CAPITOLO 31 - Tali Padroni, tali Servi

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= Amesbury, Wiltshire (Inghilterra). Febbraio 1958 =

Da quando il Signor Septimus era andato via da casa erano cambiate molte cose a Villa Malfoy. C'era stato talmente tanto lavoro per i Winsor che dovettero richiamare il loro terzo figlio maschio dall'Irlanda, poiché il padre, Philip, faceva ormai quello che poteva alla sua età, e gli acciacchi iniziavano a debilitarlo pesantemente.

Da anni Gerald, il primogenito, era stato nominato Cocchiere personale di Lord Malfoy e coordinatore della Scuderia: un ruolo e un onore che il Signor Septimus avrebbe riservato solo a una persona di estrema fiducia e di esperienza coi cavalli, e che andava oltre a un semplice aumento in termini economici. Gerald non aveva infatti mai deluso le aspettative del suo Datore di lavoro: instancabile, sempre col sorriso sulle labbra, era gentile e pacato; lo si poteva chiamare in qualunque ora del giorno e della notte: sotto il Sole cocente, in pieno diluvio, con il vento che piegava gli alberi o durante una pesante nevicata, lui sarebbe stato pronto con la carrozza nel luogo e nell'orario domandato. Conosceva ogni singolo Lusitano della Scuderia: sapeva quali attaccare e quali no, perché ogni pariglia era diversa, così come aveva assistito alla doma della maggior parte dei soggetti attualmente in sede.

Il secondogenito dei Winsor, Conrad, non aveva fatto altrettanta carriera. Essendo piuttosto chiuso di carattere, non si era mai fatto notare dai Padroni, ma non gli importava. Amava molto i cavalli e li capiva più delle persone, pertanto fin dalla sua maggiore età era stato assunto per badare ai Lusitani dei Malfoy: dosava sapientemente i pastoni e controllava soprattutto le giumente e i loro preziosi puledri. E anche se non aveva mai attirato le grazie del Signor Septimus, ma non si era nemmeno mai fatto sgridare, punire o sospendere in tre decenni di servizio, svolgendo i suoi compiti con umiltà e riservatezza. Era un bravo lavoratore, come ce n'erano tanti altri sul libro paga dei Malfoy.

Come da tradizione, le donne non si occupavano dei lavori pesanti. Da tempo la signora Winsor era stata promossa a coordinatrice delle Domestiche, che, per intenderci, era una sorta di versione femminile del maggiordomo. Lei e la figlia lavoravano al Maniero, a stretto contatto coi Padroni, avendo conquistato le loro grazie con la giusta dose di disponibilità e cortesia. La sua unica figlia, Helen, era infatti la quarta e ultima arrivata in famiglia: dopo i primi tre maschietti finalmente era riuscita ad avere una femmina, il che era ottimo per ricevere un aiuto nei lavori domestici, a fine turno. O almeno, così avrebbe dovuto essere in circostanze normali.

La ragazza era ormai completamente assorbita dai piccoli Malfoy, al punto da non avere più un solo giorno libero. Anche quando sarebbe rimasto soltanto Lucius a cui badare, sarebbe stato comunque un impegno di 7 giorni su 7, dalla mattina alla sera. Lo gestiva praticamente come se lo avesse partorito lei, avendo ricevuto l'incarico fin dal giorno in cui lui era nato, quattro anni prima, eppure non si lamentava. Ma non era semplice stacanovismo: i suoi parenti erano perfettamente consapevoli delle fantasie che lei coltivava riguardo al giovane Lord Malfoy, fin da quando era una ragazzina; non si era ancora stancata di quella cocente cotta per Abraxas, ed esattamente per quel motivo non le pesava il ruolo.

Al contrario, essere stata incaricata come Istitutrice dei suoi figli era stato come vincere la lotteria: in tal modo si era assicurata la possibilità di vederlo e di parlargli tutti i giorni, e in più l'occasione di vivere un sogno a occhi aperti, dove - nella sua mente - loro erano una coppia sposata e felice, e quelli erano i loro bellissimi bambini. Pur cosciente che non sarebbe mai diventata la Lady Malfoy in mancanza del Titolo nobiliare, indispensabile per essere presa anche solo in considerazione da dei Purosangue del loro lignaggio, per sua fortuna possedeva almeno la giusta dose di umiltà e fantasia per condurre una vita felice, accanto al ragazzo di cui era sempre stata innamorata - o invaghita? - e guadagnando molto più di tutti i suoi parenti grazie a un costante accumulo di straordinari, che non le pesavano. Non si era mai lamentata per i turni, né aveva mai domandato di essere alternata con una seconda Istitutrice, anche quando sapeva di poter contare su sua madre. Al contrario, la sua più grande paura consisteva nell'essere declassata a Domestica, com'era prima della nascita di Lucius, una volta che i bambini fossero andati a Scuola, o se gli fosse capitato qualcosa nel frattempo, facendo arrabbiare i Padroni. Era consapevole di avere 'solo' 11 anni per godersi quel momento, e in un momento di lucidità patì persino la partenza di Sophie, non soltanto perchè la si privava della piccola Victoire, che adorava, ma soprattutto perchè in tal modo la Signora non avrebbe potuto partorire altri figli, e al compiere degli 11 anni di Lucius - nel 1965 - sarebbe sicuramente tornata a essere una Domestica, perdendo il ruolo se il Padrone non avesse avuto altri eredi. Le piacevano moltissimo i bambini e desiderava averne di propri, eppure non riusciva a 'guardarsi attorno': lavorava tanta gente per i Malfoy, e i garzoni di certo non mancavano, anche figli di rispettabili famiglie di Domestici esattamente come la loro, tuttavia non riusciva a togliersi il suo 'Xas' dalla testa, e ancora doveva mordersi la lingua per non chiamarlo in quella maniera affettuosa. Pur essendo coetanei ed avendo frequentato gli spazi e i giardini di Villa Malfoy fin da piccoli, da quando lui si era sposato era diventato "il Padrone", per tutti, e a quel punto lei non aveva più potuto usare toni, sguardi, maniere o appellativi confidenziali. Erano cambiate tante cose nel frattempo, ma non aveva smesso di adorarlo, con quel pizzico di fanatismo che non di rado si verificava fra le Servette e i loro Padroni, una situazione piuttosto comune nel rango dei Malfoy e delle altre Famiglie Aristocratiche.

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