Girija

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Quella stessa sera Derek avvisò gli altri che noi non ci saremmo stati. Non so cosa disse per spiegare tutto ciò ma a quanto pare ha funzionato.

Mi sento solo in colpa per non averlo detto ad Alexis, lui è stato il primo a starmi vicino quando ne avevo bisogno ma forse questa Girija è conosciuta solo da Derek. Capirà, continuo a ripetermi anche se potrebbe pensare che glielo abbia tenuto nascosto dato che oggi l'ho piantato in asso.

Sono nervosa e cerco di non rallegrarmi troppo al pensiero che forse quegli incubi non mi tormenteranno più perché se invece accadesse il contrario ne resterei troppo delusa e non penso di poter sopportare di nuovo tutto quell'inferno.

-Joelyn, ci sei?- la voce di Kyra mi riscuote.

Derek ha chiesto il suo aiuto, perché lei essendo custode del Sigillo della terra riesce a crearci un varco. Non so come faccia sinceramente ma sto capendo che i Sigilli sono più complessi di quanto pensassi. Il potere non è definito e ha molte sfaccettature. Per esempio non pensavo che chi avesse il Sigillo della terra potesse spostarsi da una parte all'altra del mondo. Fatto curioso e affascinante.

-Si, scusa Kyra- mi sistemo al suo fianco, di fronte a Derek. Siamo nella stanza creativa, piena di pennelli e tele che da quel che ho capito utilizza solo Alexis. Vorrei tanto vedere qualche sua opera ma dicono che le tiene nascoste e che non ama farle vedere. Bree lo prende in giro perché dice che il suo comportamento è dovuto dal fatto che non sappia dipingere. 

-Sei pronta?- Derek mi guarda intensamente per accertarsi che io sia certa di questa scelta.

Annuisco -Si, sono pronta- guardo Kyra che ci osserva con i suoi profondo occhi blu.

-Bene, datevi la mano- 

Io e Derek ci prendiamo le mani, Kyra appoggia le sue sulle nostre e chiude gli occhi concentrandosi e incanalando il potere su quel contatto.

Riesco a vedere il suo potere avvolgerci con spire dorate e un attimo dopo lo scenario che ci circonda cambia radicalmente.

Siamo trasmutati in quella che penso sia l'India. 

Ci troviamo in un vicolo scuro e nell'aria aleggiano odori strani, diversi da quelli che son solita sentire.

-Bene è dove si trova la tua sacerdotessa giusto?- domanda Kyra guardando la fine del vicolo con sguardo perplesso.

Lui annuisce e indica una piccola casa in legno a diversi metri da noi. Sembra una baracca in stato di abbandono e questo causa altre espressioni perplesse da parte di Kyra -Sicuro che non ci stiamo infilando in una trappola mortale?-

Derek scrolla le spalle e sorride -Almeno uno di noi non morirà- fa un cenno verso la mia direzione.

Incrocio le braccia sul petto alzando un sopracciglio -Anche io posso morire idiota-

Lui mi imita incrociando a sua volta le braccia -Dopo mi dovrai dire come ma per adesso dobbiamo andare ci sta sicuramente aspettando-

-Tu le hai detto del nostro arrivo?- domanda Kyra iniziando a camminare lungo il vicolo.

-No, ma lo saprà già immagino-

Camminiamo in silenzio ma sono pochi quelli che si aggirano da queste parti, forse perché è notte o forse perché non gode proprio di una buona fama.

Ben presto arriviamo davanti alla baracca e Derek senza alcuna esitazione sposta la tenda che funge da porta.

Io e Kyra ci lanciamo uno sguardo accigliato ma lo seguiamo lo stesso senza commentare.

Come immaginavo dentro è pieno zeppo di cose di ogni tipo. Libri ingialliti dal tempo, pietre, amuleti, erbe di ogni genere, quadri con soggetti che lasciano perplessi, tarocchi e un'infinità di simboli grattati con un coltello, presumo, sulle quattro pareti di legno. Su una poltrona malmessa è seduta una signora anziana. I capelli bianchi sono raccolti in una treccia che le arriva oltre le spalle, gli occhi grandi sono scurissimi e terribilmente inquietanti. La carnagione scura è devastata dalle rughe che sembrano ricoprirle ogni centimetro del corpo. 

-Oh Derek, immaginavo che saresti venuto con Kyra- la sua voce è sottile quasi come se faticasse a parlare, quando mi vede sgrana leggermente gli occhi -Non mi aspettavo di vedere questa ragazza però-

Derek scuote la testa -Non poteva, lei sembra bloccare tutti i nostri doni-

-Lady Caos- sussurra lei guardandomi strano e facendomi rabbrividire.

-O più comunemente Joelyn- cerco di non far tentennare la voce e per fortuna nessuno sembra accorgersene.

-Conoscevo tua madre- mormora studiando i miei lineamenti - Le assomigli molto-

Mi si secca la gola. Mia madre, nessuno mi ha mai parlato di lei così prima di poterci ripensare le domando -Com'era?-

Lei sorride accentuando di più le rughe -Una donna molto forte, la più forte che io abbia mai conosciuto- fa un sospiro triste -Ti amava molto, ancor prima che nascessi-

-Perché ha continuato con il parto se sapeva che sarebbe morta?- mi si stringe il petto e cerco di trattenere le lacrime che mi pungono gli occhi.

-Perché sapeva che saresti stata destinata a grandi cose, sapeva che un giorno avresti capito. Glielo dissi io stessa-

-Lei le consigliò di continuare con il parto?- forse era lei la donna di qui parlavano Jeff e Beth, quella che stette al suo fianco anche mentre moriva.

-Lei non avrebbe comunque abortito, mai. Tu eri l'unica persona che dopo molto tempo le aveva fatto battere il cuore di nuovo, per lei è stato un dono poter morire per dare te alla luce-

-Forse ne sarebbe delusa- mi siedo su uno sgabello storto improvvisamente stanca.

Lei scuote la testa con vigore -No tesoro, devi solo avere pazienza e credere in te- sposta lo sguardo su Derek -Dimmi, è per lei che sei qui?-

Lui annuisce avvicinandosi a me -Penso che qualcuno le abbia contaminato i sogni-

Lei mi fa cenno di avvicinarmi -Vieni, controllo-

Lancio uno sguardo a Kyra che annuisce per dirmi di stare tranquilla così mi sposto esattamente davanti alla sua poltrona.

Lei con fatica si alza e senza esitare mi circonda la testa con le sue deboli mani.

Sento una pressione dentro il cranio poi Girija mi sussurra di lasciarla entrare così abbasso le mie difese.

-Si, qui qualcuno ci ha messo male- mormora senza staccarsi da me -Posso rimediare però-

Una lacrima mi scorre sulla guancia -Davvero?-

Girija si siede di nuovo e annuisce -Si una donna ha usato la negromanzia per corrompere i tuoi sogni-

-Perchè?- interviene Derek osservando il tutto attentamente.

Lei alza nuovamente lo sguardo su di me -Perché è arrabbiata, le è stato sottratto qualcosa di immensamente importante- 

Faccio un passo indietro e inizio a tremare -Cosa?-

Girija sembra titubare ma poi le parole escono dalle sue labbra e si piantano nel mio petto così violentemente da farmi crollare a terra -La figlia-

Il sigillo mancante|Sospeso|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora