Amaya sapeva poche cose di sé, ma di una cosa era totalmente certa: avrebbe avuto una meravigliosa bambina e l'avrebbe amata più di se stessa. Il suo nome sarebbe stato Stella.
Spettatore, ti sicuramente penserai che si tratti di una cosa di poco conto, ma per Amaya, Stella significava vita;non perché oggettivamente si tratterebbe di una nuova vita, ma perché il pensiero di Stella manteva viva lei.
Ogni volta che gli occhi le luccicavano per il dolore, quando le nocche si facevano bianchi, Amaya stringeva i denti e pensava a Stella. Ogni volta che il dolore era così puro e la rabbia così cieca e Amaya voleva solo urlare e scomparire e tutto diventava nero voluttuoso, Stella era lì, come un faro nella tempesta e se il coltello premeva troppo forte sulla vena, come un angelo Stella lo fermava. "Solo per te resisto" diceva.
"Perché voglio portarti a vedere il mondo, su un'altalena e a scoprire il tuo gusto di gelato preferito" e il coltello cadeva,o rimergeva dalla vasca.Un attimo, di lucidità o pura follia, scegli tu spettatore. Era la sua stella polare, o Sirio, la stella più splendente nella notte più buia. Lei viveva per qualcuno che ancora non c'era, lei si preparava e sopportava per donare se stessa a qualcuno che avrebbe amato più di tutto.
Quando Amaya me lo raccontò, all'inizio non le credetti. Una ragazza così giovane che studiava letteratura, così bella e solare come poteva pensare ad un essere ancora nato? Impossibile mi dissi.
Eppure ora dopo tutto quello che abbiamo passato, la capisco. Lei sapeva che sarebbe arrivata, come un marinaio preannuncia una tempesta, lei aveva preannunciato la sua salvezza.
Questo la rendeva così diversa, una vita così breve, ma così vissuta che la rendeva esperta di stragi. Ascoltarla, era una gioia, rendeva la tua vita più leggera, meno faticosa, meno penosa.
Se una ragazza così giovane aveva resistito così a lungo e te lo raccontava con un sorriso, pensavi subito Spettatore "Allora sicuramente ce la farò anch'io".
Ma se Spettatore avessi potuto vedere ciò che si nascondeva dietro quella muraglia cinese, forse, come lei non saresti voluto essere.
Perché sinceramente di lei non restava molto.
Pensavo spesso che se fosse stata un animale, madre natura non le avrebbe consentito di vivere, troppo crudele, troppo dolore, per unico corpo. A causa della loro debole natura, sarebbe stata debellata all'inizio, senza sofferenza. Invece, era un essere umano e a causa della sua sensibilità avrebbe continuato a soffrire per i prossimi 60 anni, a patto che ci arrivasse, ovviamente.
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Nel segno del capricorno
Fiction généraleDicono che la vita non ti dia nulla che tu non sappia sopportare. Amaya sapeva che questo, però, non era vero; alcune volte alle persone viene dato un peso troppo grande. Amaya sapeva che i detti servono solo per le persone deboli,coloro i quali si...