Capitolo 5

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Ero al Vipra, solito tavolo, solita serata. Ormai la zolletta di zucchero si era totalmente sciolta nel mix di Bourbon e Angostura presente nel bicchiere.
Continuavo a fissarla mentre si spostava da un tavolo all'altro con una grazia mai vista. Era in nessun luogo, ma contemporaneamente era ovunque, la sua presenza occupava tutto il locale.
"Se non ti è piaciuto posso fartelo rifare" Disse indicando il mio old fashion.
"Non ti preoccupare, portamene direttamente un altro"
Lei mi guardò stranita, ma decise di non fare commenti e si allontanò con un sorriso.
"Certo, arriva subito"
Penso spesso a quella volta, la prima in cui lei mi abbia realmente visto.

La incontrai ad un punto morto della mia vita, quando avevo già avuto tutto quello che potevo ottenere e avevo già sfruttato male le poche chances che mi aveva riservato la vita; lei era lì, con degli enormi occhiali rosa che le coprivano il volto, come se se volesse urlare al mondo "Nessuno può ferirmi ancora dietro questa maschera", eppure la sua voglia di gridarlo a squarciagola evidenziava solo la sua enorme fragilità e la diffidenza nei confronti degli altri esseri umani.
Ne rimasi estremamente affascinato, una creatura così dura e così fragile, un ossimoro vivente.

Pagai, lasciai la mancia, a lei ovviamente e me ne andai; mi aveva rivolto la parola. Mi aveva totalmente cambiato la giornata, ma lei non lo sapeva. Non poteva avere idea di quel sadico meccanismo che aveva appena messo in moto. Lei era, caro spettatore, totalmente ignara del suo futuro, mentre io ero perfettamente a conoscenza del fatto che avrei mosso mari e monti per renderla mia.

Nel segno del capricornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora