I Sette

1.3K 72 4
                                    

-Ci vediamo dopo, io entro dall'altra parte con i Sette- afferma John all'ingresso del grande salone.

-Ingresso d'effetto eh?- gli do un pugno sulla spalla e annuisco -Ci vediamo dopo capo-

Lui mi da un buffetto sulla guancia e si inoltra in un lungo corridoio alla nostra destra.

La sala è enorme. Il pavimento in marmo bianco risplende la luce dei mastodontici lampadari di cristallo che pendono prepotentemente dal soffitto. 

Le finestre ad arco sono coperte da spesse tende di velluto rosso. Cerco di non rabbrividire quando vedo quel colore perché le immagini di quei corpi martoriati mi invadono i pensieri.

La sala è popolata da signori con le uniformi da ufficiali e signore con straordinari e buffi vestiti di ogni genere. Vedo anche qualche donna con la divisa decorata da una moltitudine di medaglie.

Sento Beth prendermi per un gomito -Sta per iniziare Joelyn-

Annuisco appena e osservo il palco. Non so cosa provo. Non so se sono felice, triste, nervosa, turbata o euforica. Non provo assolutamente niente, come se improvvisamente il petto mi si fosse svuotato lasciando al suo posto solo un buco nero.

Una signora sulla quarantina avvolta in un ampio abito dorato si schiarisce la voce con il microfono in mano provocando un acuto e fastidiosissimo suono. Questo però basta per catturare l'attenzione di tutti che immediatamente si voltano verso il palco.

-Buonasera a tutti!- la sua voce è troppo esaltata per i miei gusti, lo trovo alquanto forzato. -Benvenuti alla cerimonia dei sette Sigilli- fa una pausa d'effetto guardando tutti con i suoi occhi ambrati -Tutti sappiamo quanto i sette ragazzi abbiano fatto per noi. Loro sono l'equilibrio e l'essenza del mondo. Sono i nostri guardiani, i nostri protettori, quelli che ci proteggono da qualsiasi minaccia. Oggi con grande onore ci sarà la persona che tiene insieme tutto questo progetto Jonathan Walker e i ragazzi prodigio!- inizia a battere le mani e il sipario alle sue spalle si apre.

John non sorride neanche quando si trova sul palco, se non fossi intenta a guardare i ragazzi penso che riderei per la sua espressione così cinica.

So chi sono, so associare i nomi ai loro volti. Avevo le loro foto quando mi hanno insegnato ciò che potevano fare.

Jaya e Atar si riconoscono subito. Essendo indiani hanno la carnagione scura, non quanto quella di John però. Jaya porta un sottile velo di seta rosa che copre interamente i suoi capelli. Gli occhi sono così scuri che penso sia impossibile scorgere le pupille. Indossa un completo elegante dello stesso colore del velo. Suo fratello gemello ha i suoi stessi occhi, i capelli sono neri con le punte arricciate che gli sfiorano il mento. Acqua e aria. Sembrano persone solari, hanno entrambi un sorriso radioso. Jaya ha persino una tenera fossetta sul lato sinistro della guancia che la rende ancora più carina.

Kyra, sembra imbronciata o forse è la sua solita espressione. E' abbastanza alta e in carne ma la sua presenza tende comunque a dominare sulle altre. Sembra proprio una tosta con quegli occhi blu scuro assottigliati e i capelli cortissimi biondi. Porta una moltitudine di piercing all'orecchio e da sotto la giacca di cuoio posso intravedere le linee di un tatuaggio.

Cedric è il tipico snob da manuale. I capelli biondi perfettamente modellati, rasato ai lati e il ciuffo più lungo in mezzo. Gli occhi color tempesta osservano la folla con sufficienza quasi come se non fossero così importanti da meritare la sua attenzione. Sembra avere perennemente una smorfia sul volto. Il genere di persona che preferisco di meno.

E poi i tre Sigilli Spirituali. Alexis, Bree e Derek.

Alexis è una persona inquietante direi. Forse è per il fatto che è un chiaroveggente e di per sè questo dovrebbe renderlo inquietante o forse è per il suo aspetto. Ha i capelli chiarissimi che si arricciano alle punte, gli occhi celesti scrutano tutto e tutti ma sembra esserci sempre qualcosa dietro quello sguardo, della malinconia forse. Chissà se essere un chiaroveggente ti porta a non sorprenderti più.

