Prologo. fiorellinosbocciato

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Non ho mai creduto nell'amore. Non credevo di poter giacere vicino a un uomo che me avesse sposato perché mi amava. Non capivo il motivo di abbracciarsi tanto per le strade, baciarsi, amarsi persino nei luoghi in cui tutti potevano vederti. Non credevo che l'amore potesse distruggere quella montagna difficile da superare che è l'odio.

Questo perché nella mia famiglia l'amore non c'è mai stato. Mio padre finì in tribunale quando ero poco più che una bambina per gli abusi che infliggeva a mia madre ogni giorno. Lo faceva davanti a me. Diceva: <<Guarda tua madre. Sarai nella sua stessa situazione quando sarai maritata >>. Lui ci odiava entrambe, io lo sentivo. E iniziai a provarlo sulla mia pelle quando iniziò ad abusare anche di me.

Non credevo che l'amore potesse piombarmi addosso fino a far venir fuori una parte meravigliosa di me e del ragazzo di cui mi sono innamorata durante un corso cinematografico. Colui che oggi mi sta aiutando a parlare di noi a voi lettori, poiché io non riesco a farlo a causa del parkinson, è nostro figlio George, unione di carattere e bontà.

Questa è una storia di un'amicizia nata quando io e lui meno ce l'aspettavamo; dell'odio delle due fazioni in cui eravamo divisi, lui il rugby e la sua squadra, io il bullismo e il trio malefico del liceo; di una grande passione che ci ha travolti in un tornado di emozioni.

Questa è la storia della pioggia, di quella pioggia che ci ha fatto incontrare e conoscere bene, che non è riuscita a dividerci neanche in una notte di litigi, una di quelle notti passate insonni all'ospedale, quando non sai se davanti a te c'è o meno una sorte avversa.

La nostra storia. La storia d'amore di due ragazzi completamente diversi. Un amore impossibile diventato possibile. Il nostro.

La pioggia non ci tocca. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora