CAPITOLO 42 - Ne avresti il diritto

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= Villa Malfoy / Amesbury, Wiltshire (Inghilterra). 20 ottobre 1962 =

Come promesso Abraxas era tornato al Maniero e si era imposto di riprendere in mano le redini della Casata.

Aveva dovuto rivedere i Soci delle varie Ditte, leggere i Resoconti arretrati, aggiornarsi con la Servitù, fare mente locale e ricominciare una quotidianità. Era talmente scosso dagli ultimi eventi da aver bisogno di rileggere ogni foglio e riascoltare ogni parola almeno due volte.

Era tornato anche a lavorare dal Governatore del Wiltshire che, come promesso, gli aveva intanto spianato la strada all'interno del loro Partito. In realtà non c'era stato bisogno di insistere: era infatti un ottimo elemento, preciso, intelligente e deliziosamente ricco, pertanto appena Mr. Jenkins lo aveva proposto - mettendoci più zelo del previsto - come suo sostituto, in previsione della pensione imminente, nessuno ebbe da storcere il naso o lamentarsi. Certo, era molto giovane, tuttavia andava per i 26 anni, e non era certo un bambino; era ambizioso, una qualità indispensabile in quell'attività, inoltre i Malfoy avevano un curriculum invidiabile e molto attivo nel contesto della politica della loro Contea. Altro dettaglio interessante, erano famosi per la generosità finanziaria con la quale avevano sempre ricompensato chi li aveva assecondati e sostenuti, pertanto la proposta di Mr. Jenkins venne accolta con vivace interesse. Dunque, nel tornare in Inghilterra, Abraxas aveva partecipato a tutte le riunioni del Partito dove, in comune accordo, si era deciso di incaricarlo come nuovo leader la Primavera successiva, periodo che sarebbe coinciso con l'uscita di scena di Mr. Jenkins. Un applauso aveva seguito la comunicazione: così facendo sarebbe andato alle elezioni del '63, e chissà, se la Contea fosse stata d'accordo con loro avrebbe anche potuto diventare il nuovo Governatore; sarebbe stato il più giovane nella storia del Wiltshire.

Una notizia stupenda per la sete di potere dei Malfoy! Eppure qualcosa impediva al ragazzo di gioire quanto avrebbe dovuto: non riusciva a togliersi dalla testa Thanasia. La vedeva nei suoi sogni, tutte le notti, fantasticando su quella pelle bianca... Non aveva mai visto una donna nuda all'infuori di Sophie e Helen, e per quanto fossero due belle ragazze non potevano essere lontanamente paragonate con le Veela Nere. Thanasia non era l'unica femmina degli Antica Notte che il Lord aveva visto ad Altovento, tuttavia le altre non l'avevano colpito in quella maniera, ossessionandolo. Stando all'opinione di Astaroth quel sentimento era frutto solo di un Incantesimo, pertanto non era reale, ma il giovane sentiva di non sbagliarsi nell'affermare che fosse davvero innamorato di lei. Forse per l'aura, forse per la Potenza che emanava, forse per la bellezza inenarrabile, o forse per l'indipendenza... Inafferrabile, selvaggia, magnifica. Avrebbe offerto metà del patrimonio dei Malfoy per poterla possedere una sola notte, e considerata la loro repulsione allo sperperare fortune inutilmente, era un pensiero che denotava la sua convinzione. Ma più che riviverla quotidianamente nelle proprie fantasie, non gli restava altro.

Lucius era rimasto in Italia: doveva trascorrere quanto più tempo con la sua futura sposa, era stato concordato. Meglio, così il padre non doveva badare a lui; d'altronde convincere Aradia ad abituarsi alla noiosa vita dei Maghi civilizzati pareva un'impresa non indifferente, e la sua repulsione a lasciare la terra natia imponeva a Lucius un trasloco temporaneo, in attesa di cominciare gli Studi. D'altronde il bambino doveva essere 'parcheggiato' solo per tre anni: che fosse stato mandato a Durmstrang o che fosse stato accettato a Hogwarts poco sarebbe importato, erano entrambe due Scuole prestigiose, e fino alla sua maggiore età non sarebbe stato rilevante all'interno della Casata.

Dunque Altovento fungeva da 'asilo' perfetto, e di quando in quando il Lord lo raggiungeva, in realtà per cercare lei. Se le condizioni meteo lo permettevano, andava a cavallo fino a Nitidaqua, dove, talvolta, vi trovava suo figlio, intento a fare un po' di Magie per conto proprio, esercitandosi nella radura con delle forme rudimentali di 'Accio' e 'Depulso', usando la Bacchetta del nonno: uno dei lasciti di Septimus, in attesa che il nipote ricevesse una Bacchetta propria in concomitanza con l'inizio della Scuola.

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