Bree. Non mi è mai piaciuta, sin dalla prima volta che mi hanno parlato di lei. I suoi occhietti color nocciola sembrano guardare tutti con aria maliziosa. Continua a portarsi dietro le spalle una ciocca di capelli ramati, come se volesse attirare l'attenzione. Porta un abito che le arriva fino al ginocchio di colore nero abbellito da ricami fatti da perline color avorio. E' una reginetta a tutti gli effetti, ed è ciò che vuole effettivamente sembrare. Un'altra persona da scartare direi.

Infine c'è Derek. La sua figura alta e asciutta spicca in mezzo agli altri sei. Ha i capelli neri e gli occhi di un verde magnetico. Dicono che sia quello che ha più voce in capitolo all'interno del gruppo ma da quel che ho sentito tende ad essere troppo autoritario. E' sempre lui a fare i discorsi e anche John lo nomina spesso con una punta di orgoglio.

John inizia a fare uno dei suoi lunghi discorsi su quanto sia importante il lavoro che stanno svolgendo i ragazzi e di quanto impegno ci stiano mettendo. Insomma, le solite cose che si dicono quando vuoi elogiare una persona. Cerco di non guardare i Sette, perchè l'immagine di me fra di loro mi sembra terribilmente sbagliata. 

Io non merito di stare lì. Non dopo ciò che ho fatto. Non dopo che...

-Joe!- Jeff schiocca le dita davanti alla mia faccia guardandomi allibito -Smettila di restare lì imbambolata, sono già scesi dal palco e tra un po' Walker ti presenterà a loro-

-Si, scusa- mi allontano da lui prendendo in mano un calice di champagne.

John e i Sette stanno parlando in cerchio con qualche ufficiale. Fingono di essere interessati lo leggo dalle loro espressioni, ma comunque continuano a sorridere e ogni tanto intervengono con qualche parola.

Guardo Bree intensamente, quasi senza volere e poi vedo. Vedo tutto, la sua vita sin da quando è nata fino ad adesso. La vedo indossare un'abito da principessa di un rosa sgargiante, è in piedi sopra una panchina e tiene in mano una specie di scettro. La vedo piangere sul petto di sua madre e pregarla di non lasciarla andare, Tatiana, sua madre piange ma la rassicura che ciò che sta facendo è solo per il suo bene. Che la ama con tutta la sua anima. Che le vorrà sempre bene. La vedo battibeccare con Alexis a tavola mentre gli altri cercano di calmarli. La vedo baciare Derek e sussurrarli che sarà sempre suo.

Chiudo gli occhi di scatto costringendomi ad uscire dalla sua testa. Molte volte è qualcosa di così naturale per me che non me ne rendo neanche conto. Però, so che è sbagliato, so che sto violando la loro intimità.

In quel momento, sfortunatamente, John si accorge di me -Oh Joelyn, vieni qui-

Porca miseria. Tutti e Sette si voltano a guardarmi confusi. Chi è questa ragazza che merita l'attenzione del nostro Walker? Si stanno sicuramente domandando.

Faccio dei passi avanti fino a raggiungerlo. 

-Vi presento Joelyn Sinclair- puntualizza lui accennando un sorriso enigmatico.

Gli altri perplessi mi salutano ma non osano domandare a John chi diamine io sia o perché i miei occhi sono viola. 

Lo guardo con irritazione -Vai dritto al punto- 

Percepisco Jaya sussultare ma è normale, penso che nessuno oserebbe parlare così a John. Neanche io molto probabilmente se solo non fossi cresciuta con lui.

Lui annuisce appoggiandomi una mano sulla spalla -Lei è come voi ragazzi-

Il primo a parlare è proprio Derek -Cosa? Cosa intendi Walker?-

Persino Alexis sembra sinceramente interessato alla conversazione.

-Ve ne parlerò appena saliremo su Arcadia, non qui d'accordo? Ora fate conoscenza con lei- il suo tono non ammette repliche e prima che qualcuno possa dire qualcosa si allontana per parlare con un ufficiale.

E io resto lì in balia di tutti quegli sguardi confusi.

Dannato John, alla faccia del saper gestire le cose.





Il sigillo mancante|Sospeso|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora