Ricorderò quella prima sera, come si ricordano solo le cose più care:con passione e sentimento, senza tenerlo troppo stretto, ma libero di volare e tornare. Quella sera è un mio pensiero costante, è cioè, quello che spero di sognare quando chiudo gli occhi, stringendoli forte, sperando che mi si conceda questa fortuna. Focalizzo un dettaglio casuale:i suoi occhi vispi, la mano che metteva davanti alla bocca quando rideva, la sua treccia così perfetta e spero che ricordandomi il sapore o l'odore del vino, mi trasporti nel mondo di Orfeo.
Parlammo tutta la sera e solo una volta lei mi tolse la sua attenzione: il suo sguardo fu catturato dal forte temporale che imperversava fuori, ne sembrava quasi attratta.
"Ti prego, non voglio sembrarti inopportuno, ma almeno per ringraziarti di avermi ascoltato tutto questo tempo, mi faresti il piacere di poterti riaccompagnare?"
"Come hai fatto a capire che ero preoccupata?" disse lei, leggermente accigliata
"Non lo so, ma sinceramente saperti là fuori, con quel vento, immagino a piedi, mi fa rabbrividire" le dissi cercando di essere il più sincero possibile.
"Non si accettano i passaggi dagli sconosciuti, non te l'hanno mai detto?" disse lei, guardandomi negli occhi spavalda.
"Non ti hanno insegnato, che non si accetta neanche da bere dagli sconosciuti?"
"Chapeau" disse lei, ridendo.
"Allora mi arrendo sir"
Spalancai gli occhi: "Come osi, alludere alla mia età in modo così poco velato?"
"Non alludo alla tua età, non mi disturba, pochi anni ci separano, alludevo alla tua anima, sembra vecchia quasi quanto la mia" la luce presente nel suo sguardo si estinse velocemente, così come si era accesa.
"Tesoro mio, le anime martoriate si riconoscono sempre"
"Sempre" rispose lei malinconica.Cambio di visuale. Noi in macchina,il vento che ci porta via, la corsa fatta per raggiungere l'autovettura.
"Che brutta persona che sei " disse lei ridendo come una bambina, non sembrava più la stessa persona con cui avevo parlato poc'anzi
"Io sarei la brutta persona? Mi sento ferito" la guardai risentito
"Ho impiegato dieci minuti a rincorrerti sotto la pioggia, nemmeno il mio autista sapeva più cosa fare" continuai io.
La verità caro Spettatore, era tutt'altra.
Mai in vita mia avevo visto una cosa così bella: Amaya ballare sotto la pioggia; sciolse la treccia, si scompigliò i capelli e restò lí, come se la pioggia fosse un dono di Dio creato apposta per lei, una sorta di doccia personale.
E rideva, dio se rideva, come un fanciullino, come se i suoi occhi a mandorla vedessero un significato nascosto in quell'evento atmosferico così naturale, come se celasse un segreto.
"Devi goderti di più la vita sir"
"La smetti con questo soprannome, è davvero frustrante"
"Frustrante, tu dici" ripeté lei.
"Esatto, frustrante" dissi io.
"Mancanto appagamento o soddisfacimento" disse lei guardando il finestrino.
"Scusami?" risposi io interdetto.
"Frustrazione : mancato appagamento o soddisfacimento di un bisogno; é la definizione".
"Quale sarebbe questo tuo bisogno non soddisfatto?" continuò lei imperterrita.
Da dove arrivava quella veemenza, non lo capirò mai. Amaya riusciva sempre a destabilizzarti, un attimo eri tranquillo e giocoso, l'attimo dopo partiva all'attacco cercando di capire ogni cosa di te. Assomigliava proprio ad uno di quegli animali che aspettava la preda, conscia del fatto che avrebbe vinto.
"Tu, suppongo" risposi. Chiaro. Netto. Gelido.
Così uscì quel monosillabo: tu. La dura verità non aspetta mai, ineluttabile.
"Sono qui, non essere giù". La mano di lei ora tracciava le scie gelide delle gocce di pioggia sparse sul finestrino.
"È ora che tu vada però" la macchina da tempo si era fermata.
"Hai ragione sir" aprí la portiera e iniziò a scendere e subito nel mio petto, come si era aperta quella portiera, una voragine si aprí.
"Sir?" disse lei girandosi prima di chiudere la portiera
"Dimmi Amaya"
"Si torna sempre dove si è stati bene"
E con questo augurio lei mi lasciò lì, da solo, al buio.
Sul sedile giaceva il suo elastico nero.
STAI LEGGENDO
Nel segno del capricorno
Aktuelle LiteraturDicono che la vita non ti dia nulla che tu non sappia sopportare. Amaya sapeva che questo, però, non era vero; alcune volte alle persone viene dato un peso troppo grande. Amaya sapeva che i detti servono solo per le persone deboli,coloro i quali si...