, cercando di dimenticare che giorno fosse. Non c'era niente da festeggiare nel suo primo compleanno da 'solo'... L'idea che non ci fosse suo padre a fargli quel sorriso fiero e commosso, lo dilaniava internamente. Aveva perso sua madre in un momento abbastanza giovane e abbastanza impegnato da riprendersi abbastanza in fretta dall'accaduto, ma la perdita di suo padre lo devastava. Non era più stato lo stesso, da quel 20 gennaio.

Aveva ignorato tutte le lettere che i rapaci si impegnarono ad accumulare sulla scrivania dello Studio. Gli aveva lasciato la finestra aperta, di mattina, così da non essere disturbato ad alzarsi. Aveva ricominciato a nevicare... Incurante dell'aria fredda che entrava dall'esterno, si era seduto sul divano, davanti al camino acceso, e si era versato dell'altro cognac. Aveva imparato dove fossero disposti gli alcolici nella loro grande Cantina, alla quale si accedeva dalle Cucine... Lui, che aveva sempre retto poco persino un bicchierino di rosso, si era trovato a scendere tre volte di sotto per prendere una bottiglia nuova, incurante dell'annata e del valore. Aveva deciso di consumare in silenzio la scomparsa di suo padre, e - per farsi forza - l'aveva definita 'una fase': non si sarebbe trasformato in un ridicolo ubriacone come suo cugino, Jerome, non aveva nessuna intenzione di cadere tanto in basso... Tuttavia, per la prima volta in vita sua aveva compreso le qualità ansiolitiche dell'alcool, che fino a poco tempo prima gli erano del tutto sconosciute. A ogni sorso che ingurgitava faceva una smorfia per il sapore amaro e pungente, e si prometteva - « Un ultimo bicchiere, e lo supero » - oppure - « Domani starò meglio »... Ma di bicchieri ne aveva svuotati numerosi durante le ultime tre settimane.

Nessuno osava dirgli nulla: non c'era niente da dire, in fondo. Sapevano quanto fosse legato a suo padre, e fra un giovane Capofamiglia e il suo predecessore c'era qualcosa di speciale, di importante, di profondo, che andava ben al di là dell'essere semplicemente padre e figlio. La Società Aristocratica imponeva che nuove generazioni di Purosangue venissero quanto prima partorite, istruite ed incaricate, ma la verità era che, a 21 anni, compiuti proprio quella mattina, era solo un ragazzetto spaventato, che avrebbe venduto l'anima per riavere la presenza di suo padre ancora un po' al proprio fianco. Nell'ultimo anno aveva ereditato la Leadership della loro Casata e si era impegnato moltissimo, conducendo inoltre un ottimo lavoro con Mr. Jenkins, il Governatore del Wiltshire; si era gettato a capofitto per essere all'altezza delle aspettative dei Malfoy, fino a dimenticarsi della moglie e dei bambini... Ma sapeva che suo padre fosse sempre presente, alle sue spalle, in silenzio, dietro le quinte: poteva voltarsi e chiedergli un consiglio in qualsiasi momento del giorno e della notte; la sua esperienza era preziosa, e il suo carisma ineguagliabile... Aveva la consapevolezza di non possedere né il fascino né l'ascendente di Septimus Malfoy, e questo lo dilaniava. Tuttavia, saperlo di sotto, in Biblioteca, o saperlo all'estero - chissà dove! - non era certo la stessa cosa, e anche se in quelle settimane non era accaduto nulla in particolare da necessitare un supporto o un consiglio immediato, il giovane Capofamiglia aveva il terrore di dover gestire un'emergenza da un momento all'altro. Non c'era più nessuno alle sue spalle ad accorrere in caso di problemi, e sapere a sua disposizione Black o Avery Senior non era la stessa cosa. Erano suoi parenti alla lontana, ma non erano carne della stessa carne. In confronto alle elucubrazioni alle quali si era lasciato andare ultimamente, dare i M.A.G.O. a Hogwarts, sposarsi e diventare padre gli pareva ormai una passeggiata. A lavoro era diligente, ovviamente: nessun Malfoy al mondo sarebbe stato incapace di indossare una maschera: ambizioso fin da ragazzo, era intenzionato a diventare il nuovo Governatore della loro Contea una volta andato in pensione Mr. Jenkins, il quale - per fortuna - si diceva molto soddisfatto di lui; meglio: non avrebbe dovuto Lanciargli un 'Imperius' per entrare forzatamente fra le sue grazie.

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