Il giorno seguente a colazione la tensione si può tagliare con un coltello, ma io non me ne curo più di tanto perché sto facendo di tutto per non pensare all'incubo.
I miei occhi vagano per la stanza e ogni tanto pur di sfuggire ai miei pensieri leggo la storia delle cameriere scoprendo che anche la loro vita è più interessante di quanto sembri. Non dovrei farlo e me lo ripeto ogni volta ma è così naturale per me quasi come respirare. E' come chiedere a un pittore di smettere di di dipingere solo con la piccola differenza che ciò che faccio io è davvero sbagliato.
Guardo il mio piatto colmo di frutta ma il pensiero di mangiare mi disgusta. Non ho mai avuto problemi con il cibo, sono sempre stata una che mangia di tutto senza fare storie ma da quando gli incubi hanno iniziato a popolare le mie notti faccio fatica a trovare il sapore alle cose. Alla vita in generale. Ormai quelle terribili immagini fanno parte della quotidianità ma non riesco ad adattarmi.
Sembrano così reali e ancora peggio riesco a sentire nelle ossa il godimento che provo a infliggere il dolore. Molte vole è così difficile credere che siano soltanto incubi che cado in uno stato di panico puro. Mi rinchiudo nella mia stanza e inizio a distruggere tutto ciò che trovo a portata di mano, Jeff e Beth pensavano che fosse una reazione al cambio che avrei subito una volta salita su Arcadia. Perché loro e nessun altro possono immaginare ciò che faccio negli incubi e io non ho intenzione di spaventare anche le poche persone che mi ronzano intorno.
Alzo lo sguardo e vedo Bree accarezzare la mano di Derek, lui a sua volta mangia senza degnarle neanche di uno sguardo.
Hanno un rapporto strano loro due, Bree tiene a lui ma più come figura di protezione e per divertirsi, ovviamente. "Stanno insieme" da due anni ma è un continuo tira e molla, a lei però non dispiace questa situazione. Io so per certo che lei non è una cattiva persona ma fa le cose a modo suo e molte volte questo suo atteggiamento la porta a farsi odiare.
Non posso assolutamente dire di gradire la sua presenza ma non la odio, ci sono persone così malvagie al mondo che si meritano di essere odiate ma non lei.
Come te Joelyn, tu meriti di essere odiata.
Rabbrividisco e abbasso di nuovo lo sguardo sul mio piatto.
Non fingere di essere qualcun'altro, fai vedere la tua vera natura.
Prendo la forchetta in mano e mi infilo un pezzo di melone in bocca per poi ingurgitarlo come se fosse una pietra.
Quando la pressione al petto si fa così soffocante che faccio fatica a respirare decido che è ora di alzarmi prima di fare una scenata davanti a tutti.
La mia sedia stride contro il pavimento di granito attirando gli sguardi di tutti.
Mormoro delle scuse prima di uscire quasi di corsa dalla sala.
Ieri ho intravisto un giardino, forse la cosa migliore da fare in questo momento è prendere una boccata di aria fredda.
Lo trovo facilmente e dopo aver superato una portafinestra ad arco esco accogliendo con piacere la sferzata di aria fredda che mi pizzica le guance.
Non riesco a vedere la fine del giardino dato che ci sono così tanti alberi che coprono la visuale, schermando anche quei deboli raggi di sole.
Non capisco come funziona questo cielo o se sia reale perché non ci troviamo sulla terra e di conseguenza sopra la mia testa non ci dovrebbe essere un bellissimo cielo cilestrino. Eppure eccolo lì che mi guarda in tutta la sua immensa infinità.
Sento un rumore provenire da dietro un albero e dopo un attimo di esitazione mi muovo in quella direzione quasi come se fossi attirata da un magnete.
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Il sigillo mancante|Sospeso|
FantasyOtto sigilli proteggevano il mondo dalle minacce altrui. Acqua, fuoco, terra, aria, i sigilli terreni. Chiaroveggenza, psicometria e telepatia i sigilli spirituali. Il Caos era l'ottavo sigillo o meglio, il primo. "Primo di tutti fu il Caos ad ess...